Condividi

Borse in bilico per inflazione Usa e materie prime

Wall Street attende con ansia il dato di oggi sull’inflazione americana che regolerà il mood dei mercati – Petrolio oltre i 70 dollari – Ma negli Usa c’è anche l’incognita tasse – Sempre più grave in Cina la crisi di Evergrande – Intesa Sanpaolo verso una super-cedola

Borse in bilico per inflazione Usa e materie prime

L’aumento imminente di gas ed energia elettrica in Italia così come i vincoli alla produzione d’acciaio di Pechino per evitare l’impennata del CO2 ricordano ai mercati che nessun pasto è gratis, nemmeno in materia ambientale. Intanto, ad Oslo la vittoria delle sinistre rischia di coincidere con il divieto di nuove perforazioni nel mare del Nord. Insomma, le materie prime irrompono nel dibattito sull’inflazione. E, non a caso, la novità coincide con le richieste dei democratici Usa di alzare le tasse per finanziare infrastrutture e transizione ambientale. In attesa dei dati di oggi sull’inflazione Usa, è sempre più evidente che il “tapering” sarà necessario ma probabilmente non sufficiente ad affrontare le sfide prossime venture.

ARIA DI AUMENTO DELLE TASSE IN USA

Si profila un duro braccio di ferro sul fisco: le proposte della Casa Bianca valgono 2.200 miliardi di dollari, meno di quanto chiesto dalla sinistra democratica, ma comunque l’incremento più alto dal 1968. Per Goldman Sachs il solo aumento della tassazione sui profitti esteri comporterà un taglio dei profitti del 5%. Le Borse, per ora, preferiscono concentrarsi sulla presentazione dell’iPhone 13, l’ultimo nato della Mela.

Il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen perde lo 0,2% alla vigilia della pubblicazione del dato della produzione industriale cinese di agosto. Gli analisti si aspettano una frenata a +5,8% dal +6,4% di luglio. Sono gli effetti delle scelte di politica ambientale intraprese da Pechino, determinata a rispettare gli impegni sulle immissioni di CO2 presi di fronte al mondo nei mesi scorsi. L’intervento più rilevante è sull’industria siderurgica, una delle più inquinanti. Le direttive delle autorità centrali sono chiare: la produzione di acciaio grezzo del 2021 non deve superare quella del 2020.

CINA, SEMPRE PIÙ GRAVE LA CRISI DI EVERGRANDE (-6%)

La vera emergenza, però, è quella del mattone. Ad Hong Kong, sulla parità, continua la frana di Evergrande (-6%): il colosso vende sempre di meno, i clienti (le famiglie che hanno già pagato case che non saranno consegnate) cominciano a scendere in strada. Citigroup ha consigliato di girare al largo dai bond in dollari di Evergrande, saliti negli ultimi giorni sull’aspettativa di una ristrutturazione del debito.

Non meno calda la situazione dei titoli tech. Per chi stipula un prestito è stata resa obbligatoria una App che consente alle autorità di vigilare sui siti stranieri, un provvedimento preso per proteggere il pubblico dalle truffe che si consumano sulla Rete. Ma tra i siti proibiti spunta Bloomberg.

La borsa di Tokyo, in rialzo dello 0,7%, si avvia a chiudere stamattina sui massimi dal 1990, avendo guadagnato da inizio mese circa il 10%.

SALGONO INDIA E COREA, IN LIEVE RIALZO I FUTURES USA

Altrove in Asia Pacifico la situazione è mista. Salgono il Kospi di Seul (+1%) e il BSE Sensex di Mumbai (+0,3%). Sulla parità l’S&P ASX di Sidney.

I future di Wall Street sono in lieve rialzo nel giorno della pubblicazione dei prezzi al consumo di agosto: il consensus si aspetta +5,3% anno su anno, più o meno quel che si era visto il mese prima. Ieri la seduta è stata dominata dalle società dell’energia e del petrolio, fiacca invece per i tech.

Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,7%, l’S&P500 lo 0,2%, il Nasdaq ha perso lo 0,1%. Treasury Note a dieci anni poco mosso a 1,33%. Euro dollaro in recupero a 1,181, da 1,180 di ieri.

IL PETROLIO WTI SFONDA QUOTA 70 DOLLARI

Il petrolio WTI sale stamane a 70,8 dollari il barile, +0,5% sull’onda delle previsioni di maggiori consumi fatte dall’Opec. Nel Golfo del Messico la tempesta tropicale Nicholas è diventato un temibile uragano: l’area più a rischio è quella di Houston.

IL VOLO DEL PETROLIO SOSTIENE GLI INDICI EUROPEI

In attesa dei dati sull’inflazione Usa previsti per oggi, s’infiammano i prezzi del petrolio, sull’onda dell’ottimismo dell’Opec e di altre materie prime, dal carbone, sostenuto dalla richiest6e delle fonderie cinesi, alla preziosa bauxite, ingrediente base dell’alluminio. Ma anche se le attese di inflazione sono salite ai massimi del 2015, la notizia non ha frenato il Toro. Anzi, la novità si è tradotta in una spinta alla crescita dei titoli energetici sulle piazze del Vecchio Continente, galvanizzate dalla ripresa, assai più forte qui che in Usa o in Asia.

MILANO (+0,91%) TORNA A QUOTA 26 MILA

In chiusura di seduta Milano sale dello 0,91%, a 25.919 punti, dopo aver bucato in giornata la barriera dei 26 mila punti (26.011) e chiude tra le piazze migliori in Europa.

La Borsa più tonica è Madrid (+1,36%). Segnano frazionali progressi le altre: Francoforte +0,57%; Parigi +0,2%; Amsterdam +0,38%; fuori dall’Eurozona Londra +0,56%.

CROLLA A PARIGI LA BIOTECH VALNEVA (-41%)

Va in scena a Parigi il tracollo di Valneva, la start up biotech che tante speranze aveva suscitato per il suo vaccino anti-Covid 19 innovativo. Ma ieri il governo inglese ha cancellato l’ordine per 100 milioni di dosi per l’anno in corso, più commesse per 1,4 miliardi di euro fino al 2025. Il titolo è andato a picco: -41,5%.

SALTA LA FESTA DI DEUTSCHE BOERSE, CORRE ZOOPLUS

Deutsche Boerse ha rinunciato all’evento previsto per il prossimo allargamento dell’indice Dax da 30 a 40 matricole. “Ci siamo resi conto che, a causa del significativo aumento dei casi di Covid-19 nell’area metropolitana del Reno, il 20 settembre non è ancora il momento ideale per un incontro in presenza che riunisca i componenti dell’indice, gli investitori e i media di tutta la Germania”.

Corre nella Borsa tedesca Zooplus (+8,4%), il colosso degli alimenti per animali online, dopo che il private Usa Hellman & Friedman ha alzato a 3,25 miliardi di euro l’offerta per il controllo.

TELEFONICA OFFRE LA QUOTA IN CORNERSTONE

Avanza a Madrid Telefonica (+1%) dopo aver dato mandato a Goldman Sachs di trovare un compratore per Cornerstone, controllata assieme a Vodafone. Valore della partecipazione: 2 miliardi di euro.

BTP OK ALLA VIGILIA DELLE ASTE. SPREAD A 102

Meglio i Btp dei Bund tedeschi in una seduta caratterizzata dal ritorno alla propensione al rischio: il rendimento del decennale scambia a 0,69% da 0,71% della precedente chiusura. Lo spread si riduce a 102 punti base da 103. Poco mossi anche i tassi a 10 anni spagnoli, portoghesi e greci. L’attenzione degli investitori è rivolta alla prima asta del Tesoro dopo la pausa estiva. Oggi sarà offerto un massimo di 5,75 miliardi di euro in Btp a 3, 7 e 30 anni. In calendario anche altre emissioni della zona euro con collocamenti in Germania, Francia, Spagna e Olanda.

OGGI IL BOND VERDE TARGATO UE

La Commissione europea ha annunciato di aver conferito mandato ad un pool di banche per il lancio di un bond a 7 anni nell’ambito del programma Next generation. L’operazione potrebbe concretizzarsi già oggi. In arrivo oggi anche il via libera di Bruxelles alle aste di titoli a breve.

SUGLI SCUDI SAIPEM, VERSO COMMESSA MILIARDARIA IN GUYANA

A tirare la volata dei listini europei ci hanno pensato i petroliferi, sull’onda del rialzo dei prezzi del greggio dopo che l’Opec ha aumentato le sue previsioni sulla domanda globale di petrolio per il 2022 di poco meno di un milione di barili al giorno a 100,8 milioni, livello superiore a quello del 2019 (100,3 milioni).

Saipem guadagna il 3,92% anche per effetto delle ultime scoperte annunciate da Exxon Mobil in Guyana. Ci sono fondate speranze, secondo Mediobanca Securities, che la società italiana, già selezionata dal colosso petrolifero in altri siti del Paese, possa aggiudicarsi parte delle commesse stimante in 2 miliardi di dollari di valore. Avanzano anche Tenaris (+3,35%) ed Eni (+2,71%).

GENERALI/MEDIOBANCA, SALE AL’APPEAL SPECULATIVO

Toniche sia Generali (+1%) che Mediobanca (+0,8%) alla vigilia dell’attesa riunione di oggi in cui prenderà il via l’iter per il nuovo consiglio della compagnia. Dopo il patto di consultazione tra Del Vecchio e Caltagirone, scrive Equita, “il quadro speculativo per i titoli Generali e Mediobanca resta abbastanza vivace”. Gli analisti intanto si dividono. Oddo, Exane ed Equita difendono i risultati di Donnet a spada tratta, mentre quelli di Autonomus e JP Morgan si interrogavano se e come un nuovo management potrebbe creare più valore e con quali acquisizioni. Gli esperti di Kbw, invece, sono certi che Del Vecchio e Caltagirone abbiano a cuore il futuro di Generali, ma hanno dubbi su chi possa fare meglio di Donnet. Infine Kepler apprezza la disciplina sull’M&A voluta da Donnet, anche se così ha rallentato la potenziale creazione di valore in termini di utile per azione.

RISPARMIO GESTITO ALLE STELLE, VERSO LA SUPERCEDOLA DI INTESA

Grande effervescenza invece nel risparmio gestito: Banca Generali cresce del 2,8%, Banca Mediolanum del 2,34%, Azimut dell’1,4%.

Tra le banche svetta Intesa (+2%). L’istituto ha convocato in unica data il 14 ottobre prossimo (nel nuovo centro direzionale di Torino) l’assemblea dei soci per deliberare sulla distribuzione di parte della riserva straordinaria a valere sui risultati 2020 pari a oltre 1,93 miliardi di euro, ovvero 9,96 centesimi per azione ordinaria.

Positivi anche Banca Bpm (+1,52%) e Bper (+1,41%). In controtendenza Banca Carige (-5,03%).

EFFETTO FERRAGNI: VOLA SAFILO, CROLLA TOD’S

Attenzione all’effetto Ferragni. La notizia dell’arrivo della bionda influencer ha messo le ali a Safilo (+14%). Ma nella stessa seduta Tod’s, già benedetta in primavera dal tocco della bionda Chiara, lascia sul terreno il 7% circa (il 12% dall’annuncio dei risultati).

BLUE CHIP IN EVIDENZA: PIRELLI, TELECOM ED ENEL

Tra gli industriali vivace Pirelli (+2%) in scia ai buoni dato di Continental. Nella top ten dei titoli a maggior capitalizzazione trovano spazio anche Telecom (+1,7%) ed Enel (+1,68%).

Amplifon arretra del 4,9% dopo la presentazione delle linee guida del piano strategico al 2023. “Non ci sono sorprese e quindi sell on news”, sottolinea un trader.

RETELIT, IL PREZZO D’OPA È GIUSTO. AKROS PROMUOVE EL.EN

Retelit si adegua al nuovo prezzo di opa lanciata da Marbles (3 euro) e sale del 5,5% a 3,05 euro.

Giglio Group flette del 7% circa dopo i risultati e dopo che Midcap Partners ha tagliato il prezzo obiettivo a 3,5 euro da 3,7 euro precedente, con raccomandazione che resta “buy”.

Avanza El.En +2,33%. Banca Akros ha alzato il prezzo obiettivo da 18 a 21 euro, confermando il rating buy, dopo i conti del primo semestre.

ALL’AIM COMMESSA RECORD PER POWERSOFT

Sull’Aim si distingue Powersoft (+0,85): la società ha ricevuto un ordine da 2,8 milioni di euro per la fornitura di Mover, trasduttori (una specie di sensori) compatti a bassa frequenza a trasmissione diretta/inerziale, da parte dell’americana Irwin Seating Company, leader mondiale nel mercato delle poltrone per il pubblico per sale cinematografiche, auditorium, arene, centri per lo spettacolo, stadi e luoghi di culto.

Commenta