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Borse, Asia in rally. Sale la febbre dei bond

Le parole del presidente Fed di New York hanno dato una scossa ai mercati che guardano ora alle decisioni espansive sulle due sponde dell’Atlantico – Attesa per la Bce – Prezzi del petrolio in tensione – Microsoft vola – Shopping di Generali in Portogallo

Borse, Asia in rally. Sale la febbre dei bond

“Meglio agire per tempo con misure preventive piuttosto che attendere che arrivi il disastro”. Queste parole di John Williams, presidente della Fed di New York, hanno dato una scossa ai listini azionari, confermando che la Banca centrale Usa è pronta a fornire nuovo ossigeno alla crescita, in sintonia con quanto si accinge a fare la prossima settimana Mario Draghi.

COLPITO UN DRONE IRANIANO, S’INFIAMMA IL PETROLIO

A sostenere il rialzo contribuiscono le quotazioni del petrolio, in forte ascesa stamane dopo che Donald Trump ha rivelato l’abbattimento di un drone iraniano nei pressi di una nave Usa. Teheran ha annunciato il sequestro dell’equipaggio di una nave nello stretto di Hormuz, colpevole di contrabbando. Il nuovo scenario può favorire il rimbalzo di Saipem (ieri -2%) e di Eni (-0,7%).

CORRE TOKYO, GUERRA DEI COMMERCI CON SEUL

I listini si avvicinano così agli appuntamenti con la Bce (25 luglio) e Fed (30-31 luglio).

Le parole di Williams hanno permesso alle Borse asiatiche di chiudere la settimana in rialzo. Guida la corsa il Topix di Tokyo (+1,8%), davanti all’indice Csi di Shanghai e Shenzhen (+1,1%). Hong Kong guadagna un punto, Sidney +0,8%. Sale anche il Kospi coreano, mentre si aggrava la crisi con il Giappone: più di 200 supermercati, tra cui le catene principali, hanno aderito al boicottaggio dei prodotti giapponesi, dalla birra alle penne stilografiche.

Chiusura attorno alla parità ieri sera per il Dow Jones (+0,01%). Dopo tre giorni di flessione recupera l’indice S&P 500 (+0,36%) e il Nasdaq Composite (+0,27%).

Dopo i dati del trimestre è andata in onda la brusca discesa di Netflix (-11%).

CROLLA NETFLIX, MA VOLANO I TECH

Salgono invece ai massimi storici i prezzi di Microsoft (+2,65%, oltre i 140 dollari nel dopo Borsa). L’azienda ha chiuso l’ultimo trimestre con un utile per azione a 1,37 dollari, ben oltre le stime di 1,21 dollari fatte dagli analisti. In ascesa anche EBay (+6%) e Ibm (+4,6%).

Morgan Stanley +1,5% dopo aver riportato utili netti in calo del 10% nel secondo trimestre per effetto della bassa volatilità dei mercati.

Philip Morris +8,2%: il colosso del tabacco ha alzato le previsioni sul 2019 grazie alla sigaretta elettronica IQOS.

L’oro ha esteso il rally sulle prospettive di un taglio dei tassi statunitensi portandosi sui massimi da sei anni a 1.452,60 dollari l’oncia, prima di rientrare a 1.442 dollari. Anche le tensioni in Medio Oriente contribuiscono a rafforzare il bene rifugio per eccellenza.

FUTURE EUROPEI IN VOLO IN ATTESA DELLA BCE

Anche in Europa si farà sentire in apertura l’attesa per l’azione delle banche centrali. Le parole di Williams spingono al rialzo i futures sia a Wall Street che in Europa di circa mezzo punto.

A scaldare l’atmosfera (e a raffreddare il cambio dell’euro sul dollaro) ci aveva già pensato nel pomeriggio di ieri la “bomba” di Bloomberg: la Bce, secondo il sito Usa, sta studiando la revisione al rialzo del target sull’inflazione, attualmente vicino al 2%, per stimolare la crescita con una robusta iniezione di stimoli che dia slancio alla sua politica monetaria. Alla notizia, che per gli analisti rafforza le attese di un taglio dei tassi da parte della Bce nel breve, l’euro ha toccato un minimo di seduta a 1,1205 dollari. Cresce così l’attesa per il vertice dei banchieri di giovedì prossimo a Francoforte, il penultimo della gestione di Mario Draghi.

SOLO MILANO CHIUDE IN TERRENO POSITIVO

Nell’attesa, però, le Borse europee hanno chiuso in rosso, con l’eccezione di Piazza Affari (+0,05% a 22.090 punti), sostenuta sopra la parità dall’andamento di banche ed utility.

Milano +0,05%, a 22.090 punti, è l’unica Borsa europea ad aver chiuso ieri con un seppur modesto segno positivo.

La piazza peggiore è stata Francoforte (-0,92%), zavorrata da una nuova delusione: Sap, il colosso del software, ha lasciato su terreno il 5,61%, dopo utili inferiori alle attese. Cambio della guardia in casa Bmw: prende il timone Oliver Zipse, un veterano della casa di Monaco.

In rosso anche Parigi (-0,38%), Madrid (-0,64%) e Londra (-0,62%).

FEBBRE DEI BOND: TEDESCHI E AUSTRIACI IN CODA A DESIO

La corsa alla carta italiana è così impetuosa da sorprendere il Financial Times, che dedica un articolo al successo dell’emissione della Banca di Desio e della Brianza: il covered bond, 500 milioni a 7 anni, è letteralmente andato a ruba attraendo offerte per 1,9 miliardi per essere poi prezzato allo 0,77%, sotto il livello dei governativi di pari durata, per poi finire per almeno un terzo in portafogli austriaci e tedeschi. L’exploit dell’istituto di Desio, la locandina brianzola che ha dato i natali a papa Pio XI, non ha nulla di miracoloso. Anzi, nota il quotidiano della City, il rendimento è attraente, visto che almeno l’80% delle emissioni covered europee (tra cui il 40 % di quelle italiane) tratta in terreno negativo.

IL RENDIMENTO DEI BTP AI MINIMI DA TRE ANNI

In questa cornice, il Btp ha archiviato un’altra seduta scoppiettante, con il rendimento del decennale al nuovo minimo da quasi tre anni, all’1,5%, per poi chiudere a 1,56%.

Il rally ha toccato il picco in mattinata dopo il botta e risposta tra Salvini e Di Maio sulle sorti del governo. “Il voto in Italia sarebbe positivo per il Btp – ha scritto lo strategist di Rabobank Richard McGuire – perché gli investitori ritengono che la Lega senza la zavorra dei 5 Stelle potrebbe dar vita ad un governo più orientato al business”.

Lo spread fra Italia e Germania è sceso a quota 187, nuovo minimo da maggio 2018, per risalire a fine seduta a 192.

In forte discesa anche gli altri titoli della periferia: i rendimenti dei bond decennali spagnoli e portoghesi hanno perso tra i 5 e gli 8 punti nel corso della seduta.

GENERALI FA SHOPPING IN PORTOGALLO

In Piazza Affari potrebbero brillare oggi due Big della finanza.

Unicredit, ieri +0,8%, è stata premiata da Moody’s, che ha alzato i rating sul debito junior senior unsecured e su quello subordinato rispettivamente a Baa2 and Baa3.

Generali ha acquisito in Portogallo il 100% della compagnia Seguradoras Unidas e della società di servizi AdvanceCare da due holding controllate da Apollo.

Il corrispettivo è pari a 510 milioni per Seguradoras Unidas e a 90 milioni per AdvanceCare, ma il prezzo è soggetto ad aggiustamenti al momento del closing.

Il calo dello spread e le aspettative di misure “non convenzionali” hanno permesso l’ascesa delle banche nel pomeriggio. Ubi Banca +0,1%: entro il 20 settembre dovranno arrivare le offerte vincolanti per il bancassurance, favorita Cattolica Assicurazioni (-1,04%). Bper Banca +0,90%: l’Antitrust ha dato un via libera condizionato all’acquisizione del controllo di Unipol Banca, oggi controllata da UnipolSai, da parte della banca emiliana. 

IL CALO DEI TASSI FA CORRERE LE UTILITIES

Il calo dei tassi di mercato continua ad essere un toccasana per le utilities: A2A, Enel, Terna, Snam sono tutte in rialzo di oltre l’1%. Italgas (+0,1%) ha annunciato il pricing di una nuova obbligazione a tasso fisso da 600 milioni di euro, con scadenza aprile 2030 e cedola all’0,875%. 

BRILLA IL LUSSO: SAFILO +11%

Brilla anche il lusso: Richemont +1,13% a Zurigo ha chiuso il trimestre con vendite in aumento del 12%, trainate dal commercio online e dall’Asia, con l’eccezione di Hong Kong. In Europa, le vendite sono diminuite in volume dell’1%.

A Piazza Affari sale Moncler (+0,5%): Mainfirst alza il target a 45 euro. Ferragamo (+0,5%): Exane alza il giudizio a Neutral da Underperform. Brunello Cucinelli +1,5%. Stabile Tod’s dopo le vendite della prima parte della seduta sull’onda del taglio a underperform di Exane Bnp Paribas.

Ha preso il volo Safilo (+11%): il fondo Hal, primo azionista della società veneta, ha confermato i colloqui per la cessione della quota di controllo di GrandVision a EssilorLuxottica.

Vendite sugli industriali: Pirelli e Prysmian -2,5%. 

RIMBALZA TREVI, SOFFRE ANCORA SALINI

Trevi Finanziaria è salita del 4,93% dopo che il Cda ha approvato il piano di rafforzamento patrimoniale e di ristrutturazione del debito.

Inwit -0,7%, ma Morgan Stanley alza il target price da 5,7 a 8,3 euro.

Debole Mediaset, a 2,7 euro, sempre sotto il prezzo di recesso di 2,77 euro.

Continua la discesa di Salini (-5%) e di Astaldi (-4,5%), a fronte delle difficoltà del Progetto Italia.

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