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Borse girano in positivo in vista G20. Nuovo record per lo spread a 462

Aspettando il G20, i listini di tutta Europa aprono in rosso, poi recuperano e girano in positivo- Nuovo primato del differenziale a quota 462 punti base – Merkel e Sarkozy furiosi contro il referendum della Grecia alla quale Ue e Fmi congelano gli aiuti – Venizelos contro Papandreou – Berlusconi senza interventi shock al vertice di Cannes.

Borse girano in positivo in vista G20. Nuovo record per lo spread a 462

In attesa del G20 che si aprirà oggi a Cannes, tutte le Borse Europee aprono in rosso. Milano ancora una volta maglia nera, con perdite superiori al 2%. Male anche Londra (-0,8%), Parigi (-1,7%) e Francoforte (-1.8%). Nei minuti immediatamente successivi tuttavia la tendenza si inverte: i listini riducono le perdite, Piazza Affari gira addirittura in positivo dello 0,2%. Intanto lo spread italiano fa segnare un nuovo record storico: con una fiammata in apertura, il differenziale fra Btp e Bund si è allargato fino a 462 punti base, per poi ripiegare nei minuti successivi fino a quota 454.

EURO NEL MIRINO, RALLENTA L’ECONOMIA UE
IL DOSSIER TASSI PRIMO ESAME PER DRAGHI

Difficile immaginare una prima volta di Mario Draghi più delicata. La riunione del direttorio della Bce all’Eurotower, la prima presieduta dall’ex governatore della Banca d’Italia avviene mentre l’euro, di fronte all’incalzare della crisi greca, sta perdendo colpi su tutte le piazze internazionali, scivolando ai minimi dal 12 ottobre: a Singapore stamane la moneta unica vale 1,3714 contro 1,3747 ultimo prezzo a New York. Ad Hong Kong l’euro è scivolato sotto quota 1,37. Intanto si moltiplicano le sollecitazioni degli economisti perché la Bce proceda ad un taglio dei tassi. Ma una mossa in questa direzione, ampiamente giustificata dai dati sulla caduta dell’attività manifatturiera nella Ue nel corso di ottobre, farebbe ricadere su Draghi il sospetto di “lassismo mediterraneo”. 

BERLUSCONI SENZA DECRETO AL VERTICE DI CANNES
IRA DI PARIGI E BERLINO NEI CONFRONTI DI ATENE

Silvio Berlusconi parteciperà domani mattina a Cannes a un mini vertice della zona euro prima della riunione del G20, ha reso noto l’ufficio del presidente francese Nicolas Sarkozy. Ma non avrà in tasca l’atteso decreto con le  misure concordate in sede europea: il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, con il pieno appoggio del ministro dell’Economia Giulio Tremonti, ha fatto sì, come ha detto un ministro all’agenzia Reuter, che “il governo picchiasse contro un muro”. E così, dopo circa due ore di consiglio dei ministri, si è  deciso di introdurre le nuove riforme in un emendamento alla legge di Stabilità attualmente all’esame del Senato. Alla riunione di Cannes , fissata per le 10,30 prenderanno parte anche i leader di Germania, Spagna e Francia. E’ prevista la partecipazione di rappresentanti della Banca centrale europea, della Commissione europea e del Consiglio Ue. Non è esclusa la presenza del Fondo monetario internazionale. Intanto Germania e Francia hanno invitato ieri la Grecia a decidere se vuole restare nell’eurozona, dopo l’iniziativa choc di indire un referendum sul pacchetto di salvataggio da 130 miliardi che ha provocato il panico sui mercati globali. La Grecia non riceverà la tranche di 8 miliardi di euro di cui ha urgentemente bisogno, e che era prevista questo mese, fin dopo il referendum, perché i creditori vogliono essere sicuri che Atene si attenga al piano di austerity.

La mossa del premier greco ha provocato rabbia e sorpresa nell’opinione pubblica, soprattutto in area germanica.”Ora è abbastanza: fuori i greci!”, ha titolato il Kronen Zeitung, il più venduto quotidiano austriaco.

BERNANKE: “GLI STIMOLI SONO SUL MIO TAVOLO”
LA RIPRESA ECONOMICA RESTA TROPPO DEBOLE

La Fed non esclude acquisti di mortgage backed securities, cioè obbligazioni legate al finanziamento dei mutui immobiliari, per favorire il superamento della crisi del mattone che “resta un settore molto, molto importante” come ha sottolineato il presidente Ben Bernanke che ha aggiunto: “altri stimoli all’economia sono sempre pronti sul mio tavolo”. Come previsto, la riunione del Fomc non ha portato novità, per ora, alla politica della banca centrale: i tassi restano ai minimi storici e lo saranno almeno fino al 2013. L’inflazione non spaventa, l’economia mostra qualche segnale di ripresa ma resta debole, troppo debole. Di qui i segnali dello stesso Bernanke che hanno fatto pensare  prossime manovre eccezionali, sulla falsariga del quantitative easing, a partire proprio dai mutui. Troppo poco, a detta di Charles Evans, presidente della Fed dell’Illinois che anche in quest’occasione ha interpretato il ruolo dell’ala sinistra della banca centrale, facendo da contrappeso ai tre falchi che premono per un atteggiamento meno permissivo della banca. La situazione, insomma, resta difficile: nonostante il lieve aumento dell’occupazione ad ottobre le previsioni per il 2012 sono tutt’altro che rosee per la disoccupazione, che ha fine anno, in piena campagna elettorale, si aggirerà sull’8,7%.

WALL STREET RECUPERA POSZIONI, L’ASIA NO
RIALZO DI SPERANZA PER I LISTINI D’EUROPA

Wall Street ha  festeggiato le indicazioni sul  costo del denaro in arrivo dalla Fed: il Dow Jones sale dell’1,53%, lo Standard & Poor’s segna +1,61, infine il Nasdaq +1,27%. In Asia, invece, ha prevalso il ribasso. Chiusi per festività i mercati giapponesi, l’indice Kospi ha accusato un calo dell’1,2%, Taiwan scende dell’1,7%, Hong Kong -1%.

Le Borse europee hanno chiuso in buon rialzo dopo una giornata altalenante. Novità vere e proprie non ne sono arrivate. Così i mercati hanno vissuto un clima di attesa. A Milano l’indice FtseMib ha chiuso in rialzo del 2,3%, Londra ha guadagnato l’1,2%, Parigi è salita dell’1,4%, Francoforte +2,2%.L’euro si è  portato a 1,373 da 1,370 di ieri contro dollaro.I titoli di Stato sono rimasti sotto forte pressione e questa è la vera nota dolente della giornata. Lo spread Btp/Bund è sceso a 436 da 445 di ieri con un rendimento (6,18%) che si mantiene sopra il fatidico 6%.

Per capire quanto il nostro Paese oggi soffra di scarsa credibilità basta pensare che l’analogo Bond irlandese (un Paese caduto in default) rende oggi il 7,84% contro il 15% di luglio: in tre mesi l’Irlanda ci ha recuperato 700 punti base! E tutto non perchè in Irlanda si è scoperto il petrolio ma solo perchè il governo ha mantenuto le promesse e attuato misure lacrime e sangue che il paese ha accettato obtorto collo.

VISCO: BANCHE SOLIDE, URGENTE IL RISANAMENTO
IL DEBITO SOSTENIBILE ANCHE CON TASSI ALL’8%

Il sistema bancario italiano non è fonte di instabilità: la sua posizione patrimoniale è solida; sarà ulteriormente rafforzata nell’ambito delle iniziative in corso a livello europeo” . Parola del neo-governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, che ha iri rilevato come “per riconquistare la fiducia degli investitori e ridurre in maniera permanente il rischio sovrano, per preservare la stabilità del sistema finanziario – osserva Visco – è necessario proseguire con decisione nell’azione di risanamento delle finanze pubbliche”. La situazionE è seria, dunque, ma non è il caso di abbandonarsi al panico. Il debito italiano è sostenibile anche se gli interessi che lo stato italiano paga sale fino all’8%. La soglia critica, secondo alcuni osservatori invece, sarebbe il 7%. Lo sostiene la Banca d’italia nel””Rapporto sulla stabilità finanziaria” . A Piazza Affari sono rimbalzate con vigore le banche, in particolare Unicredit +7,3%. Intesa+5%, Monte Paschi +2,8%, Banco Popolare +1,7%. Insieme alle banche hanno recuperato  le assicurazioni: Generali +0,7%, Fondiaria-Sai +1,6%. Popolare di Milano ha invece  chiuso in ribasso del 2,9%. E’ la quinta seduta consecutiva in ribasso per il titolo. Nelle ultime quattro sedute l’azione ha perso il 25%, a quota 0,40 euro,   avvicinandosi così  al prezzo a cui vengono offerte le nuove azioni (0,30 euro) dell’aumento di capitale da 800 milioni di euro partito lunedì scorso. Intanto Investindustrial di Andrea Bonomi è salita al 4,89% del capitale. 

FIAT-CHRYSLER: OK NEGLI USA, ITALIA IN RETROMARCIA
STM SI AGGIUDICA IL CONTRATTO PER I NUOVI NOKIA

Fra gli industriali, Fiat è salita del 3,1%, Fiat Industrial +3,7%, Pirelli +2,7. La ripresa di Fiat è legata ai buoni risultati in arrivo da Chrysler: la controllata di Detroit ha chiuso il mese con un incremento delle immatricolazioni del 27% rispetto a ottobre del 2010 a 114mila unità. Le vendite al pubblico, al netto delle flotte aziendali e delle vendite agli autonoleggi, sono cresciute del 40%. Complessivamente, negli Stati Uniti, le immatricolazioni di auto sono salite del 7,5%. Altro scenario in Italia: Le vendite, nel 2011, si attesteranno a 1.750.000 auto, 200 mila unità in meno di un anno fa. Non solo. Secondo l’Unrae la flessione proseguirà anche nel 2012. Il gruppo Fiat ha recuperato, in questo mercato cedente (-5,5% ad ottobre) lo 0,8% di quota, oggi di poco superiore al 28%. 

Brillante Stm  che ha guadagnato il 4,1%. St-Ericsson ha comunicato di essere stata scelta da Nokia come fornitore di chip per la nuova serie di telefonini funzionanti con il sistema operativo Windows. St-Ericsson è una joint venture paritetica tra Stm ed Ericsson attiva dal 2009 nel segmento dei chip per la telefonia mobile, la società ha chiuso il terzo trimestre del 2011 con ricavi pari a 412 milioni di dollari e perdite nette a 211 milioni di dollari. Diasorin  è salita del 2,9%. Il settore costruzioni è stato fra i migliori:Buzzi è  salita del 4,1%, Impregilo +2,4%. Ribasso per Finmeccanica  -2,8% con gli investitori che temono che la manovra del governo porti a nuovi tagli nel budget della Difesa. In calo anche Indesit  -4,5%. Sale  Ansaldo Sts +2,5% dopo l’annuncio che la società si è aggiudicata un contratto da 62 milioni di euro in Francia. Ansaldo STS fornirà la propria tecnologia di segnalamento ferroviario per la nuova linea ad alta velocità della tratta Le Mans – Rennes, della lunghezza di 182 km. Positivi i petroliferi: Eni è salita dell’1,8%,  Saipem  +5,2%, Tenaris  +3,4%. L società della famiglia Rocca  ha annunciato che non procederà con l’offerta pubblica per il delisting  tdella controllata brasiliana Confab Industrial. I revisori della Deloitte avevano certificato che il prezzo giusto da pagare agli azionisti di minoranza era di 5,2 real. Troppo poco per un’agguerrita minoranza scesa in guerra ancor prima dell’annuncio dell’offerta ufficiale. E così Tenaris si è tirata indietro: Maire Tecnimont è salita del 13,8%. 

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