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Borse: la Spagna non frena i rialzi, a Milano vola Rcs

Il voto spagnolo condiziona solo la Borsa di Madrid – Più sensibile l’impatto sui mercati del debito – Poste Italiane debole nel giorno dell’ingresso nel Ftse Mib – Decolla Rcs dopo la presentazione del piano industriale – Bene anche Fca e Unicredit.

L’esito del voto spagnolo non condiziona gli altri listini europei. Dopo un avvio incerto Piazza Affari mette a segno un rialzo dello 0,5%, dietro Parigi (+0,7%). La Borsa migliore è Francoforte (+1,1%). Londra + 0,9%.

L’incertezza emersa dalle urne dopo l’avanzata di Podemos si è tradotta in un avvio in ribasso del 3% a Madrid, in parte ridimensionato a metà seduta: l’Ibex perde l’1,7%. Perdono terreno importanti titoli spagnoli come Banco Santander, Banco Bilbao Vizcaya Argentaria, Iberdrola e Telefonica, i peggiori dell’indice europeo delle blue-chip.

In evidenza a Stoccolma Ericsson (+7%) dopo aver chiuso un contenzioso sui brevetti con Apple. Bene anche Volkswagen (+2,5%). 

Più sensibile l’impatto sui mercati del debito. Nei primi scambi il rendimento del decennale è salito all’1,87% ai massimi da oltre un mese, contestualmente lo spread su Germania balza in area 130 punti base, ai massimi da quasi un mese e mezzo. Il differenziale di rendimento tra Spagna e Italia sale a 24 punti base, massimo da metà novembre.

Il prezzo del petrolio continua ad arretrare a fronte di un eccesso di offerta che rischia di aggravarsi con l’ingresso delle esportazioni Usa nel mercato. Il Brent di Londra cede 59 cent a 36,29 dollari al barile dopo aver toccato un minimo da 11 anni a 36,17 dollari al barile.

Eni +1,56%, nonostante la nuova discesa del greggio potrebbe pesare sulle quotazioni dell’intero settore petrolifero. Salgono anche Saipem (+0,33%) e Tenaris (+0,84%). Debole Enel (-0,5%) dopo la conclusione della vendita della centrale slovacca. Pesa la componente spagnola del portafoglio. 

Poste Italiane -0,9%, in coincidenza nel giorno dell’ingresso nell’indice Ftse Mib. Vola Rcs Mediagroup (+9,3%) dopo la presentazione del piano industriale, che vede il ritorno all’utile dal 2016 e un rapporto debito/ebitda pari a 2 a fine periodo. 

Brilla anche l’automotive: Fiat Chrysler +1,25%. Bene Volkswagen (+2,5%): le autorità californiane hanno rinviato la decisione sul piano di riparazione delle vetture del dieselgate. 

Prosegue la corsa di Pininfarina per la quarta seduta consecutiva dopo lo scivolone del 69% seguito all’annuncio dell’accordo con Mahindra & Mahindra. Il titolo scambia tre volte il prezzo di 1,1 euro fissato per l’Opa che lanceranno gli indiani dopo l’acquisizione della quota della famiglia.

Unicredit (+1,17%) è il miglior titolo dell’indice Eurostoxx Banksa che si muove al contrario in calo dello 0,5%. L’istituto ha trovato l’accordo per cedere 340 milioni di euro di sofferenze lorde delle attività rumene per un controvalore di 28 milioni (con uno sconto di oltre il 90% sul valore nominale). 

Debole il risparmio gestito: Mediolanum poco sotto la parità. Azimut cede lo 0,5% a 22,98 euro, Banca Generali -0,2%. La legge di Stabilità contiene norme che rendono più complicate le manovre di ottimizzazione fiscale: attraverso la dislocazione di attività in paesi europei con bassa imposizione fiscale. 

Avanzano anche i titoli del lusso: Moncler +0,5%, Ferragamo +1,3%. Gli acquisti tax free, dato chiave per capire l’andamento del consumo di beni di lusso, tornano a crescere con forza a novembre (+21,5% su anno) dopo il rallentamento di ottobre (+6,5%). 

Tiene bene l’Italia, che copre il 16% di questo mercato dietro solo alla Francia (18%): i turisti che hanno chiesto il rimborso Iva nel nostro paese sono cresciuti del 15% dal +14% di ottobre, secondo i dati Global Blue.

Pierrel (+4%) ha comunicato che Therametrics, società svizzera in cui detiene una partecipazione pari a circa il 27%, ha annunciato di aver sottoscritto un accordo vincolante per la realizzazione di un’operazione di aggregazione con Relief Therapeutics, società svizzera con sede a Ginevra, attiva nello sviluppo di trattamenti per le malattie con effetti particolarmente gravosi sulla qualità di vita dei pazienti.

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