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Borse asiatiche, una settimana da dimenticare

Anche le valute dei mercati emergenti e le commodity sono calate, a causa di una nuova svendita di titoli tecnologici Usa che ha mostrato un indebolimento della domanda di asset rischiosi.

Borse asiatiche, una settimana da dimenticare

Le borse asiatiche concludono la settimana in ritirata, spingendo l’indice regionale verso i minimi delle ultime tre settimane. Contemporaneamente le valute dei mercati emergenti e le commodity sono pure calate, a causa di una nuova svendita di titoli tecnologici Usa che ha mostrato un indebolimento della domanda di asset rischiosi. Il nickel ha esteso il rally più lungo dal 2010. 

L’indice MSCI Asia Pacific calava dell’1% alle  9:54 del mattino a Tokio, sperimentando il peggior scivolone dallo scorso 20 marzo. Fast Retailing ha guidato la caduta del 2,6% del giapponese  Nikkei 225 Stock Average che si avvia a subire la peggior perdita settimanale tra i mercati sviluppati. Lo yen ha mantenuto il vantaggio sulle altre valute, dal dollaro australiano alla valuta malese. La lira turca si è deprezzata dopo che Moody’s ha tagliato l’outlook sul credito di Ankara. 

I maggiori vincitori del mercato toro americano hanno avuto una brutta giornata a New York, con il Nasdaq Composite in grande declino durante la stagione dei profitti.  La Cina dovrebbe riportare un aumento dell’inflazione oggi e un calo dei prezzi dei produttori dopo aver subito un calo inaspettato dell’export ieri, dato che ha rinfocolato dubbi sulle prospettive di crescita della seconda economia mondiale. L’India invece ha riportato una crescita della produzione industriale maggiore del previsto a febbraio.

“Dai mercati emerge un’accresciuta avversione al rischio” spiega Matthew Sherwood, head dell’investment markets research di Perpetual a Sydney. “Non c’è un motivo chiaro per queste vendite massicce. La chiave per gli investitori è determinare quali titoli siano apertamente sopravvalutati”.

L’MSCI Asia Pacific chiude la settimana in calo dell’1%, mentre il giapponese Topix lascia sul terreno il 7,1 per cento, il peggior risultato settimanale dal marzo 2011. Il Nikkei 225 ha fatto ancora peggio, perdendo il 7,5%, ovvero la peggior performance tra i mercati sviluppati. In controtendenza, l’Hang Seng di Hong Kong ha guadagnato il 3% nella seconda settimana in avanzamento, il maggior incremento tra 24 mercati.


Allegati: Bloomberg

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