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BORSE CHIUSURA 24 APRILE: effetto stacco cedole di 8 blue chip su Piazza Affari che perde lo 0,7%

La distribuzione del dividendo di 8 grandi titoli del Ftse Mib pesa, come previsto, sul listino milanese – Movimenti di Goldman Sachs nel capitale di Unicredit che mercoledì renderà nota la trimestrale

BORSE CHIUSURA 24 APRILE: effetto stacco cedole di 8 blue chip su Piazza Affari che perde lo 0,7%

Piazza Affari perde oggi lo 0,75% e scende a 27.537 punti base, ma al netto dello stacco cedole da parte di otto blue chip (che pesa sull’indice per l’1,36%), il FTSE MIb sarebbe positivo e addirittura il migliore in Europa.

La chiusura è infatti praticamente piatta a Francoforte -0,1%, Madrid -0,07%, Londra -0,02%, Amsterdam +0,04%. Non fa meglio Parigi -0,04%, dove Lvmh (+0,48%), cassaforte del lusso di Bernard Arnault, è la prima società europea a oltrepassare i 500 miliardi di dollari di capitalizzazione

Non si discosta dal quadro generale Zurigo, +0,03%, con Credit Suisse che si apprezza dell’1,14% alla luce dei conti trimestrali (chiusi con un utile netto di 12,8 miliardi di franchi svizzeri anche grazie all’effetto della svalutazione dei subordinati AT1) e nonostante la fuga di depositi superiore a 61 miliardi di franchi.

I mercati sembrano paralizzati dalle attese, in vista delle decisioni delle banche centrali, dai dati macro che verranno pubblicati (Pil Usa) e dalla valanga di trimestrali di peso in arrivo in settimana. Di buono, in Europa, c’è il calo oggi del prezzo del gas sotto i 40 euro ad Amsterdam, come non accadeva da prima della guerra.

Wall Street in lieve calo 

Poche apparenti emozioni attraversano inoltre Wall Street nelle prime ore di scambi, mentre si osservano le mega tech in vista dei conti, come Alphabet (+0,12%), Microsoft (-0,96%), Amazon (-1,96%). Procede in timido rialzo Coca Cola (+0,37%) che poche ore fa ha mostrato ricavi e utili in crescita in misura superiore alle previsioni. Più tardi toccherà a First Republic Bank (+10,8%) alzare il velo sui suoi numeri, mentre continuano le vendite su Tesla -3,5% che la scorsa settimana ha ammesso un calo dell’utile netto del 20% circa nel primo trimestre rispetto a un anno prima. Va a picco Bed Bath & Beyond (-28,35%), dopo la domanda, ieri, per bancarotta assistita; da inizio anno, il titolo perde oltre il 90%.

Euro intonato; gas mai così basso da inizio guerra

Sul mercato valutario l’euro è ben intonato contro il dollaro, per un cambio intorno a 1,1.  

Si apprezza il petrolio nella mattina americana: Brent +1,09%, 82,55 dollari al barile; Wti +0,64%, 78,37 dollari al barile.

Arretra il gas ad Amsterdam e scende per la prima volta sotto i 40 euro, livello che non si vedeva da prima della guerra in Ucraina.

Piazza Affari tiene con Stellantis, banche ed Enel

In Piazza Affari restano effervescenti molte banche, mentre si apprezzano titoli di peso come Enel (+1,64%), dopo la promozione di Citi, che ha portato il rating del colosso elettrico a buy da sell, con prezzo obiettivo di 6,5 euro da 4,5 euro.

Sul principale listino milanese pesa lo stacco cedole di otto blue chip, anche se molte di queste  chiudono in progresso nonostante la zavorra. È il caso Banco Bpm (+2,22%) e Unicredit (+1,75%), che restano al centro di speculazioni nella prospettiva di una ripresa del Risiko bancario. La banca guidata da Andrea Orcel mercoledì alzerà il velo sui conti del primo trimestre. Nel settore fanno anche bene Intesa +0,91% e Per +1m44%, mentre le prese di profitto pesano su Mps, -1,67%. La distribuzione del dividendo non impedisce a Stellantis (+2,29%) di vestire la maglia rosa e non frena Ferrari (+1,68%) e Cnh Industrial (+0,79%), mentre si fa sentire leggermente su Banca Mediolanum (+0,29%), Campari (+0,38%) e Prysmian (-0,21%). Fuori dal paniere principale giornata di pagamenti anche per Edison (+0,87%), Maire Tecnimont (+2,24%) e Piaggio (-0,41%).

Tra le big  chiudono una seduta negativa Erg -1,96%, Leonardo -1,86%, Nexi -1,82%, Stm -1,82%.

Spread stabile

La seduta è incolore  per l’obbligazionario. Lo spread tra decennale e tedesco è indicato a 186 punti base (-0,14%), con tassi fermi rispettivamente a +4,35% e +2,49%.

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