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Borse in forte ribasso per l’Ucraina ma gli spiragli diplomatici limano le perdite

Dopo un’apertura shock con perdite di oltre il 3% Piazza Affari, come le altre Borse europee, recupera un po’ nel pomeriggio dopo le aperture diplomatiche del Cancelliere Scholz e del ministro russo Lavrov – Wall Street a due facce – Petrolio, oro e argento in ascesa

Borse in forte ribasso per l’Ucraina ma gli spiragli diplomatici limano le perdite

Lo spiraglio di una trattativa sulla crisi ucraina, tra Russia e occidente, argina parzialmente le perdite viste in mattinata sui listini europei, complice l’andamento di Wall Street, incerta in avvio, ma ora positiva sul Nasdaq.

Piazza Affari cede il 2,04% e arretra a 26.415 punti, con quasi tutte le blue chip in rosso, dopo essere arrivata a perdere, nel corso della seduta, quasi il 4%. Fuori dal paniere principale si mette positivamente in evidenza Gas Plus, +25,34%, spinta dal rally dei prezzi del gas che, a causa dei timori sulle forniture, hanno raggiunto gli 86 euro al megawattora sulla piattaforma Ttf, nel future marzo, per poi rallentare a 81,2 (+4,8% rispetto a venerdì).

Nel resto d’Europa: Madrid -2,53%; Parigi -2,27%; Francoforte -2,03%; Amsterdam -1,8%; Londra -1,72%.

A pesare sui listini continentali sono soprattutto i titoli bancari, le compagnie aeree e auto. Limitano i danni o si apprezzano invece i titoli legati all’energia.

È in rosso Mosca (Moex -1,84%), dopo le perdite della scorsa ottava e si deprezza la valuta russa, che è arrivata a trattare oltre gli 88 rubli per euro, per poi risalire.

Sul mercato valutario brilla il dollaro, in un contesto di maggior avversione al rischio per i timori di una guerra. L’indice del biglietto verde è in progresso dello 0,3%. L’euro tratta in ribasso intorno a 1,13.

Corrono le materie prime, dal gas al petrolio, passando per il grano, vista la grande quantità di importazioni da Russia e Ucraina.

Il Brent al momento si apprezza dello 0,6% a 95 dollari al barile.

Per Mosca c’è una possibilità diplomatica

A diradare un po’ le brume sui mercati, in questo turbolento giorno di San Valentino, è il fatto che Mosca prende in considerazione una chance diplomatica per risolvere la crisi ucraina.

In questa commedia geopolitica, che potrebbe evolvere in tragedia, pare che il presidente Vladimir Putin, in diretta sulla tv russa, abbia chiesto al suo al capo della diplomazia Sergei Lavrov: “Esiste una possibilità di trovare un accordo con i nostri partner sulla questione chiave o si tratta di un tentativo di portarci in un negoziato senza fine?”. E Lavrov al presidente: “Come ministro degli Affari esteri, devo dire che una possibilità c’è sempre”. Le occasioni di dialogo “non sono chiuse ma non devono durare all’infinito”. Mosca è “pronta a ascoltare delle contro-proposte serie” anche per “continuare ad aumentare” queste possibilità.

La Tass riferisce che, secondo Putin, l’espansione della Nato verso est “è infinita, molto pericolosa e avviene a spese delle ex Repubbliche sovietiche, inclusa l’Ucraina”.

Il ministro della Difesa Shoigu ha annunciato che “una parte delle esercitazioni” delle forze armate di Mosca “si sta concludendo, un’altra sarà completata nel prossimo futuro”.

Sul fronte occidentale il cancelliere tedesco Olaf Scholz, nella sua conferenza stampa congiunta a Kiev con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha detto che “la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina non sono negoziabili. Ci aspettiamo dalla Russia chiari segnali di de-escalation, un attacco all’Ucraina avrebbe gravi conseguenze” e ha invitato la Russia a “cogliere le offerte di dialogo”. In un tweet il cancelliere ha sottolineato “Noi ci aspettiamo da Mosca segnali immediati di de-escalation” e “una nuova aggressione militare avrà delle conseguenze pesanti per la Russia”.

Wall Street avvio incerto con la Fed

A Wall Street non si è visto, in avvio, il terremoto registrato in Europa, anche se i tre indici principali stanno precedendo contrastati.

A New York resta dominante il tema dei tassi e le mosse attese dalla Fed, dopo il dato sull’inflazione superiore alle attese e ai massimi da 40 anni visto giovedì scorso.

Per il presidente della Federal Reserve di St. Louis, James Bullard, la ricreazione è finita e bisogna agire al più presto e in modo deciso, per contrastare l’inflazione. “In gioco – ha detto alla Cnbc – c’è la reputazione della Federal Reserve”. Bullard ha ribadito di essere favorevole a un rialzo dei tassi d’interesse di 50 punti base a marzo, che sarebbe il primo dal 2000, e di un intero punto percentuale entro il primo luglio. Bullard, che quest’anno è un componente con diritto di voto sulla politica monetaria, ha aggiunto: “Credo che la mia strategia sua buona, ma devo convincere i miei colleghi”. Le parole di Bullard impattano su T-Bond e il tasso del decennale si muove in rialzo oltre il 2%.

Piazza Affari, banche sferzate dai venti di guerra

A piegarsi in Piazza Affari, sotto i venti di guerra, sono soprattutto le banche. Quelle italiane, insieme alle francesi e austriache, sono le più esposte alla Russia. Ciò che gli istituti di credito della regione ora temono di più – scrive Reuters, citando alcuni banchieri – è che la Russia venga esclusa da un sistema di pagamento ampiamente utilizzato. La mossa agirebbe come una “bomba atomica” sul sistema perché impedirebbe il rimborso dei debiti.

Insieme a Unicredit, -4,23%, perde quota Bper -3,84%, in attesa di una risposta, che dovrebbe essere positiva, alla sua offerta per Banca Carige (+2,28%), per valutare la quale oggi si sono riuniti i consigli del Fondo interbancario di tutela dei depositi e dello Schema Volontario, che insieme controllano l’80% di Carige.

Male anche Intesa -3,01%. Argina le perdite Banco Bpm -0,65%, dopo il balzo di venerdì a seguito di indiscrezioni su una mossa ormai imminente di Unicredit. Nel risparmio gestito vanno giù Banca Mediolanum -3,41% e Azimut -3,29%.

In fondo al listino finisce Interpump -5,27%, nonostante i risultati preliminari 2021 mostrino utili in arte crescita.

Il rosso è acceso per l’automotive: Cnh -3,86%; Iveco -3,95%.

Tre le blue chip con il segno davanti: Inwit +1,79%; Snam +0,83%; Unipol +0,2%.

Si ridimensionano le perdite anche sul secondario italiano, che chiude comunque in rosso. Lo spread tra Btp decennale e Bund di pari durata sale a 165 punti base (+2,04%) e i tassi chiudono rispettivamente a +1,9% e +0,24%.

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