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Borse, gran rimbalzo a Piazza Affari (+2,2%), in Europa e Usa

Dopo la forte correzione dei giorni scorsi, le Borse recuperano terreno ovunque – I mercati attendono i segnali della Fed mentre Piazza Affari cerca lumi sul Quirinale – In netta ripresa i titoli della galassia Agnelli-Elkann

Borse, gran rimbalzo a Piazza Affari (+2,2%), in Europa e Usa

La fumata per l’elezione del presidente della Repubblica resta nera, ma Piazza Affari trova ugualmente il ritmo giusto e chiude in netto rialzo, addirittura meglio delle altre piazze europee, dopo un avvio di settimana nervoso e volatile, agitato dalla crisi tra Russia-Ucraina e dall’attesa sulle scelte della Fed. Milano si apprezza del 2,27% a 26.619 punti; Parigi +2,11%; Francoforte +2,19%; Amsterdam +1,7%; Madrid +1,63%; Londra +1,34%. Salgono i titoli legati ai viaggi e i titoli minerari, mentre Biontech guadagna il 6,23% dopo aver annunciato, con Pfizer, l’avvio di uno studio clinico per testare una versione del vaccino calibrata sulla variante Omicron.

Il clima appare più sereno anche a Wall Street, che si muove in recupero soprattutto con il Nasdaq e i titoli tecnologici, trascinati dalle big Microsoft e Apple, mentre corre Tesla a poche ore dalla divulgazione dei conti del quarto trimestre.

Focus sulla Fed

Un quadro momentaneamente rassicurante, in vista della conferenza stampa di Jerome Powell, nel primo pomeriggio americano, al termine della riunione di due giorni del braccio di politica monetaria della banca centrale. Oggi le bocce dovrebbero restare ferme e la Fed dovrebbe procedere con un primo rialzo dei tassi a marzo, seguito da altri due interventi successivi, come ipotizzato da Powell alcune settimane. Alcuni osservatori pensano però che i rialzi potrebbero essere 4 o forse 5 qualora l’inflazione continuasse a correre in modo superiore al previsto. La banca centrale oggi non fornirà proiezioni economiche aggiornate e spetterà quindi solo a Powell spiegare come e con quale ritmo intende lottare in modo più vigoroso contro l’impennata dei prezzi.

In questo contesto è poco mosso il mercato dei T-Bond, mentre il dollaro si conferma sui massimi da due settimane e l’euro perde terreno. Il cambio si muove in area 1,128.

Sale il petrolio, tornato ai massimi da sette anni, a seguito delle tensioni geopolitiche in Europa e Medio Oriente. Il Brent segna +1,84%, 89,83 dollari al barile; Wti +1,81%, 87,15 dollari al barile.

Piazza Affari tonica con banche oil e Stellantis

Sul listino principale di Piazza Affari tra le performance migliori ci sono ancora quelle dei titoli petroliferi: Tenaris +4,46%; Saipem +3,69%. Tornano gli acquisti sulle banche, Bper +4,56%; Unicredit +3,61%.

Rialza la testa la galassia Agnelli, a partire da Stellantis +4,83%, regina del listino. Brillano Cnh +4,34%, Iveco +3,38%, Exor +3,19%. Industriali in spolvero con Prysmian +3,85% e Interpump +3,33%.

Sono solo cinque i titoli in rosso: Recordati -0,94%; Pirelli -0,58%; Campari -0,5%; Snam -0,52%; Inwit -0,07%. Fuori dal paniere principale prosegue la corsa di Eprice +22,64%. Tra le mid cap vola Tod’s, +15,81%, premiata alla luce dei conti, con ricavi 2021 superiori alle attese.

Oggi c’è stato inoltre l’atteso incontro virtuale del presidente Vladimir Putin con i manager di alcune aziende italiane. All’appuntamento non ha partecipato Eni (+2,98%), mentre erano presenti rappresentanti di Intesa (+3,03%) e Generali (+0,87%) e i vertici di Enel +0,74% e Unicredit.  

Il presidente ha definito la Russia un “fornitore affidabile di gas” per i consumatori italiani e le aziende energetiche italiane, le quali “continuano a lavorare con Gazprom sulla base di contratti a lungo termine e oggi sono in grado di acquistare gas a prezzi inferiori, direi molto inferiori ai prezzi di mercato, i cosiddetti prezzi spot di mercato, che sono aumentati significativamente tra l’inverno freddo e le carenze di approvvigionamento”.

Spread in rialzo, salgono i tassi sul primario

Chiude in leggero rialzo lo spread tra decennale italiano e tedesco: 143 punti base (+1,82%), con i tassi in salita a +1,32% e -0,11%.

Salgono i rendimenti anche sul primario, per i Btp a breve e quelli indicizzati all’inflazione.

Nel dettaglio il Tesoro ha emesso la prima tranche del BTp a 2 anni scadenza 29/11/2023 per 3,75 miliardi a fronte di una richiesta pari a 5,3 miliardi. Il rendimento è salito di 13 centesimi attestandosi a -0,13%. Collocata anche la 11ma tranche del BTp-i a 5 anni scadenza 15/05/2026: a fronte di richieste per 1,250 miliardi l’importo emesso è stato pari a 590,59 milioni mentre il rendimento si è attestato a -1,18%. Infine, la 36ma tranche del Bop-I a 30 anni scadenza 15/09/2041, assegnata per 409,41 milioni a fronte di una domanda totale pari a 873,08 miliardi, ha spuntato un rendimento lordo dello 0,04%. Il regolamento dell’asta cade sul prossimo 28 gennaio.

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