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BORSE CHIUSURA 5 GENNAIO: lavoro Usa e Fed frenano Wall Street. A Piazza Affari giù le utility, meglio le banche

L’apertura negativa di Wall Street e l’avversione al rischio fanno ripartire il dollaro. Sprofonda la cripto Silvergate.Rallentano anche le piazze europee

BORSE CHIUSURA 5 GENNAIO: lavoro Usa e Fed frenano Wall Street. A Piazza Affari giù le utility, meglio le banche

Dopo lo scoppiettante avvio del 2023, i listini europei si prendono una pausa nella quarta seduta dell’anno e chiudono in ordine sparso, complice l’apertura negativa di Wall Street.

L’inflazione dà timidi segnali di rallentamento in Italia, dopo quelli più convinti di Spagna, Germania, Francia e scendono i prezzi alla produzione industriale nella zona euro, ma negli Usa il mercato del lavoro privato si conferma più forte del previsto e questo, dopo la lettura dei verbali dell’ultima riunione della Fed, non promette nulla di buono sulle prossime mosse di politica monetaria negli Usa. 

In questo contesto Piazza Affari tiene la rotta, -0,11%, fermandosi a 24.832 punti base, divisa tra il rimbalzo dei titoli petroliferi e le prese di beneficio sulle utility. Le variazioni sono modeste a Parigi, -0,22%, Francoforte -0,36%, Amsterdam -0,44%. Nella zona euro è in controtendenza Madrid +0,54%, mentre fuori dall’area della moneta unica svetta Londra +0,63%.

Wall Street in rosso, Silvergate tracolla, dollaro sale

Oltreoceano Wall Street è in calo di oltre un punto percentuale con i principali indici. Walgreens Boots Alliance è il peggiore sul Dow Jones, dopo la pubblicazione di conti deludenti. Il titolo di Silvergate Capital perde il 46% sul Nasdaq, dopo che la società specializzata in servizi finanziari e nelle criptovalute ha comunicato che i depositi totali di asset digitali dei suoi clienti sono scesi in un trimestre (dal secondo al terzo del 2022) da 11,9 miliardi a 3,8 miliardi di dollari. Anche Tesla è di nuovo in retromarcia con una perdita superiore al 4%. Scendono inoltre i prezzi dei T-Bond e salgono i rendimenti.

In un clima di avversione al rischio ritrova mordente il dollaro, il cui indice sale circa di un punto percentuale. Il cambio euro-dollaro è intorno a 1,052.

Il petrolio rialza la testa dopo due sedute da dimenticare. Secondo i dati di Refinitiv Eikon entrambi i benchmark hanno cumulato negli ultimi due giorni le perdite più ampie dal 1991 (-9% circa). Oggi il greggio sembra intenzionato a farsi valere: il Brent sale dell’1,4% a 78,92 dollari al barile e il Wti guadagna l’1,3%, a 73,78 dollari al barile.

Rimbalza anche il gas naturale ad Amsterdam: +8%, 70,250 euro al Mah.

Addio a un calo dei tassi nel 2023?  

A suscitare dubbi negli investitori oggi sono i dati sul lavoro privato negli Usa, superiori alle attese, visti anche alla luce dei verbali della Fed che ha invitato a evitare i facili ottimismi sulle sue prossime mosse. L’occupazione nel settore privato statunitense è aumentata a dicembre di 235mila unità, contro attese per un +153mila. Inoltre le richieste settimanali dei sussidi di disoccupazione sono calate di 19mila a 204mila, contro stime a 223mila.

Secondo alcuni commentatori americani in realtà i mercati già prezzano tagli dei tassi per circa 40 punti base nella seconda metà dell’anno e ogni segnale in direzione avversa, soprattutto dal mondo del lavoro, turba gli equilibri.

Inoltre nemmeno l’inflazione è vinta. Secondo Gita Gopinath, vicedirettore generale del Fondo monetario internazionale, infatti l’inflazione a stelle strisce non ha ancora svoltato l’angolo ed è troppo presto perché la Fed possa cantare vittoria.

Altri problemi che turbano gli animi, e non solo quelli degli investitori, sono il Covid in Cina e la guerra in Ucraina. La pandemia nel celeste impero preoccupa il presidente Usa Joe Biden, mentre l’Oms sostiene che Pechino sta sottostimando i morti da Covid-19; sul fronte ucraino il presidente russo Putin ha ordinato il cessate il fuoco da mezzogiorno di domani alle 24 di sabato per il Natale ortodosso, ma dopo un colloquio mattutino con Putin, il presidente turco Erdogan, afferma che “Mosca prepara una escalation per febbraio”.

Si raffredda l’inflazione in Europa, ma resta a doppia cifra in Italia

A parziale conforto degli europei il dato preliminare Istat sull’inflazione in Italia a dicembre: l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,3% su base mensile (+0,5% a novembre) e dell’11,6% su base annua (da +11,8% del mese precedente). La media d’anno è +8,1% e rappresenta “l’aumento più ampio dal 1985 (quando fu a +9,2%”, scrive l’Istat.

Nell’area euro i prezzi alla produzione industriale, nel mese di novembre, sono calati dello 0,9% rispetto a ottobre (-3%); stesso andamento nella Ue (a ottobre -2,6%). Rispetto a novembre 2021 sono aumentati del 27,1% e del 27,4%. In Italia +3,3% (tasso di crescita più alto nella Ue) dopo -4,7% rispetto a ottobre; +35,7% dopo +33,2% rispetto a un anno prima.

Piazza Affari: rimbalza Tenaris, arretra Hera

Tenaris apre la lista dei rialzi del Ftse Mib con un progresso del 2,92%, dopo le perdite degli ultimi giorni. Nel settore si apprezzano moderatamente anche Saipem, +0,39% ed Eni +0,24%. 

Secondo indiscrezioni la controllata del cane a sei zampe, Plenitude sarebbe interessata all’acquisto di un portafoglio da 1,8 milioni di clienti gas di Endesa, che la controllata spagnola di Enel, (-0,16%) ha messo in vendita.

Guadagna il settore automotive: Cnh, ieri negativa, oggi si apprezza dell’1,54%. Stellantis si conferma in denaro con un rialzo dell’1,04%. Il gruppo automobilistico ieri, a mercato chiuso, ha annunciato un accordo con il partner americano Archer Aviation per la produzione del velivolo elettrico a decollo verticale Midnight.

Bene Interpump +1,16%.

Tra le banche sono ancora in evidenza Unicredit +0,72% (che è stato incluso da Jefferies tra i suoi ‘top pick’ nell’outlook per 2023 del comparto bancario europeo) e Banco Bpm +0,41%.

A soffrire sono invece le utility: Hera -3,42%, Italgas -1,77%, Snam -1,63%. Perde quota anche Terna, -1,94%, che ha ottenuto l’autorizzazione dal ministero dell’Ambiente per la realizzazione di un elettrodotto in Valtellina con un investimento di 65 milioni di euro.

Tra i titoli in rosso Prysmian -2,34%, Amplifon -2,7% e Diasorin -2,04%.

Fuori dal paniere principale Piaggio si apprezza del 2,58%, alla luce delle immatricolazioni di dicembre nel mercato italiano delle due ruote che continua a mostrare un andamento ampiamente migliore rispetto a quello delle auto.

Spread e rendimenti in lieve rialzo

Salgono leggermente i tassi nell’area euro e lo spread tra Btp decennale benchmark e Bund di pari durata si porta a 203 punti base (+1,11%). I rendimenti vengono indicati in chiusura rispettivamente a +4,33% da 4,28 di ieri e 2,3% da  +2,28%.

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