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Borsa: salgono Avio e Piaggio. Telecom si sgonfia, lusso sotto tiro

I listini europei sono cauti in attesa della Fed. L’euro torna a 1,20 sul dollaro e Francoforte risente dell’incertrezza elettorale. A Milano la smentita di Tim sullo scorporo della rete ridimensiona la corsa del titolo.

Borsa: salgono Avio e Piaggio. Telecom si sgonfia, lusso sotto tiro

Poco mosse le Borse europee a fine mattinata: gli investitori tengono un atteggiamento prudente in attesa della conclusione domani del meeting della Fed, che inizia nel pomeriggio. Stamani l’euro ha testato nuovamente quota 1,20 sul dollaro. Secondo le attese, la riunione del Fomc si concluderà domani con l’annuncio dell’avvio della normalizzazione del bilancio della Banca centrale americana (attualmente superiore a 4.000 miliardi di dollari.

A Milano l’indice FtseMib (+0,04%) registra un lieve aumento attorno a quota 22.400 in linea con Parigi. Più vivace Madrid (+0,5%), seguita da Londra (+0,20%). In ribasso, al contrario, Francoforte (-0,11%) nonostante che l’indice Zew abbia registrato un aumento di 17 punti a settembre rispetto ai 10 di agosto: le elezioni in Germania non sono una fonte di incertezza. Da segnalare Heineken -3,5% dopo che Fomento Economico Mexicano (Femsa) ha venduto una quota del 5,24% del secondo produttore di birra del mondo per circa 2,5 miliardi di euro.

Lo Zew migliore delle previsioni ha dato slancio ai titoli periferici, compresi i Btp, determinando una contenuta pressione sui Bund. Continua anche l’effetto positivo della promozione del Portogallo da parte delle agenzie di rating con un effetto positivo anche per la Spagna. Torna a crescere il differenziale Italia-Spagna a 62 punti base. Madrid ha collocato stamane 2,95 miliardi di titoli a 3 e 9 mesi.

Petrolio in lieve rialzo: Brent a 55,7 dollari al barile (+0,4%). Wti a 50,3 dollari (+0,7%). Fra i petroliferi, Eni +0,3%, Saipem scende dello 0,1%. 

Marcia indietro in Piazza Affari di Telecom Italia, in calo dello 0,98% dopo il +4,7% di ieri. La società ha smentito progetti di scorporo o di cessione della rete, considerata un asset strategico per il gruppo e il suo piano industriale. Si terrà oggi un Cda straordinario. Oggi Macquarie ha declassato sei operatori tlc europei, ma ha promosso il titolo italiano e BT a “outperform” citando i forti investimenti nelle infrastrutture.

Tra gli industriali da segnalare la performance di Avio (+1,15%) che, secondo Equita, beneficia dell’interesse per il settore difesa emerso con l’acquisto di Orbital da parte di Northrop Grumman.

Il propellente per Piaggio (+5,4%) è fornito invece dall’accordo con la cinese Foton Motor Group per lo sviluppo di veicoli commerciali leggeri.

Deboli i titoli del paniere principale: Fiat Chrysler -0,1%, Leonardo -0,7%, Stm -0,2%. 

Lusso in ribasso dopo la pubblicazione di un report di Morgan Stanley. Sotto tiro Moncler (-0,72%) che ha però recuperato quasi tutto il -2% perduto alla partenza. La società è stata declassata a Equal Weight da Overweight (anche se il target price sale da 22,5 a 26 euro).

“È uno dei nostri brand preferiti – scrive il broker – restiamo molto fiduciosi nella forza del brand e in un andamento migliore di quello dei concorrenti; ma dopo che il mercato ha alzato i multipli sugli utili e il titolo è salito del 50% da inizio anno, pensiamo che in borsa possa prendere un po’ di respiro nei prossimi mesi”.

Su Ferragamo (-1,15%) il broker conferma il giudizio equal weight: “Ci piace l’aspetto della ristrutturazione, ma temiamo he il periodo di transizione duri più del previsto. Nel 2018 potrebbe diventare una storia interessante di rilancio”.

Anche Tod’s (+0,3%) è vista come una potenziale storia di rilancio, ma il broker teme nuovi risultati deludenti nel secondo semestre. Yoox gira in ribasso dello 0,8%.

Poco mosse le banche: Unicredit -0,1%, Intesa +0,1%, Banco Bpm +0,2%, Bper Banca +1%. Nel risparmio gestito si mettono in evidenza Anima (+1,3%) e Banca Generali (+0,8%). Esprinet perde un altro 4%, ieri -15%, in scia a risultati deludenti.

Debole Caltagirone Editore (-2%) dopo il fallimento dell’Opa lanciata dall’azionista di controllo per il delisting.

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