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Borse in modalità stand-by mentre Israele e Iran continuano a scambiarsi missili. Occhi sul petrolio e su Mediobanca

E’ la settimana della politica monetaria: ben 6 banche centrali si runiranno per decidere sui tassi: sotto i riflettori Fed e Boj. Si apre il G7 in Canada con ancora stretti i nodi sui dazi. Le borse europe sono viste aprire in lieve rialzo. Mediobanca rinvia l’assembea di oggi

Borse in modalità stand-by mentre Israele e Iran continuano a scambiarsi missili. Occhi sul petrolio e su Mediobanca

Mentre Israele e Iran continuano a scambiarsi missili, i mercati oggi sono in modalità stand-by, mantenendo una certa calma. La maggior parte degli indici asiatici sono in attivo e le borse europee sono viste in leggero rialzo in apertura. Sorvegliato speciale è il prezzo del petrolio per le sue implicazioni sull’evolversi dell’inflazione, ma stamane sembra voler tenere a freno il rialzo. L’escalation è certamente un mal di testa aggiuntivo per i partecipanti oggi all’incontro del G7 a Kananaskis, sulle Montagne Rocciose del Canada che si trova ad affrontare già abbastanza scontri sui dazi imposti dal presidente Trump agli alleati. Ci sono stati pochi segnali di progressi concreti negli accordi commerciali e perfino la tregua tariffaria tra Stati Uniti e Cina della scorsa settimana potrebbe non aver risolto le restrizioni sui minerali più strettamente legati alla sicurezza nazionale. L’oro resta ai amssimi di 2 mesi.

Nuovi attacchi su Tel Aviv stamane prima dell’alba

Stamane prima dell’alba, missili iraniani hanno colpito Tel Aviv, in Israele, e la città portuale di Haifa, distruggendo case e alimentando le preoccupazioni dei leader mondiali riuniti in occasione del G7 di questa settimana, secondo cui lo scontro potrebbe sfociare in un conflitto regionale più ampio.
Almeno cinque persone sono state uccise negli ultimi attacchi iraniani, ha dichiarato il servizio di emergenza nazionale, portando il bilancio delle vittime in Israele a 18 da venerdì. Almeno altre 100 persone sono rimaste ferite nel blitz notturno, parte di un’ondata di attacchi di Teheran in rappresaglia per gli attacchi preventivi di Israele contro i programmi nucleari e missilistici balistici del nemico giurato, l’Iran. Stanotte sono state segnalate due enormi esplosioni a nord di Teheran. Inoltre, secondo fonti non ufficiali, alcuni alti funzionari sarebbero stati uccisi negli attacchi con missili Spike israeliani a Lavizan e Narmak. Anche il sito militare di Bidgoneh, nella città di Malard, vicino a Teheran, sarebbe stato attaccato. Sono state segnalate anche esplosioni di vasta portata a Qom, vicino al sito nucleare di Fordow.

Petrolio sorvegliato speciale nella settimana delle banche centrali

Il petrolio è balzato del 4% all’apertura, ma si è presto calmato e ora è in rialzo di circa l’1%. Data la storia della regione, la guerra in Medio Oriente non sorprende e, finora, non sembra destinata ad estendersi ulteriormente. Fondamentalmente, gli investitori sembrano dare per scontato che l’Iran non minaccerà di chiudere lo Stretto di Hormuz, poiché ciò rischierebbe di trascinare gli Stati Uniti nel conflitto. C’è anche ampio margine di manovra per l’Arabia Saudita e il resto dell‘OPEC per espandere l’offerta, se necessario, per mantenere i prezzi contenuti.Il Brent è salito di 72 centesimi a 74,95 dollari al barile, mentre il greggio statunitense è aumentato di 84 centesimi a 73,82 dollari al barile.

L’impennata dei prezzi del petrolio rappresenterà un’ulteriore complicazione per la riunione della Federal Reserve di questa settimana, ma per rappresentare una vera minaccia inflazionistica sarebbe necessario un aumento sostenuto dei prezzi. Si ritiene che un risultato stabile sui tassi sia ormai cosa fatta, mentre l’attenzione si concentra sulla possibilità che la Fed mantenga due tagli per quest’anno o che ne faccia uno solo, come alcuni sospettano.

È una settimana impegnativa per le banche centrali in generale: si prevede che la Banca del Giappone manterrà la sua posizione martedì, ma potrebbe anche segnalare un rallentamento nella riduzione dei prestiti obbligazionari per il prossimo anno. Anche la Banca d’Inghilterra e la Norges Bank sembrano rimanere stabili, mentre la Riksbank probabilmente taglierà i tassi. I mercati sono pienamente scontati per un calo di un quarto di punto percentuale a zero da parte della Banca Nazionale Svizzera, con buone probabilità di un calo dato il rafforzamento del franco.

Asia, spicca il rialzo di Nippon Steels dopo l’accordo per Us Steel

In Asia Pacifico, la settimana inizia con le borse contrastate. L’indice Nikkei della borsa di Tokyo è in rialzo dell’1%. Il giorno prima degli annunci di politica monetaria, lo yen si indebolisce su dollaro a 144,4. La banca centrale starebbe valutando la possibilità di rimodulare la velocità di riduzione degli acquisti di obbligazioni, lasciando al contempo invariato il tasso di interesse di riferimento. allo 0,5%. Secondo i dati della banca centrale, le disponibilità di titoli di Stato sono diminuite della cifra record di 6,2 trilioni di yen nel primo trimestre. Il tasso di rendimento del bond governativo del Giappone sale, in linea con l’andamento del mercato obbligazionario, a 1,43%. Se la Banca del Giappone farà davvero ridurrà gli acquisti di obbligazioni, il governo dovrà trovare altri investitori per colmare il vuoto: in programma c’è un incontro con gli operatori primari il 20 giugno. Il mercato si aspetta che il ministero riveda i suoi piani di emissione obbligazionaria per l’anno fiscale in corso. Le azioni Nippon Steels sono salite oggi dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha approvato l’offerta da 14,9 miliardi di dollari per US Steel, dopo 18 mesi di trattative. Le azioni di Nippon, il quarto produttore mondiale di acciaio, hanno guadagnato il 3% a 2.915 yen e hanno sovraperformato l’indice di riferimento Nikkei 225 di Tokyo, in aumento di circa l’1%. Venerdì, Trump ha firmato un ordine esecutivo che autorizzava l’operazione di fusione, a condizione che si raggiungesse un accordo con il Dipartimento del Tesoro per affrontare le questioni di sicurezza nazionale.

In Cina le borse sono poco mosse. Hang Seng di Hong Kong e CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen invariati. I dati economici diffusi stanotte inviano segnali misti, con i dazi statunitensi che continuano a pesare sull’industria e le esportazioni del paese, ma il consumo interno ha registrato un lieve aumento in vista di un importante festival di shopping online. Le vendite al dettaglio, un indicatore del consumo, sono aumentate del 6,4% a maggio, rispetto alla crescita del 5,1% di aprile, sopra le attese. La Cina si prepara per uno dei suoi più grandi festival di shopping online dell’anno, il 18 giugno, mentre il governo continua a stimolare la spesa dei cittadini attraverso un programma di permuta di elettrodomestici e altri beni di consumo. La produzione industriale, sotto pressione a causa dei dazi statunitensi e della feroce concorrenza interna, è cresciuta a maggio del 5,8% rispetto all’anno precedente, sotto le attese.

Taiwan ha pubblicato la sua lista aggiornata sul controllo dell’export tecnologico a partire dai microchip, includendo colossi cinesi quali Huawei e Semiconductor Manufacturing International Corp (Smic). Un colpo per l’industria tecnologica cinese e le sue ambizioni legate allo sviluppo di chip per l’intelligenza artificiale su scala nazionale. Ora, per fare affari con Huawei, Smic o le loro filiali estere, le aziende dovranno ottenere l’approvazione del governo centrale di Taipei.

Indice Kospi di Seul +0,9%. Sulla parità l’azionario di India e Australia.

Sui mercati valutari, il dollaro si è mantenuto stabile sullo yen giapponese a 144,17, mentre l’euro è rimasto pressoché invariato a 1,1545 dollari. Nei mercati delle materie prime, l’oro ha ricevuto una modesta richiesta di rifugio dalle tensioni in Medio Oriente e si è mantenuto a 3.430 dollari l’oncia dopo aver toccato il livello più alto dal 22 aprile all’inizio della seduta.

Venerdi i principali indici azionari statunitensi hanno chiuso in territorio negativo l’ultima seduta della settimana. Il Dow Jones ha terminato in calo dell’1,79% a 42.198 punti, mentre l’S&P500 ha lasciato sul terreno l’1,13% a 5.977 punti. Segno meno anche per il Nasdaq (-1,3% a 19.407 punti).

Borse europee viste leggermente positive in avvio. Occhi su Mediobanca

Le borse europee sono viste aprire in leggero rialzo, sulla base dell’indice Eurostoxx 50 a +0,18%

Mediobanca. Il Consiglio di amministrazione ha deciso di rinviare al 25 settembre l’Assemblea per l’approvazione dell’offerta pubblica di scambio con Generali per il controllo di Banca Generali. Un cda convocato in extremis, visto che l’Assemblea era in programma per oggi, che ha deciso di rimandare il voto.

Popolare Sondrio. Inizia l’ops promossa da Bper Banca che termina l’11 luglio. Bper ha detto di aver ha preso atto con favore del riconoscimento da parte del cda della Sondrio della congruità del corrispettivo offerto sotto il profilo finanziario, dopo che la banca valtellinese prima aveva anche detto che l’offerta non riconosce il reale valore dell’istituto e le sue prospettive di crescita e penalizza gli azionisti.

Interpump ha annunciato l’acquisizione del 65% di Padoan, società valutata 16 milioni di euro (100%). L’operazione sarà effettiva dal 1° luglio.

Leonardo. Il quotidiano Nikkei ha riferito che il Giappone e l’UE terranno oggi il loro primo incontro per discutere le misure di cooperazione per l’industria della difesa.

Stellantis. Il ceo di Renault, Luca de Meo, lascia per dedicarsi a un ruolo al di fuori dell’industria automobilistica. Lo ha comunicato ieri l’azienda, mentre il quotidiano Le Figaro ha scritto che de Meo diventerà il nuovo Ceo di Kering.

Unicredit/Banco Bpm. In una lettera inviata al governo italiano per ottenere chiarimenti sull’uso del Golden Power – in particolare nella vicenda dell’offerta UniCredit su Banco Bpm – la Commissione Ue si chiede in che modo l’acquisizione di una banca italiana da parte di un’altra banca nazionale possa rappresentare una minaccia per la sicurezza del paese. Nella lettera, riportata da La Stampa di sabato, la Commissione richiede 14 diversi chiarimenti al governo, suddivisi in cinque capitoli, riguardanti lo stesso decreto golden power, la sua interazione con le norme Ue sulle concentrazioni, la libera circolazione dei capitali, le autorità competenti e la direttiva sugli investimenti collettivi.

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