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Borsa, Parmalat: il Tar blocca il delisting

Il Tar del Lazio ha sospeso in via cautelare il delisting su rischiesta della banca americana Citi –

Borsa, Parmalat: il Tar blocca il delisting

Colpo di scena a Piazza Affari. Con una decisione a sorpresa, il Tar del Lazio blocca in extremis il delisting di Parmalat. La sospensiva è arrivata in seguito al ricorso presentato dalla banca americana Citi. Il Tribunale Amministrativo ha dunque disposto in via cautelare la sospensione delle delibere della Consob che avrebbero dovuto portare al delisting dei titoli Parmalat. Le azioni del gruppo emiliano avrebbero dovuto essere revocate dalla Borsa a partire da oggi, 5 marzo, dopo essere state sospese dalle contrattazioni il 1° marzo scorso.

Il delisting, spiega il decreto monocratico, è stato ritenuto “idoneo a determinare, nelle more della trattazione dell’istanza cautelare nei modi ordinari, un pregiudizio irreversibile alle ragioni di credito” di Citi, che si è vista riconoscere in Italia una sentenza emessa da un tribunale del New Jersey che ha condannato il gruppo di Collecchio al pagamento di 431,3 milioni di dollari. La camera di consiglio per la trattazione collegiale del ricorso è stata fissata il 26 marzo.

Citi aveva chiesto di annullare, previa previa sospensione dell’efficacia, delle delibere con cui la Consob ha approvato il documento informativo presentato da Sofil (Lactalis) relativo all’acquisto delle azioni residue ancora quotate e con cui ha fissato in 2,85 euro il prezzo di acquisto di ogni titolo, nonché “di tutti gli altri atti presupposti, comunque connessi e/o consequenziali” inclusi “quanto meno per i loro effetti”, gli atti di Borsa Italiana “nella parte in cui si dispone la revoca” di Parmalat da Piazza Affari.

Nello stesso contesto occorre sottolineare che oggi gli eurodeputati Pd Paolo De Castro, primo vicepresidente della commissione agricoltura del Parlamento europeo, e Brando Benifei, membro della Commissione Occupazione e Affari Sociali, hanno presentato un’interrogazione all’Esecutivo Ue al fine di tutelare i circa 2.000 dipendenti a rischio per la smobilitazione quartier generale Lactalis a Collecchio

“La società Parmalat di Collecchio, leader mondiale nella produzione e distribuzione di latte e di prodotti lattiero caseari, trae la sua identità dal territorio in cui si è sviluppata, nella filiera alimentare dell’Emilia Romagna e della Lombardia. Per questo chiediamo alla Commissione europea se c’è fondatezza giuridica nella decisione del gruppo francese Lactalis, che controlla la società dal 2011, di trasferire Oltralpe il management e le funzioni strategiche e di supervisione di Lactalis Italia”. C

Si chiede alla Commissione Ue, spiegano gli eurodeputati: “se sia a conoscenza del piano industriale del gruppo Lactalis di riorganizzazione della Parmalat. Se gli obblighi d’informazione e consultazione dei lavoratori, come imposto dal quadro normativo Ue, siano stati formalmente rispettati da Lactalis e soprattutto come intenda garantire che il marchio continui a mantenere il proprio radicamento con il territorio di Parma, dal quale deriva e al quale è indissolubilmente legato il successo dei prodotti Parmalat”.

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