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Borse in rosso, giù Tim, bene Generali e Enel

Sui listini europei prevalgono le vendite e Milano si confronta con le incertezze legate alla bocciatura Ue – Tornano i ribassi sulle banche, lo spread si mantiene sopra i 300 punti – Le indiscrezioni sulla nuova società della fibra penalizzano Telecom Italia – E Cairo sfida Blackstone in Tribunale

Borse in rosso, giù Tim, bene Generali e Enel

Il rimbalzo delle Borse europee si è già esaurito. Tutti i settori sono in rosso con l’eccezione degli alimentari. Piazza Affari arretra di mezzo punto circa, poco sopra i 18.600 punti. Pesanti le perdite degli altri mercati dell’Eurozona: Francoforte e Parigi -0,6%, Madrid -0,3%. Londra -1,37% sotto la pressione del mercato valutario. Vola la sterlina sopra quota 1,29 sul dollaro, mentre il cross con l’euro perde lo 0,61% a 0,8852. È l’effetto dell’accordo raggiunto da Theresa May con l’Unione Europea.

Il premier Giuseppe Conte si è detto fiducioso che, nel momento in cui l’interlocuzione con Bruxelles si rivelerà fruttuosa, lo spread scenderà. Per ora la forbice, in calo si mantiene al di sopra dei 300 punti intorno a 305 punti base per un rendimento del Btp 10 anni in discesa al 3,42%.

Si è chiusa con un bilancio modesto (2,16 miliardi) l’offerta di Btp Italia. Agli 863 milioni raccolti nei tre giorni di offerta riservata al retail, si sono aggiunti gli 1,3 miliardi di euro collocati oggi dal Tesoro presso gli investitori istituzionali. Un dato deludente, visto che a maggio furono raccolti 3,6 miliardi. È stata comunque evitata la “maglia nera” (nel giugno 2012 l’offerta si fermò a 1,738 miliardi) ma resta il record negativo della domanda dei privati (863 milioni).

I prezzi del greggio sono in calo sulla scia di un aumento delle scorte americane al loro livello massimo da dicembre scorso, fomentando le paure di un eccesso di offerta globale. Le perdite sono limitate dai colloqui Opec su una possibile riduzione dell’output. Il Brent perde 58z centesimi e viene scambiato a 62,87 dollari al barile dopo esser arrivato a perdere un dollaro nel corso della seduta.

Saipem (-2,5%) è il peggior titolo di Piazza Affari, Eni -1,2%. Saras +4,4%: i margini di raffinazione dell’area Med salgono a 4 dollari il barile. Maire Tecnimont +3,9%.

Le blue chip migliori sono Banca Generali (+1,1%) ed Enel (+0,8%).

Generali perde lo 0,5% a 14,22 euro. Il piano industriale ha ricevuto un giudizio positivo da Equita Sim, che ha confermato la raccomandazione Neutrale, ma alzato il target price portandolo a 17,90 euro da 17 euro. L’upside (potenziale di crescita) rispetto alla quotazione odierna è del 26%.

Fra le banche, Unicredit -0,9% e Intesa SanPaolo -0,3%. Quest’ultima è ormai vicina ad acquisire il gruppo Banca Romaneasca in Romania. Banco Bpm +0,4%.

Aumentano le vendite su Tim (-1,6%). Secondo quanto risulta da Il Messaggero, il governo sarebbe già in fase avanzata nello studio del progetto di una rete di tlc unica, fondendo quella di Tim e Open Fiber (Enel e Cdp). La nuova società, stimata in un valore di 15 miliardi di euro, avrebbe un fatturato di 5 miliardi, un Mol di 2 miliardi e circa 30mila dipendenti. Tim e avrebbe “un chiaro presidio pubblico”, possibilmente sotto la guida di Cdp.

Salini-Impregilo (+0,5%) e le altre società del consorzio Eurolink che dovevano costruire il ponte sullo stretto di Messina non hanno diritto al risarcimento da 800 milioni per la decisione del governo Monti di non procedere con l’opera, secondo il tribunale civile di Roma.

Avanza Rcs (+4,2%): il presidente Urbano Cairo ha deciso di ricorrere a un arbitrato per chiedere l’annullamento della vendita della sede storica del gruppo a Blackstone – annunciata a fine 2013 – dopo aver mosso i primi rilievi formali con il fondo già lo scorso marzo, cui è seguita a luglio una lettera “più decisa”, riferisce una fonte. Per una fonte vicina a Blackstone, il tentativo di annullamento della vendita degli immobili è solo un ricatto.

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