Condividi

Borse 25 maggio pomeriggio: Nvidia vola (+25%) e dà sprint all’IA di Wall Street mentre l’Europa paga la recessione tedesca

Inarrestabile il boom americano dei titoli legati all’Intelligenza Artificiale mentre i listini europei restano deboli dopo la certificazione della recessione tecnica in Germania – A Piazza Affari male i petroliferi per il calco dei prezzi

Borse 25 maggio pomeriggio: Nvidia vola (+25%) e dà sprint all’IA di Wall Street mentre l’Europa paga la recessione tedesca

La speranza di un rimbalzo in Europa si è infranta oggi contro la recessione tedesca e il calo del petrolio, anche se i risultati trimestrali di Nvidia hanno sostenuto il settore tech a livello globale. I listini continentali chiudono la seduta odierna in ribasso, dopo le perdite di ieri, mentre si muove contrastata Wall Street in avvio, con il rebus sul tetto del debito ancora irrisolto e le agenzie di rating all’attacco a partire da Fitch, secondo cui la tripla A del paese è a rischio. Favorisce la corsa del Nasdaq (+1,27%) il balzo del colosso dei chip Nvidia (+28,8%), che tocca i suoi massimi storici con la previsione di risultati record quest’anno grazie all’intelligenza artificiale. È in ribasso invece il Dow Jones con Intel -6,6%.

Piazza Affari perde lo 0,44% e scende a 26.408 punti base zavorrata dai titoli energetici, mentre i titoli finanziari si sono mossi in ordine sparso, tra loro brilla Unicredit, +1,98%.

Francoforte arretra dello 0,28%, con Parigi -0,33% e Madrid -0,5%. La tenuta dei tecnologici salva Amsterdam, +0,14%, mentre è in rosso Londra -0,72%.

Petrolio in caduta

Il petrolio perde oltre il 2% dopo la seduta tonica della vigilia. A determinare l’inversione ad U hanno contribuito le parole del ministro russo Alexander Novak sui presunti nuovi tagli alla produzione lasciati intravedere ieri dell’Arabia Saudita. “Non credo che ci saranno nuovi passi – ha detto Novak al quotidiano Izvestia – perché solo un mese fa sono state prese certe decisioni sulla riduzione volontaria della produzione di petrolio da parte di alcuni paesi”.

A sostenere i corsi fin da ieri è stata inoltre l’inattesa contrazione delle scorte di greggio statunitensi nella settimana fino al 19 maggio, mentre lo stallo nelle trattative sul debito ha pesato sull’altro piatto della bilancia.

In questo contesto il petrolio tipo Brent cede al momento il 2,12% e tratta a 76,7 dollari al barile; il greggio texano perde il 2,4%, 72,56 dollari al barile.

Va sempre più giù il gas ad Amsterdam, che tocca nuovi minimi da molti mesi a 25,475 euro al Mwh (-8,3%).

Euro debole con la gelata dell’economia tedesca

In un contesto d’incertezza a intercettare gli acquisti è il dollaro, che si rafforza ai massimi di un paio di mesi contro l’euro per un cambio in area 1,072. A pesare sulla moneta unica è la gelata dell’economia tedesca, in recessione tecnica, una condizione che interviene quando i trimestri in contrazione sono due di seguito.

Dopo il calo di fine 2022, il pil teutonico è sceso infatti nei primi tre mesi del 2023 dello 0,3% contro i tre mesi prima.

Al contrario negli Usa, in seconda lettura, il prodotto interno lordo è aumentato al tasso annualizzato dell’1,3% nel primo trimestre del 2023 rispetto ai tre mesi precedenti, dopo il +2,6% del quarto trimestre del 2022. Le attese erano per una conferma dell’1,1% in prima lettura. Le spese dei consumatori, che rappresentano il 69% dell’economia statunitense, sono aumentate del 3,8%, in lieve rialzo rispetto al 3,7% in prima lettura. Nel 2022, il pil è aumentato del 2,1%, dopo il +5,9% del 2021.

Piazza Affari in ribasso con oil e Telecom

I titoli energetici guidano oggi i ribassi del principale listino di Piazza Affari. In particolare Tenaris -3,69%, Saipem -2,93%, Erg -2,62%, Eni -2,41. Il malessere di giornata si fa sentire anche su Telecom -2,4%, in attesa del cda che lunedì dovrà cooptare un nuovo consigliere al posto di Arnaud de Puyfontaine, in rappresentanza del primo socio Vivendi che ha indicato come candidato Luciano Carta, già presidente di Leonardo. Sono deboli le utility.

Rialzano la testa invece alcuni titoli finanziari, come Unicredit, Finecobank +1,91%, Banco Bpm +0,34%, Unipol +0,32%. Consolida il rialzo della vigilia Mediobanca +0,29%, male invece Mps -1,97%.

In ripresa Moncler +1,24% e Interpump +1,14%.

Generali chiude in lieve rialzo, +0,45%, una seduta altalenante dopo aver annunciato in mattinata risultati trimestrali in crescita e aver confermato i target del piano.

Spread stabile

Lo spread non desta grandi preoccupazioni in questa fase, anche se i tassi continuano a salire in un contesto in cui l’inflazione del blocco resta alta e l’economia mostra segni di cedimento.

In chiusura il differenziale tra decennale italiano e tedesco è 186 punti base, come ieri, mentre il rendimento del Btp decennale benchmark è indicato a +4,35% e quello del Bund a +2,48%.

Salgono i tassi anche sul primario: questa mattina il Tesoro ha assegnato in asta BTp Short Term scadenza 28/03/2025 per 2,750 miliardi, con un rendimento lordo in crescita dello 0,04% al 3,609 per cento. Pari a 4,256 miliardi la domanda.

Commenta