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Borse 1 agosto pomeriggio: il calo della manifattura spinge i realizzi. Piazza Affari giù con Nexi e banche

Borse in rosso in Europa, gli investitori fanno cassa dopo il rally di luglio. Deludono gli indicatori Usa. Telecom Italia e Leonardo in controtendenza

Borse 1 agosto pomeriggio: il calo della manifattura spinge i realizzi. Piazza Affari giù con Nexi e banche

La manifattura continua a soffrire, alcune trimestrali deludono e Wall Street appare debole in avvio, così gli investitori, nell’imminenza delle vacanze, scelgono di fare cassa in questo martedì primo agosto dopo i lauti guadagni del mese di luglio.

Piazza Affari chiude con una perdita dello 0,97% a 29.356 punti base, mentre Francoforte segna un ribasso dell’1,24% dopo aver aggiornato ieri un nuovo record. A zavorrare il Dax sono soprattutto i titoli dell’auto, con Bmw (-5,44%) che ha deluso il mercato mostrando un inatteso aggiornamento della guidance per il 2023 e chiarendo che dovrà spendere più del previsto per lo sviluppo di veicoli elettrici. L’umore non è stato migliore a Parigi (-1,22%) e Madrid (-1,47%), mentre Amsterdam perde lo 0,74% e Londra lo 0,42%.

A New York la campanella ha suonato stonata in apertura, ma il Dow Jones sta ora cercando di superare se stesso agganciando la 14esima seduta consecutiva in rialzo e si muove sul filo della parità (-0,07%).

Borse Europa: soffre la manifattura, deludono gli indicatori Usa

Il quadro macro solleva qualche dubbio sull’atteso “atterraggio morbido” per l’economia globale, dopo il rilascio degli indici PMI di luglio della zona euro e degli Stati Uniti.

A soffrire è soprattutto la manifattura, ma nel blocco segnano il passo anche i servizi.

L’indice Hcob Pmi flash composito – misurato da S&P Global – scende in Eurolandia a 48,9 punti nel mese di luglio dai 49,9 punti di giugno segnando il valore minimo in 8 mesi. L’indicatore delle attività terziarie arretra a 51,1 punti da 52 punti (minimo in sei mesi) e quello dell’attività manifatturiera va a 42,7 punti, livello minimo in 38 mesi; era 43,4 a giugno. Anche la produzione manifatturiera tocca lo stesso minimo scendendo a 42,9 da 44,2. Per l’Italia in realtà c’è stato un piccolo miglioramento nella manifattura (44,5 punti da 43,8 di giugno), ma si resta comunque sotto la linea del Piave (50), che separa contrazione ed espansione.

Deludono anche gli indicatori Usa, in particolare l’ISM manifatturiero, che misura la performance del settore, è sotto le stime, anche se sale a 46,4 punti da 46 punti (attesi 46,9).

Il dato stilato da Ihs Markit, che misura l’attività, è in linea con le attese a 49 punti (da 46,3 di giugno).

In questo contesto l’euro s’indebolisce contro il dollaro e il cambio si muove sotto 1,1.

Tra le materie prime è in rosso il petrolio, con il Brent in perdita dello 0,9% a 84,66 dollari al barile e il Wti in calo di un punto percentuale a 80,97 dollari. Scende anche il gas ad Amsterdam a 27 euro al Mwh (-4%).

L’oro si appanna e cede oltre un punto percentuale, trattando a 1944,14 dollari l’oncia.

Piazza Affari va giù con Nexi e banche

A dettare gli umori anche in Piazza Affari hanno contribuito alcune trimestrali. In particolare la maglia nera del giorno va a Nexi -6,93% nonostante i conti in linea con le attese.

Nella zona rossa segue Banca Mediolanum, -3,76%, (dopo la semestrale) benché l’ad Massimo Doris si aspetti “un anno da record in termini di utile netto” e un dividendo più alto, ma senza cedole extra.

Dopo i guadagni di ieri, spinti dal superamento degli stress test, sono negative Mps -3,39% e Bper -1,87%.

Uscendo dal perimetro vanno giù Moncler -2,77%, Diasorin -3,2%, Stellantis -1,88%. A controbilanciare parzialmente le perdite contribuiscono Iveco +1,65%, Prysmian +0,94%, Telecom +1,53%, Leonardo +0,89%, Cnh +0,8%, quest’ultima spinta dalla concorrente Caterpillar che vola a New York (+7,5%) dopo conti migliori delle attese di mercato.

Fuori dal paniere principale Mondadori cede lo 0,24%, anche se ha chiuso il primo semestre con utile netto ed Ebitda migliori delle stime, confermando la guidance sull’anno, rivista al rialzo lo scorso giugno. L’utile netto dei sei mesi balza a 12,2 milioni dai 2,8 milioni dello stesso periodo 2022 (+337,6%) con un Ebitda adjusted in progresso del 38,8% a 38,2 milioni.

Giornata negativa per i titoli di Stato, sale lo spread

Il cerchio di una giornata negativa si chiude con le perdite della carta italiana. Lo spread tra Btp decennale e Bund di pari durata sale a 165 punti base (+1,69%) con tassi che che salgono soprattutto per il Btp, che passa al 4,17% dal 4,09% di ieri, mentre il Bund sale a +2,52% dal 2,46% della vigilia.

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