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Borse, il flop di Facebook non pesa sulla corsa. Milano recupera le perdite da inizio anno.

Continua il trend positivo in tutti i listini a livello mondiale, anche a Wall Street ieri sera, nonostante le grosse perdite del social network – La spinta viene ancora dalla convinzione di interventi vicini da parte della Bce – Piazza Affari comincia positiva stamani: ha recuperato oltre il 20% dal 24 luglio e sta annullando le perdite da inizio anno

Borse, il flop di Facebook non pesa sulla corsa. Milano recupera le perdite da inizio anno.

Le Borse rivivono la primavera. L’indice S&P è tornato ieri sui massimi del 2 aprile, così come la maggior parte dei listini europei. europee ai massimi da quasi 5 mesi. Il tedesco Dax ha superato quota 7mila punti, Parigi sale dello 0,9%. I rialzi maggiori sono di Madrid (+4%) e di Piazza Affari che ha segnato +1,87% nel Ftse Mib. Per l’indice delle quaranta big del listino milanese si tratta del top dal 9 aprile scorso.

Con il passo in avanti di ieri Piazza Affari sta infatti per annullare le perdite da inizio anno, dal minimo del 24 luglio il rialzo è del 21%. Lo spread Bund Btp sulla scadenza 10 anni si allarga di 6 punti base a 426 punti base, mentre il differenziale Italia Germania si restringe di 10 punti base a 319 punti base sulla scadenza a 2 anni.

Seduta di forte volatilità per l’euro, che ora tratta a 1,235 sul dollaro da 1,229 della chiusura di ieri sera e dopo aver segnato un minimo di 1,226 in mattinata.

Ancor più significativo il risveglio dell’oro, spinto dagli acquisti di George Soros e di Hank Paulson. Il metallo giallo tratta a a quota 1617 dollari l’oncia. In tensione i prezzi del petrolio, oltre la barriera dei 95 dollari. Gli Usa hanno annunciato l’intenzione di fare uso, ove necessario, della riserva strategica per raffreddare le quotazioni.

Anche l’Asia prosegue la sua corsa. L’indice Nikkei veleggia a Tokyo con un guadagno attorno allo 0.85%, Hong Kong guadagna mezzo punto percentuale. A favorire la corsa sono le buone notizie in arrivo agli Usa: il mese scorso sono stati rilasciati 812.000 permessi edilizi, 52.000 in più rispetto a giugno e meglio delle aspettative, attestate a 769.000 .

A Wall Street la corsa è stata guidata da Cisco +8%, reduce da un trimestre da record: il dividendo è aumentato del 75%. L’indice Dow Jones ha chiuso a +0,65% , S&P + 0,71%, il Nasdaq a +1,04%.

Non pesa sulla corsa il prematuro tramonto della stella di Facebook. Ieri è scaduto il lock up (ovvero il divieto di vendita) su 271 milioni di azioni del social network, aumentando così il flottante de 60 per cento. Il risultato è stata una pioggia di vendite: Facebook ha perduto il 6,3% sotto la soglia dei 20 dollari, il calo dal giorno dell’Ipo è del 48%. In una sola seduta Mark Zuckerberg ha perduto 600 milioni di dollari. Il valore del suo patrimonio ammonta ora a 10,2 miliardi di dollari.

I mercati sono ormai persuasi che è sempre più vicino l’intervento delle banche centrali. Anche dal fronte della politica, poi, ci sono segnali confortanti. “Mario Draghi ha detto cose che noi ripetiamo da tempo”, ovvero da quando la crisi greca è scoppiata più di due anni fa”. Parola di Angela Merkel che, in una conferenza stampa in Canada assieme al premier Stephen Harper, ha aggiunto che “la Germania è impegnata a fare tutto quello che può per mantenere la moneta comune”.

In Europa i settori più vivaci sono stati banche (+3%), utility (+1,5%) e materie prime (+1,6%).

Grande ripresa a Milano per i due big del credito: Unicredit +4,9% ed Intesa +4,5%. Banco Popolare ha chiuso in rialzo del 3,8%, Mediobanca del 2,9%, Banca Popolare di Milano del 3,2%. La migliore blue chip è stata Mediaset in rialzo del 10,6%, grazie a ricoperture e acquisti di investitori istituzionali.

Lottomatica ha guadagnato il 2,5%. Il New Jersey ha avviato l’asta per l’assegnazione della concessione della lotteria statale.

Tra le utility Enel è salita del 2,6%, Snam dell’1,2%, ma entrambe sono state surclassate da A2A del 9%.

Fiat Industrial ha perso l’1% per effetto dei dati deludenti presentati ieri dalla rivale statunitense Deere. Fiat è salita del 3,3%. Exor -0,4%.

Pirelli ha chiuso in rialzo dello 0,4% mentre la holding Camfin è salita del 3,8%. Nuovo ribasso per Prelios -3,8% sulla scia delle tensioni tra i soci di riferimento di Pirelli.

Finmeccanica ha guadagnato il 4,4%, Stm il 2,9%. Eni ha perso lo 0,2% mentre Saipem è salita dell’1,5%. Il petrolio tipo Wti tratta a 95,1 dollari il barile, in rialzo dello 0,8%, il brent è stabile intorno ai 116 dollari.

Tra le small cap svettano i rimbalzi di Iren +9% e di Brunello Cucinelli +6,1% .

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