Condividi

Borse caute su rischi d’inflazione. Brillano Tim e Cattolica

I conti superiori alle attese mettono le ali al gruppo di Tlc, mentre la compagnia assicurativa vola in scia all’ipotesi di una cordata pronta a rilevare il 10% – Sul fronte vaccini, un nuovo maxi-taglio alle forniture in arrivo da Astrazeneca spaventa i mercati

Borse caute su rischi d’inflazione. Brillano Tim e Cattolica

Inizio di seduta contrastato per le Borse europee. A metà mattina Piazza Affari galleggia intorno alla parità, come Parigi e Madrid, mentre Francoforte guadagna lo 0,4% e Londra viaggia in ribasso dello 0,8%. A condizionare i listini è ancora la seduta di Wall Street, che ha ridotto le perdite sul finale dopo l’intervento al Senato Usa del presidente della Fed, Jerome Powell. Il numero uno della Banca Centrale americana ha ribadito che servirà ancora tempo per uscire dalla crisi, ma ha anche assicurato che il sostegno monetario non verrà meno, malgrado i timori di alcuni analisti legati alle prospettive al rialzo per l’inflazione. Risultato: alla Borsa di New York chiusura piatta sia per il Dow Jones che per l’S&P500.

Le rassicurazioni in arrivo da Washington non sono bastate invece a limitare i danni in Asia, dove una pioggia di vendite si è abbattuta su Tokyo, che ha terminato la seduta con una flessione dell’1,61%. Ancora peggio l’indice cinese di Shenzhen (-2,16%), sulla stessa linea di Hong Kong (-2,9%) e Seul (-2,45%). In moderato rialzo Mumbai (+0,47%), mentre Sydney viaggia in ribasso dello 0,86%.

Tornando all’Europa, pesa sulla fiducia degli investitori anche il nuovo taglio operato da Astrazeneca alle forniture di vaccini: secondo indiscrezioni di Reuters confermata in parte dalla Ue, la casa farmaceutica anglo-svedese starebbe per dimezzare le consegne previste per il secondo trimestre.

Sul versante macro arrivano invece segnali positivi. Nel quarto trimestre il Pil tedesco è cresciuto dello 0,3% su base congiunturale, contro il +0,1% della stima preliminare. La variazione annua si riduce così al -3,9%.

Per quanto riguarda i singoli titoli alla Borsa di Milano, il più brillante è per distacco Tim (+7,24%), dopo i conti del quarto trimestre 2020, superiori alle attese degli analisti, e l’annuncio dell’aggiornamento del piano strategico. Secondo Equita, “i numeri del quarto trimestre e il piano confermano la stabilizzazione domestica e il deleverage”. Newstreet sottolinea invece i “chiari segnali di miglioramento” sui conti e giudica positivamente i nuovi obiettivi di bilancio, in particolare quello sull’equity free cash flow, “del 16% superiori al consensus”. Per gli analisti di Deutsche Bank i numeri di Tim “raggiungono gli obiettivi su molti fronti” e portano il gruppo “più vicino alla stabilità”.

Bene sul listino milanese anche Inwit (+2,53%), Unicredit (+1,46%) e Tenaris (+1,32%). Tra i peggiori, invece, Atlantia (-1,29%), Moncler (-1,25%), Mediobanca (-1,15%) e Cnh Industrial (-1,05%).

Fra le Mid-Cap, Cattolica +8,8%: a mettere il turbo al titolo è l’ipotesi che Banca Finint stia lavorando a una cordata per rilevare il 10% circa della compagnia veronese, ossia buona parte del pacchetto del 12,3% derivante dal recesso dei soci legato alla trasformazione in spa.

Lo spread Btp-Bund viaggia a 96 punti base, sostanzialmente stabile rispetto alla chiusura di ieri. Il rendimento dei buoni del Tesoro decennali è allo 0,643%.

Sul fronte valutario, l’euro apre stabile a 1,2152 dollari e 128,20 yen. La sterlina britannica tratta invece a 1,4181 dollari: il mercato spera che Londra possa allentare i lockdown prima del previsto grazie alla campagna di vaccinazione in corso, particolarmente estesa.

Quanto al petrolio, superata l’emergenza climatica negli Stati Uniti, il greggio Wti scende dello 0,47%, a 61,38 dollari al barile, mentre il Brent del Mare del Nord è stabile a 63,38 dollari.

Commenta