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Borsa, Piazza Affari ai massimi da agosto: Stm e Unicredit tirano la volata

Le speranze di un accordo Usa-Cina sui dazi e di una schiarita su Brexit danno fiducia ai mercati azionari, tutti in rialzo dall’America all’Europa – A Milano svettano Stm e Unicredit ma anche Unipol e Azimut – Fuori dal Ftse Mib vola Brembo – Prese di beneficio sulle utilities, su Amplifon e su Ferragamo.

Borsa, Piazza Affari ai massimi da agosto: Stm e Unicredit tirano la volata

Giornata di acquisti in Piazza Affari, che sale dell‘1,08% a 21.720 punti base, nuovo record 2019 e ai massimi da agosto 2018. Si apprezzano i finanziari, in particolare Unipol +3,92% e Unicredit (+2,73%). Azimut (+2,71%), porta i suoi guadagni dell’anno a +65,79%. Prosegue il rally di Stm (+5,79%), che archivia la quarta seduta in rialzo. Ancora denaro su Pirelli (+3,4%) e nel settore automotive si distingue Cnh (+2,85%).

In spolvero le altre Piazze europee, incoraggiate nella mattinata dalla chiusura positiva dei mercati asiatici e, nel pomeriggio, dall’avvio intonato di Wall Street. Francoforte +1,76%; Madrid +1,25%; Parigi +0,84%. Più arretrata Londra +0,38%, che ieri ha toccato i massimi da inizio ottobre. Ad alimentare i tori sono i colloqui sui dazi fra Usa e Cina e la speranza che la pace commerciale sia ormai prossima, con la ripresa del dialogo oggi a Washington. Una serie di dati macro placano inoltre, parzialmente, i timori di rallentamento economico.

Gli indicatori dei servizi di Cina ed Europa sono in rialzo e questa volta la buona notizia riguarda anche l’Italia, che ha superato le attese. A ciò si aggiunga che persino Downing Street offre qualche spunto di ottimismo, dopo che la premier Theresa May ha aperto alla possibilità di una soft Brexit cercando il compromesso con il leader dell’opposizione e dicendo che vuole chiedere un rinvio alla Ue oltre il 12 aprile, ma non oltre il 22 maggio. Negli Usa invece deludono i posti di lavoro creati nel settore privato a marzo, cresciuti al passo più lento da 18 mesi e ora si attende il rapporto sull’occupazione che il governò diffonderà venerdì. 

Risulta poco incoraggiante  il dato sulle scorte settimanali Usa di petrolio, inaspettatamente in rialzo. Il greggio perde quindi slancio, dopo aver volato alto: Brent -0,4%, 69,09 dollari al barile; Wti -0,59%, 62,24 dollari al barile. Si appanna leggermente l’oro, che si muove intorno a 1290 dollari l’oncia. Euro in modesto recupero sul dollaro, con il cambio in area 1,123.

Sul secondario il rendimento del decennale italiano resta stabile al 2,54% e lo spread con il Bund scende a 255 punti base, dai 258 di ieri sera. Reuters, facendo riferimento a 4 fonti governative e politiche, scrive che il governo italiano ridurrà con ogni probabilità l’obiettivo di crescita del 2019 a +0,3 o +0,4%, mentre l’indebitamento netto sarà fissato al 2,3% del pil. I nuovi target saranno contenuti nel Documento di economia e finanza (Def), atteso in consiglio dei ministri martedì 9 aprile,

In Piazza Affari le vendite colpiscono soprattutto utility come A2a -2,61%, dopo la pubblicazione dei risultati e del piano strategico 2019-2023; Hera -1,09%. In calo Amplifon -0,79% e Ferragamo -0,87%. 

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