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Borse europee: prove di rimbalzo, l’auto risale

Listini europei positivi a metà giornata grazie al minirecupero del settore auto e nonostante i dati negativi arrivati dalla Cina sull’attività manifatturiera – Draghi parla al Parlamento Ue – Delude l’indice Pmi tedesco – S&P sull’Italia: “Scarsa crescita redditi e alta disoccupazione limitano i consumi” – Sul Ftse Mib in evidenza Fca, il lusso, A2A ed Eni.

Borse europee: prove di rimbalzo, l’auto risale

Rimbalzano le Borse europee grazie al minirecupero del settore auto e nonostante i dati arrivati dalla Cina sull’attività manifatturiera. A metà giornata, Milano sale dell’1,18%, Londra dell’1,25%, Parigi dello 0,75%, Francoforte dello 0,72%. Tutti gli indici sono però in leggera frenata rispetto ai massimi della mattinata. Volkswagen recupera il 3%. Ma lo scandalo si allarga. 

Secondo il Die Welt, il governo tedesco era a conoscenza della manipolazione dei sistemi di controllo delle emissioni utilizzato da Volkswagen. Oggi lo stesso ministro dei Trasporti ha annunciato la creazione di una commissione d’inchiesta sulle vetture diesel di Volkswagen.

In Asia la Borsa di Tokyo è chiusa per la festività dell’Equinozio di autunno. Vendite su Shanghai (-2,2%) e Shenzhen (-0,8%). I listini asiatici soffrono il dato sull’indice Pmi manifatturiero che si è rivelato al minimo da sei anni e mezzo. Il dato provvisorio per il mese in corso è sceso a quota 47 dal 47,3 registrato ad agosto, sotto le attese degli analisti. 

Inoltre, sul fronte macroeconomico in mattinata sono stati diffusi i dati preliminari sull’indice Pmi manifatturiero e servizi tedesco, risultati entrambi in calo. Il Pmi manifatturiero è sceso questo mese a 52,5 dai 53,3 di agosto, sotto le stime degli analisti. Il Pmi servizi è sceso a 54,3 dai 54,9, sotto le stime degli analisti, e anche quello composito è calato a 54,3 (dai 55 di agosto e contro una previsione di 54,6).

Diffuso anche il dato preliminare sull’indice Pmi dell’Eurozona che si attesta a settembre a 52 punti dai 52,3 del mese precedente.

Sull’Italia è arrivato il giudizio di S&P: “L’economia italiana sta finalmente uscendo dalla recessione dopo tre anni e mezzo di contrazione”, ha affermato l’agenzia, precisando però che “la ripresa economica in Italia resterà probabilmente debole perché la scarsa crescita dei redditi e l’elevata disoccupazione continuano a limitare i consumi”. 

Lo spread Btp/Bund dopo un avvio poco mosso a 116 punti base è sceso a 112 punti.

Nel pomeriggio alle 15 è atteso l’intervento di Mario Draghi al Parlamento europeo e i dati sull’indice manifatturiero Usa di settembre e sulle scorte settimanali di petrolio.

A Piazza Affari i guadagni sono guidati dal lusso, con Moncler e Luxottica che salgono rispettivamente del 3,58% e dell’1,86%, ma anche da Fca sale dell’1,93%, in linea con il rimbalzo dell’auto in Europa. 

In evidenza anche A2A (+2%) ed Eni (+1,73%) che beneficia delle nuove indiscrezioni sulla possibile vendita della divisione retail gas. Il Corriere della Sera ha ventilato l’ipotesi di una cessione “pezzo a pezzo alle utilities e alle ex municipalizzate del settore”.

In controtendenza, peggior titolo del Ftse Mib, Bmps (-0,56%), seguito da Mediobanca (-0,23%), Buzzi Unicem (-0,19%) e Mediolanum (-0,15%).

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