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Borse chiusura 5 maggio: Tim vola e con Saipem e le banche dà sprint a Piazza Affari che diventa la regina d’Europa

Il Ftse Mib riacciuffa e supera quota 27 mila e Tim (+4,5%) trascina l’onda rialzista che dribbla la stretta della Bce – Tutta Europa e Wall Street ok

Borse chiusura 5 maggio: Tim vola e con Saipem e le banche dà sprint a Piazza Affari che diventa la regina d’Europa

Oggi i pianeti si sono allineati positivamente per i mercati finanziari, regalando una seduta effervescente e una chiusura in rialzo in Europa, dove Piazza Affari campeggia con un guadagno doppio rispetto alle altre piazze, +2,47%, collocandosi ben oltre la soglia psicologica dei 27mila punti base (a 27.329). A favorire lo sprint del principale listino milanese sono state le banche, i titoli oil e il rally di Telecom (+8,32%), che assapora nuovi rialzi nelle offerte dai pretendenti alla rete.

Il buongiorno si è visto in Europa fin dal mattino, ma l’accelerazione maggiore è arrivata nella seconda parte della seduta con l’apertura intonata di Wall Street, dove le banche regionali hanno ripreso quota. Giova molto al clima generale la trimestrale superiore alle attese mostrata nella notte da Apple (+4,4%, miglior titolo sul Dow Jones, +1,33%), una dei mega tech che capitalizza in borsa ben più del pil annuale di molti Stati, oltreché un rapporto sul lavoro Usa nel mese di aprile di gran lunga migliore del previsto. Un cocktail che allontana i recenti timori di recessione della principale economia mondiale, dopo la serie record di rialzi dei tassi da parte della Fed.

La ciliegina sulla torta, formata dalle buone notizie di giornata, è la fine dell’emergenza Covid nel mondo dichiarata dall’Oms, dopo che la malattia conseguente al virus (che resterà in ogni caso tra noi) ha fatto circa 20 milioni di morti in tre anni, quasi come una guerra mondiale.

In questo clima archiviano una seduta ampiamente positiva Francoforte +1,43%, Parigi +1,26%, Amsterdam +1,25%, Madrid +1,17% e Londra +1,02%.

Corre il petrolio

Il quadro generale favorisce il rimbalzo del petrolio che si appresta a chiudere la terza settimana consecutiva di perdite. Il Brent sale del 3,83% a 75,28 dollari al barile, mentre il Wti spinge con maggior convinzione sull’acceleratore e sale del 4,22% a 71,45 dollari al barile.

I denari si allontanano dall’oro, con lo spot gold che arretra del 2%, ma resta oltre i 2000 dollari l’oncia.

Sul mercato dei cambi l’euro-dollaro è poco mosso, ma quel tanto che basta perché la moneta unica resti oltre 1,1.

Wall Street in netto rialzo dopo i dati sul lavoro

Wall Street si muove in netto rialzo nella mattina americana, dopo il confortante report sull’occupazione. Il mese scorso i nuovi occupati negli Stati Uniti sono stati 253mila, contro i 180mila previsti dal mercato e i 165mila di marzo (dato rivisto al ribasso dalla prima stima di 236mila). Il tasso di disoccupazione è sceso al 3,4% (dal 3,5%), contro attese di crescita al 3,6%, mentre i guadagni medi orari sono saliti dello 0,5% su base mensile, in allungo dal +0,3% di marzo e contro il +0,3% stimato dagli analisti. In chiave Fed gli analisti sono divisi sull’effetto che questo report potrà sortire, c’è chi pensa che non influirà sul cambio di passo atteso e chi invece ritiene che questi numeri riducano quanto meno le aspettative di un taglio dei tassi entro fine anno.

La reazione dei titoli di Stato sembra più vicina a questa seconda lettura e i prezzi dei T-Bond appaiono in ribasso con rendimenti in rialzo. Il Treasury decennale mostra un tasso del 3,439 in crescita del 2,59%.

A far tirare un sospiro di sollievo è anche il rimbalzo delle piccole banche, con PacWest che recupera il 62,15% dopo le pesanti perdite dei giorni scorsi. Le autorità Usa stanno valutando se un’eventuale “manipolazione del mercato” abbia causato la recente volatilità delle azioni bancarie. Lo scrive Reuters citando una fonte vicina alla situazione. La Casa Bianca avrebbe promesso di monitorare “pressioni di vendita allo scoperto su banche sane”.

Piazza Affari in spolvero con le trimestrali

Piazza Affari chiude una seduta in rally, tra buone notizie e trimestrali soddisfacenti.

Regina del listino è Telecom, con il mercato che scommette su un rilancio per la rete, mentre le agenzie scrivono che l’ipotesi di un’offerta congiunta Cdp-Macquarie con Kkr avrebbe il sostegno del Mef. Inoltre, il Tesoro sarebbe anche disponibile a coinvolgere F2i.

Bene i petroliferi a partire da Saipem, +6,09%, in un settore recentemente sotto pressione con i cali dei prezzi del greggio. Oggi anche i titoli oil italiani sono in sintonia con l’andamento del future del petrolio. Nella top ten di giornata trova posto Eni +4,59%.

Le banche centrano un deciso rimbalzo e guardano anche all’ottima trimestrale di Intesa (+3,69%), che vede prospettive di “un chiaro e forte rialzo” per il 2025. I titoli bancari migliori del listino sono Unicredit +4,88%, Bper +3,99%, Banco Bpm +3,97%, Mediobanca +3,51%

Nella lista delle blue chip più toniche del giorno ci sono inoltre Diasorin +4,68% e Pirelli +3,81%.

Dopo le trimestrali si distingue Cnh +2,26%, mentre Terna è incolore. Unica blue chip rosso pallido è Moncler, -0,18%, nonostante i dati sui ricavi del primo trimestre in forte crescita e sopra le attese. I risultati non hanno impressionato gli investitori dopo che il titolo, tra i migliori del settore del lusso in Europa, ha guadagnato oltre il 30% da inizio anno.

Fuori dal Ftse Mib Piaggio, +2,71%, festeggia invece “un nuovo trimestre record con i migliori risultati di sempre, il sesto consecutivo in crescita” per dirla con le parole del presidente e ad Roberto Colaninno. Boom di Olidata +17,27%.

Spread in calo. Per Visco il picco dei tassi non è lontano

I titoli di Stato italiani si confermano stabili dopo che la Bce ha alzato ieri i tassi per la settima volta in dieci mesi, nella misura di 25 punti base, ma annunciando che la guerra contro l’inflazione non è ancora finita.

Secondo il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visto però il picco dei tassi è probabilmente vicino. Alla domanda su quale livello la banca centrale voglia raggiungere prima di interrompere la crescita del costo del denaro, Visco ha risposto: “È forse non troppo lontano da dove siamo oggi”.

Guardando al mercato secondario lo spread tra Btp decennale e Bund di pari durata arretra a 190 punti base (-0,88%) con tassi in leggera crescita indicati in chiusura rispettivamente a +4,19% e +2,29%.

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