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Borse in preda al malessere, faro sulla Fed

Il fallimento Opec, il petrolio in sali-scendi, le incertezze sul Covid: i mercati non nascondo un’ansia in sottofondo. In rialzo dollaro e oro. Lo spread torna a quota 100

Borse in preda al malessere, faro sulla Fed

Non è una malattia, ma uno strano malessere, quasi un capogiro. Difficile definire lo stato d’animo di mercati vicini ai massimi ma tutt’altro che euforici. Anzi, dimenticata la paura dell’inflazione, i bond scivolano verso il basso sia in Usa che in Europa. Il T bond a 1,348% allarga la forbice con il rendimento dei titoli cinesi, che oggi rendono 176 punti in più. Ma il dollaro sale, così come l’oro di nuovo oltre quota 1.800. A sorpresa, invece, frena il petrolio: il mancato accordo in sede Opec+ può portare ad un aumento dell’offerta poco gradito perché nel frattempo frena l’economia tedesca e si notano segnali di fatica pure in Usa. Le Borse si avvicinano così alla pubblicazione dei verbali della Fed con un’ansia improvvisa e, probabilmente, ingiustificata che si traduce in una battuta d’arresto per le banche e gli altri valori ciclici.

IN CALO TOKYO, ALIBABA SALVA SUNING

  • Stamattina in Asia Pacifico, il Nikkei di Tokyo perde lo 0,9%, anche se dal governo stanno per arrivare altri 180 miliardi di dollari di stimoli, l’Hang Seng di Hong Kong lo 0,8%, il Kospi di Seul lo 0,4% nonostante gli ottimi conti di Samsung.
  • In rialzo dello 0,8% il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen. E’ confermato l’ingresso di Alibaba nell’aumento di capitale, 1,4 miliardi di dollari, per il salvataggio di Suning, proprietaria dell’Inter.

DIDI -20% SPAVENTA WALL STREET 

  • L’ombra di Xi Jinping spaventa  Wall Street. Le restrizioni sulle App imposte dalle autorità su Didi e altri titoli cinesi quotati sulle Borse americane stanno la sciando il segno: Didi, l’Uber cinese, in una settimana di quotazione al Nasdaq ha perduto 20 miliardi di valore (-22%) con rilevati perdite per i brokers.

IL PENTAGONO CANCELLA LA COMMESSA ANTI-AMAZON +4,7%

  • In  calo l’indice Dow Jones -0,6%, s’interrompe l’ascesa dello S&P 500 -0,2%. In terreno positivo il Nasdaq +0,17% ad un nuovo massimo.
  • Il primato coincide con l’esordio fortunato del dopo Bezos. Amazon avanza del 4,7% La società dovrebbe rientrare nel grande giro degli appalti per l’esercito degli Stati Uniti, dopo che il Pentagono ha annullato il controverso progetto JEDI, una super commessa per la realizzazione di una infrastruttura cloud per le forze armate da 10 miliardi di dollari in dieci anni assegnata nel 2019 a Microsoft su pressione di Donald Trump per punire il nemico Bezos.
  • In forte calo il comparto bancario – 2,5%.

I T BOND TORNANO AI MINIMI DI FEBBRAIO

  • Ieri l’indice Bloomberg delle materie prime ha perso oltre il 2%, stamattina però rimbalza. 
    Il rendimento del Treasury Note a dieci anni è sceso sui minimi da febbraio a 1,36%, da 1,43% di venerdì. L’oro si è portato così sui massimi delle ultime tre settimane a 1.800 dollari l’oncia.

SCENDE IL PETROLIO: WTI A 73,2 DOLLARI

  • Dopo una giornata sulle montagne russe stamane il petrolio WTI è poco mosso a 73,2 dollari il barile. Martedì nella stessa giornata c’è stato un balzo di oltre il due per cento che ha portato al raggiungimento di un massimo di periodo, seguito da un cambio di rotta che ha portato il bilancio della seduta in negativo: -2,5%. 
  • Non è chiaro cosa stia succedendo dentro l’Opec +, pare che la trattativa stia andando avanti ad oltranza e che nelle prossime ore venga annunciato un accordo sul nuovo regime produttivo, ma se anche così fosse, il danno di immagine prodotto da tre vertici saltati, resta e potrebbe minare la credibilità dell’organizzazione.

LA GERMANIA IN FRENATA SCHIACCIA L’EURO

Frena la ripresa tedesca, rallentata dalle notizie in arrivo dalla Cina: sia gli ordini all’industria sia lo Zew sono stati infatti sotto le attese.  L’economia dell’Eurozona si adegua anche perché arrivano altri segnali che incidono sulla propensione al rischio: aumenta il prezzo del petrolio (in calo a fine giornata), sale l’oro. E i capitali riscoprono il dollaro in funzione di rifugio, mentre snobbano il reddito fisso. Ne è scaturita una riunione nervosa, segnata dall’avvio debole dei mercati Usa, condizionati dai dati Ism. Oggi ci sarà un altro esame verità, il più atteso della settimana: la pubblicazione delle minute dell’ultima riunione della Fed, quella in cui è emersa una combattiva minoranza (per ora) che chiede di anticipare la svolta sui tassi. La Bce intanto aggiornerà le previsioni sulla ripresa. Secondo indiscrezioni, sono in corso incontri straordinari  tra  i membri del consiglio direttivo, chiamati a discutere della nuova strategia monetaria. In caso di accordo tra falchi e colombe l’annuncio potrebbe giungere in settimana.

MILANO -0.8%, TONFO DELLO ZEW

  • Piazza Affari cede con gli interessi i guadagni della vigilia: – 0,8 a 25.227 punti. 
  • Prometeia ha rivisto al rialzo la stima di crescita per il 2021, portandola a +5,3%. 
  • Nel finale Francoforte perde lo 0,93%, Amsterdam -0,34%, Parigi -0,91%, Madrid -0,92%, Londra -0,87%.
  • Gli ordini all’industria tedesca hanno registrato una flessione inaspettata a maggio, la peggiore dal lockdown 2020 (-3,7% su base mensile a fronte di un +54,3% rispetto allo scorso anno). L’indice Zew sul sentimento di fiducia si è attestato a 63,3, sotto le attese di 75,2. 
  • “E’ prevedibile che l’apertura ci costerà almeno 50 morti”. Boris Johnson conferma comunque l’apertura totale entro il 19 luglio.

STELLANTIS INVESTE NELL’ELETTRICO NEL REGNO UNITO

  • Sul fronte societario Londra strappa un grande successo: Stellantis ha deciso di investire nella costruzione del primo impianto per l’auto elettrica a Ellesmere Port nel nord-ovest . “E’ la conferma della qualità del made in England”, ha detto trionfante il Premier Johnson. 
  • A Parigi tonfo di Alstom -8,3% dopo la presentazione del piano industriale: l’azienda sarà in rosso fino al 2023 ed ha rivisto al rialzo le stime per l’integrazione della canadese Bombardier

IN PICCHIATA I RENDIMENTI DEI GOVERNATIVI, BTP A 0,75%

Nel pomeriggio i tassi dei governativi sono scesi in maniera sensibile mentre torna la cautela sulle prospettive dell’economia globale.

I tassi dei decennali italiano e francese hanno toccato il minimo da aprile,

quello del Bund sullo stesso segmento è sceso al livello più basso da tre settimane.

In chiusura il tasso del decennale si è attestato in area 0,75%, rispetto a 0,81% di inizio seduta e della chiusura precedente.

LO SPREAD TORNA A QUOTA 100

Lo spread sul Bund sul segmento a dieci anni è sceso a 102 punti base, sul livello dell’avvio e di ieri.Ad alimentare il rally dei governativi nella zona euro, dice lo strategist di Ing Antoine Jouvet, è stato ”l’atteggiamento della Bce più marcatamente morbido  rispetto ad altri istituti centrali e la maggiore propensione delle economie del blocco a chiudere di fronte all’incremento dei contagi”. 

RECORDATI E DIASORIN REGINE DI PIAZZA AFFARI

Pochi i titoli a terminare le contrattazioni in territorio positivo. Tra questi spicca la pattuglia dei pharma. Recordati sale del 2,98%: Intesa San Paolo ha confermato il rating hold e il target price a 50,3 euro. Gli analisti si sono mossi sull’onda delle indicazioni di stampa secondo cui nelle prossime settimane il Parlamento dovrebbe approvare il nuovo piano nazionale 2021-2023 relativo alle cure per le malattie rare, volto a garantire ai pazienti l’accesso gratuito a tali cure e un credito d’imposta del 65% per i progetti di ricerca e sviluppo in materia. Le malattie rare sono “una parte importante della strategia di business e di sviluppo della società, pari nel 2020 a circa il 22% dei ricavi del gruppo e al 26% dell’ebitda consolidato”.

 Segue Diasorin in crescita del 2,49% a fronte dell’emergenza tamponi che non accenna a rientrare. Focus anche su Amplifon +0,17%, che ha siglato una nuova joint venture in Cina con un partner locale nel mercato retail cinese dell’hearing care.

Tra gli industriali solida performance per Inwit +1,18%: si profilano regole meno severe per le antenne, plasmate sulla legislazione comunitaria.

FINALE IN PROFONDO ROSSO PER I PETROLIFERI 

In picchiata i titoli più effervescenti alla vigilia, cioè bancari e petroliferi. Questi ultimi pagano nel finale la caduta del prezzo del greggio. Tenaris lascia per strada il 4,69%, Saipem il 2,21%, Eni l’1,99%.

CALANO I TASSI, SCIVOLANO LE BANCHE 

Banco Bpm, il titolo più speculato nel comparto del credito, paga il prezzo più alto: -3,11%. Segue Mediobanca -2,81% che brucia i guadagni della vigilia. Stessa perdita per Unicredit -2,81%.  Rimbalza Nexi +0,8%.

VACILLA LA RETE UNICA, SCENDE TELECOM  

Tra le blue chip peggiori del giorno c’è Telecom, -3,19%. Radiocor, citando alcuni operatori, sostiene che all’origine del calo ci sia l’annuncio dei ricambi nel management unito alle indiscrezioni sulla tempistica più lunga nel riassetto di Open Fiber.  Aumentano così le perplessità sull’andamento del business e sul progetto della rete unica, un tema quest’ultimo già circondato da grande incertezza fin dall’insediamento del Governo Draghi.

L’investimento in Inghilterra non salva Stellantis -1,19%. In calo anche Cnh Industrial –2,75% e Leonardo -2,36%.  

Bene nel resto del listino Ovs +2,14% che ha reso noti i termini dell’aumento di capitale da 80 mln euro approvato a fine 2020.

FUOCHI D’ARTIFICIO NELL’AIM

Sparano fuochi d’artificio invece due debuttanti sull’Aim: 

  • Id-Entity + 47,18%. La Martech Content Factory attiva nell’ambito della produzione di contenuti omnichannel, ha chiuso il suo primo giorno di contrattazioni con un rialzo del +47% a 2,5 euro dopo il collocamento delle azioni ordinarie, con una raccolta complessiva di 2.873.000 euro, a fronte di una domanda, pari a circa 4,5 volte l’offerta proveniente da primari investitori istituzionali e professionali, italiani ed esteri.  
  • Spindox +17,33%. La società opera nel mercato dei servizi e dei prodotti Ict come società che progetta, sviluppa ed integra innovazione. La matricola si posiziona tra le prime 50 imprese del settore in Italia, con un forte tasso di crescita. 

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