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Borse, mattina di realizzi in Europa

Tutti i principali listini europei viaggiano in territorio leggermente negativo a causa delle prese di beneficio che fanno seguito ai rialzi registrati nei giorni scorsi – Intanto, cresce l’attesa per il dato sul Pil americano del primo trimestre: la crescita dell’economia Usa dovrebbe attestarsi intorno al 3%, ma potrebbe essere una stima troppo ottimista.

Borse, mattina di realizzi in Europa

Dopo sei sedute in rialzo e un guadagno del 7,6% per il Ftse Mib, oggi prevalgono i realizzi sui mercati internazionali. A metà mattina Piazza Affari cede oltre mezzo punto percentuale. Lo spread Btp-Bund risale leggermente a 287 punti base. In rosso anche le altre principali Borse europee: Londra e Francoforte -0,2%, Parigi -0,5%.

La leggera flessione dei listini è riconducibile alle naturali prese di beneficio dopo il rally dei giorni scorsi. Il quadro di riferimento però non cambia, e rimane positivo. Quattro i fattori principali: l’attesa per il nuovo taglio dei tassi da parte della Bce, l’annuncio da parte del commissario Ue Olli Rehn della possibilità di allentare l’austerity nell’Eurozona, i dati sul lavoro migliori del previsto diffusi ieri dagli Stati Uniti e lo stallo politico italiano in via di soluzione con la formazione del nuovo governo. 

A Milano i titoli migliori sono Saipem (+1,92%), Telecom Italia (+1%), Mps (+0,74%), Atlantia (+0,3%) e Azimut (+0,28%). Tra i peggiori figurano invece Banco Popolare (-3,93%), Prysmian  (-2,61%), Fonsai (-2,4%) e Fiat (-2,37%), dopo che ieri il giudice del Delaware chiamato a risolvere il contenzioso tra il Lingotto e il fondo Veba sul valore di parte della quota detenuta da Veba in Chrysler (pari complessivamente al 41,5%) si sarebbe espresso in via preliminare a favore di Veba.   

I realizzi colpiscono le banche, premiate dai giorni scorsi dal calo dello spread. Oltre a Banco Popolare, viaggiano in rosso anche Ubi (-2,10%), Bper (-1,51%) e Unicredit (-1,49%). Cala anche Mediaset (-2,14%), dopo sei sedute consecutive di rialzi e un guadagno del 16,7%. 

Intanto, cresce l’attesa per il dato sul Pil americano del primo trimestre, che sarà pubblicato oggi. La crescita dell’economia Usa dovrebbe attestarsi intorno al 3%, una stima però troppo ottimistica secondo alcuni economisti, visti i tagli alla spesa realizzati a inizio anno e la serie di indicatori macro negativi pubblicati a marzo. 

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