Condividi

Borsa senza pace: profondo rosso

Tutti i listini europei viaggiano in negativo, influenzati dalle piazze asiatiche – Raffica di sospensioni a Milano, dove continua l’ondata di vendite sui bancari e in particolare su Mps, nonostante le rassicurazioni di Viola e il divieto di vendite allo scoperto da parte di Consob – Il prezzo del petrolio continua a scendere: Brent sotto i 28 dollari.

Borsa senza pace: profondo rosso

Ennesima giornata di passione per le Borse europee. A metà mattina Piazza Affari perde il 3,6%, Francoforte e Parigi il 3%, Londra il 2,7%. Nella notte l’ondata di vendite ha travolto anche i listini asiatici: Tokyo ha chiuso in ribasso del 3,7%, mentre Shanghai e Shenzhen hanno chiuso gli scambi in rosso dell’1%. Male anche le azioni cinesi quotate ad Hong Kong (oltre -4%) penalizzate dalle pressioni sulla valuta locale e dai dati negativi sugli investimenti in Cina a dicembre.

Sul Ftse Mib nessun titolo viaggia in territorio positivo e in avvio ci sono state diverse sospensioni per eccesso di ribasso. Ancora una volta le azioni più bersagliate sono quelle delle banche, su molte delle quali pesano i timori legati a una nuova indagine Bce relativa alle sofferenze. 

Le vendite si concentrano in particolare su Mps, che ha faticato a fare prezzo per poi essere ammessa e immediatamente sospesa in asta di volatilità con un ribasso del 10,68%, malgrado il divieto di vendite allo scoperto da parte della Consob e le rassicurazioni arrivate dall’ad Fabrizio Viola

Sospesa anche Carige, che viaggia in rosso del 10,85%. Nel resto del comparto, Banco Popolare -6,2%, Unicredit -5,4%, Intesa -3,9%, Bpm -4,5%, Mediobanca -2,9%, Ubi -3,2%.

Malgrado la tempesta sulle banche, lo spread – tutelato dagli acquisti di Btp da parte della Bce – contiene il rialzo attestandosi a quota 106 punti base.

Intanto, il prezzo del petrolio scivola ancora dopo l’allarme lanciato dall’Agenzia Internazionale dell’Energia sulla forte sovrapproduzione. Il Wti viene scambiato a 28,64 dollari al barile dopo aver toccato un minimo a quota 27,55 dollari. Il Brent, dopo una puntata sotto quota 28 dollari, viaggia 27,95 dollari al barile.

L’ennesima caduta delle quotazioni petrolifere si fa sentire su Saipem (-6,4%), Eni (-3%) e Tenaris (-4,9%).

Viaggiano in profondo rosso a Milano anche Fiat (-4,8%), Exor (-6,7%), Cnh (-3%), Finmeccanica (-3%), Telecom Italia (-3,4%), Ferrari (-4,9%), Mediaset (-4,8%) e Unipol (-4,9).

Sul versante valutario, euro in leggero rialzo a 1.09549 dollari. 

L’Europa quindi archivia rapidamente il rimbalzo di ieri. Le preoccupazioni generali dei mercati si concentrano sulla continua erosione del prezzo del petrolio e sull’andamento dell’economia mondiale: ieri l’Fmi ha ridotto le stime di crescita mondiali per il 2016 (3,4% da 3,6%) e ha leggermente aumentato quelle dell’area euro (1,7% da 1,6%). 

Pesano sull’umore degli investitori anche i timori di flussi di capitali in uscita dalla Cina e il fatto che il rinnovato calo del petrolio potrebbe indurre i fondi sovrani a vendere i risk asset per ripianare la riduzione delle riserve/deficit di bilancio. Stanotte in Cina, a sorpresa, i dati relativi agli investimenti diretti di dicembre hanno mostrato una contrazione (-5,8% a/a), forse a causa dei timori delle aziende di un’ulteriore svalutazione dello yuan.

Commenta