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BORSE CHIUSURA 16 MARZO: le piazze azionarie rimbalzano dopo il rialzo dei tassi della Bce che scommette sulle banche Ue

Dopo una seduta molto volatile le Borse tornano in progresso interpretando il rialzo dei tassi ma soprattutto le parole della Lagarde come un’assicurazione sulla solidità delle banche europee -Riscossa del Credit Suisse dopo l’iniezione di liquidità della Banca centrale svizzera

BORSE CHIUSURA 16 MARZO: le piazze azionarie rimbalzano dopo il rialzo dei tassi della Bce che scommette sulle banche Ue

Seduta volatile, ma infine molto positiva oggi in Europa, confortata anche dall’andamento in rialzo di Wall Street dopo un avvio incerto. 

A influenzare favorevolmente i mercati hanno contribuito il rimbalzo di Credit Suisse (+20,21%), dopo l’intervento della Banca Nazionale Svizzera a sostegno dell’istituto (fino a 54 miliardi) e persino l’orientamento della Bce. Oggi la Banca centrale europea, guidata da Christine Lagarde, ha aumentato i tassi di 50 punti base (+0,5%), senza tentennare di fronte alla crisi bancaria, però dal comunicato ufficiale (rispetto all’ultima volta) si nota che ha rimosso l’impegno ad alzare i tassi in modo “significativo” in futuro. Le prossime mosse dipenderanno da come andranno le cose: “l’elevato livello di incertezza rafforza l’importanza di un approccio dipendente dai dati nelle decisioni”.

Per quanto riguarda le banche della zona euro Lagarde non vede crisi di liquidità all’orizzonte e nulla di paragonabile al 2008, “ma se sarà necessario la Bce sarà pronta a intervenire”. La decisione sui tassi è stata presa con un’ampia maggioranza, benché alcuni banchieri centrali fossero contrari.

Qualche inquietudine avrebbe potuto creare invece quanto detto dal vice presidente della Bce, Luis de Guindos, che, secondo Bloomberg, ha avvertito i ministri delle Finanze dell’Ue, riuniti martedì a Bruxelles per l’Ecofin, che alcune banche dell’Eurozona potrebbero essere vulnerabili al rialzo dei tassi di interesse. La notizia però non ha avuto un impatto significativo.

L’Europa chiude in rialzo

Piazza Affari si apprezza dell’1,38% e torna a un passo da 26mila punti (25.918). Le banche sono ancora molto nervose, ma Unicredit rimbalza in modo convinto (+2,72%). La blue chip migliore del giorno è Iveco (+5,73%), mentre fuori dal listino principale brilla Cucinelli +8,55%, dopo risultati 2022 in linea con le attese e prospettive in miglioramento. Equita alza il prezzo obiettivo sul titolo del re del cachemire a 66 euro.

Nel resto d’Europa il rimbalzo è più convinto a Parigi +2,03%, a sua volta trascinata dai titoli del lusso (Hermes +4,48%; Lvmh +3,54%). Bene Zurigo +1,96%, Francoforte +1,63%, Madrid +1,45%, Amsterdam +1,48%, Londra +0,9%.

Wall Street sale con i tech (Nasdaq +1,8%)

Torna il sereno in mattinata anche a Wall Street, nonostante le turbolenze al suono della campanella. I titoli di First Republic Bank continuano a precipitare (-16,65%) dopo che diverse agenzie di rating hanno retrocesso le azioni a spazzatura, ma il Wall Street Journal apre alla speranza e riferisce indiscrezioni secondo cui diverse banche americane, tra cui Jp Morgan e Morgan Stanley, starebbero valutando un intervento a sostegno dell’istituto.

Sono d’altra parte in rally i titoli tech, anche nella possibilità di una Fed più cauta a partire dalla riunione della prossima settimana. Appare stabile il mercato dei T-Bond.

Per quanto riguarda il quadro macro l’economia a stelle e strisce si conferma in salute: le nuove richieste settimanali dei sussidi di disoccupazione (dopo essere salite la settimana prima ai massimi da Natale) calano a 192mila (-20mila), contro stime a 205.000. A febbraio c’è stato un forte aumento mensile di nuovi cantieri (+9,8%) e di permessi edilizi (+13,8%), mentre i prezzi all’importazione sono diminuiti dello 0,1% (-1,1% annuo), primo calo dalla fine del 2020. Infine, l’indice manifatturiero della Fed di Philadelphia è rimasto al di sotto della parità, registrando solo un lieve rialzo a -23,2 punti.

Euro in recupero con Bce e tassi in rialzo; piatto il petrolio

La stretta monetaria decisa dalla Bce spinge l’euro, che riagguanta un cambio di 1,062 contro dollaro.

Salgono anche i tassi dei titoli di Stato della zona euro, anche se lo spread tra decennale italiano e tedesco arretra a 184 punti base (-4,3%). I rendimenti in chiusura sono indicati rispettivamente a +4,3% e +2,22%.

La situazione globale appare ancora molto fluida (tra crisi bancarie, tassi e rischi recessione), e il petrolio rimane alle finestra, dopo le pesanti perdite della vigilia. In questi minuti il Brent si apprezza dello 0,14% a 73,79 dollari al barile; il greggio texano sale dello 0,16% a 67,72 dollari al barile.

Piazza Affari tonica, solo tre blue chip in rosso 

Piazza Affari recupera parte delle perdite subite ieri grazie al balzo di Iveco, Moncler +4,3%, Saipem +3,95%. Quest’ultima è reduce da una serie di sedute in ribasso, ma oggi si avvantaggia della promozione di Morgan Stanley a ‘overweight’ da ‘equal weight’, anche se il prezzo obiettivo è stato abbassato a 1,85 euro.

Nel settore petrolifero rialza timidamente la testa Tenaris +0,26%, mentre Eni è una delle tre blue chip in rosso (-1,2%).

Le banche sono contrastate: rimbalza Unicredit, mentre Mediobanca perde lo 0,38%.

Nella parte alta del listino Italgas +4,2%, insieme ad altre utility come Snam +3,04% e A2a +2,19%, dopo i conti e la cedola in aumento.

Romba Ferrari +2,99%, con Interpump +3,17%, Stm +2,65%, Recordati +2,1%.  

In fondo al listino langue Telecom -1,04%.

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