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Borsa pesante e spread verso 280 dopo il Ko sulla crescita

Spread in rialzo dopo le previsioni invernali sulla crescita 2019 della Commissione europea – La Borsa peggiora dopo il verdetto Ue: Fca in coda al listino, Unicredit e Banco Bpm volano controcorrente dopo i conti – Salvini e Di Maio fanno quadrato sul Pil, mentre Tria assicura: “Nessuna manovra bis quest’anno”

Borsa pesante e spread verso 280 dopo il Ko sulla crescita

L’Ue taglia le stime sul Pil dell’Italia, spingendo al ribasso Piazza Affari e al rialzo lo spread. La Borsa di Milano imbocca la via del ribasso a metà mattina e all’inizio del pomeriggio arriva a cedere l’1.5%, a 19.700 punti. Intanto, lo spread Btp-Bund viaggia al rialzo, arrivando a superare la soglia dei 280 punti base, dopo aver chiuso ieri a 266.

In questo scenario, spicca il volo controcorrente di Unicredit (+2,1%) e del Banco Bpm (+2,8%), trascinate dai conti positivi del 2018.

Il titolo peggiore del Ftse Mib è invece Fca (-3,5%) che illustrerà intorno alle 2, da Londra, i risultati del IV trimestre e dell’intero 2018.

Nel dettaglio, le stime della Commissione europea sul Pil 2019 dell’Italia sono scese dall’1,2 allo 0,2%. I calcoli – precisano da Bruixelles – tengono conto anche degli effetti della manovra varata lo scorso dicembre.

A proposito delle novità in arrivo dall’Ue, il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha commentato: “Non amo mai parlare di chi non ha mai beccato le previsioni. Negli ultimi 10 anni non ci hanno mai beccato una volta. Secondo voi, se rimetti nelle tasche degli italiani 20 miliardi di euro l’economia va indietro o va avanti? Ci troviamo l’anno prossimo e vediamo se avevamo ragione noi o avevano ragione gli economisti, che se giocassero al Totocalcio farebbero 3”.

Anche il vicepremier Luigi Di Maio è intervenuto sull’argomento, affermando di confermare “le prospettive economiche. Non so quale sarà la congiuntura economica, quello che so e che dobbiamo mettere in sicurezza con gli strumenti di welfare le persone in difficoltà. Iniettiamo 8 miliardi di euro l’anno nell’economia reale”.

Il ministro del Tesoro, Giovanni Tria, parlando in Parlamento, ha comunque escluso che sia necessaria una manovra correttiva e a proposito degli ultimi dati Istat ha sottolineato che la frenata dell’Italia è “una battuta d’arresto” più che una recessione”. L’intervento di Tria alla Camera è stato interrotto più volte dalle proteste dell’opposizione.

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