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Borsa: rimonta la galassia Agnelli, spread a 254

Si chiude in recupero una settimana sulle montagne russe per i listini europei – Piazza Affari rallenta nel finale ma chiude in ripresa dopo le forti tensioni sui nuovi dazi e la corsa dello spread che ha penalizzato molte semestrali – Mediobanca sotto i riflettori su voci di interesse del Fondo Elliott – Banche a due velocità.

Borsa: rimonta la galassia Agnelli, spread a 254

Dopo due giorni in calo Piazza Affari centra un parziale rimbalzo, +0,8%, 21.586 punti, trascinata soprattutto dalla galassia Fiat (con l’eccezione di Ferrari, -0,65%). Restano sotto scacco invece i titoli di Stato italiani, dopo il vertice economico a Palazzo Chigi di questa mattina, per cominciare a mettere in cantiere la manovra finanziaria che verrà presentata in ottobre.

Il rendimento del Btp 10 anni sale al 2,95% (dopo aver toccato il 3,11% in mattinata), mentre lo spread con il Bund si porta a 254.20 punti base, con un balzo del 5,13%. Trovare i fondi per il programma di governo non sarò facile e fra rallentamento della crescita, risalita dello spread, clausole di salvaguardia sull’Iva e spese obbligatorie, il conto a spanne supera già i 22 miliardi. Intanto l’Istat, nella sua ultima nota mensile, mette in guardia: l’indice “spia” sull’andamento economico italiano “continua a registrare flessioni, segnalando il proseguimento dell’attuale fase di contenimento dei ritmi di crescita economica”.

Spread a parte, la seduta odierna si chiude positivamente anche per le altre principali piazze europee. Londra, +1,13%; Francoforte +0,55%; Madrid +0,43%; Parigi +0,33%.

Wall Street procede cauta con il dato sull’occupazione inferiore alle attese. I posti di lavoro creati a luglio sono 157mila, contro 190mila attesi. Il tasso di disoccupazione scende al 3,9% dal 4%; i salari salgono in misura leggermente superiore alla previsioni. Nello stesso mese rallenta l’Ism servizi, indice che misura la performance del terziario negli Stati Uniti e delude nettamente gli analisti. Sul fronte dazi si registra la minaccia cinese d’imporre tariffe su 60 miliardi di dollari d’importazioni in risposta a nuove mosse di Washington.

In questa cornice i tre listini principali si muovono contrastati. Il Nasdaq è in calo, con Apple poco sotto la parità, dopo aver toccato ieri la capitalizzazione record di mille miliardi di dollari.

Il dato deludente sul lavoro ridimensiona un po’ il dollaro. Il cambio euro biglietto verde si trova in area 1,159. Ne approfitta l’oro, che sale dello 0,83%, portandosi a 1217,89 dollari l’oncia. Rosso pallido per il petrolio, tipo Brent, 73,28 dollari al barile, -0,23%.

Regina di Piazza Affari oggi è Fiat +2,86%. A incentivare gli acquisti sarebbero le indiscrezioni di Bloomberg sul progetto si scissione di Magneti Marelli che potrebbe essere valutata fino a 6 miliardi di euro. Il risultato di Fca trascina Exor, +2,52%. Bene Cnh +1,69%. Nel settore auto si apprezza Brembo, +2,01%. Fra le utility brilla Snam +2,05%. Le banche risultano contrastate. La più tonica è Ubi, +2,11%, dopo la chiusura del “miglior semestre degli ultimi anni”.

Bene anche Mediobanca, +1,64%, di cui il Fondo Eliott avrebbe rastrellato l’1% secondo Repubblica. Rialzano la testa Intesa +1,2% e Unicredit +1,18%. Giù Banco Bpm, -0,83%. I conti affossano Carige, -3,33%, che chiude il primo semestre dell’anno con una perdita di 20,5 milioni di euro. Mps scende dell’1,74%, anche se l’utile di quasi 101 milioni realizzato nel secondo trimestre è superiore alla stima di Equita pari a 43 milioni. La presentazione di un buon semestre e di previsioni positive premia Gima Tt +1,16%.

Sul Ftse Mib le performance peggiori del giorno sono di Buzzi, -1,39%, Campari -1,22%, Pirelli -0,94%; Poste -1,01%.

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