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BORSA OGGI 4 OTTOBRE: Wall Street e l’Europa rialzano la testa, lo spread scende, ma la crisi energetica incombe

Il calo dell’indice sIm manifatturiero Usa mostra che la cura dei tassi sta funzionando, ma è meglio non esagerare – La banca centrale australiana decide un rialzo modesto dei tassi – Future in aumento in Europa e Usa

BORSA OGGI 4 OTTOBRE: Wall Street e l’Europa rialzano la testa, lo spread scende, ma la crisi energetica incombe

Il rialzo che non ti aspetti è stato innescato dall’arrivo di un nuovo, pesante segnale del rallentamento dell’economia degli Stati Uniti: il calo dell’indice ISM manifatturiero da cui emerge il ribasso dei tempi di consegna, l’aumento delle scorte e, per la prima volta, la prospettiva di un blocco delle assunzioni. Insomma, la cura dei tassi sta funzionando. Meglio non esagerare, perciò. La conferma, inattesa, è arrivata stanotte dall’altra parte del mondo: la banca centrale dell’Australia ha effettuato un rialzo dei tassi di dimensioni minime, solo 25 punti base, più modesto del mezzo punto previsto dal mercato. Quasi una rivoluzione per l’istituto che da 15 anni ha sempre rispettato le aspettative. Insomma, la Reserve Bank non abbassa la guardia sull’inflazione, ma non trascura la crescita. Immediato il sollievo del mercato: l’indice S&P ASX200 di Sidney è in rialzo del 3,5%. Il bond governativo australiano si apprezza a 3,64%, +25 punti base. 

Future in aumento in Europa e Usa. Sale anche Tokyo

Il venticello che soffia dalla terra di canguri e koala fa sperare anche i listini europei. Le borse del Vecchio Continente dovrebbero aprire in rialzo, future EuroStoxx 50 +1,2%

Ancor più positive le attese di Wall Street dove ieri è cominciata la ripresa: L’indice S&P 500 ha guadagnato il 2,6%, il Nasdaq il 2,3%. L’andamento dei future anticipa un proseguimento del rally oggi.

Anche Tokyo ha messo a segno un robusto rialzo +2%. Non ha avuto effetti in Borsa il missile nord-coreano transitato stanotte sui cieli del Giappone. 

Il dato asiatico, però, è meno significativo perché la maggior parte dei listini è chiusa per la golden week, il Ferragosto cinese.

S’infiamma la Borsa brasiliana, i mercati mondiali al top

Ieri sera la borsa del Brasile ha chiuso in rialzo del +5,5% dopo la notizia che Lula e Bolsonaro andranno al ballottaggio il 30 ottobre.

L’MSCI ACWI (acronimo di All Country World Index), che esprime sinteticamente la fotografia delle borse globali, ha chiuso in rialzo del 2,2% la miglior seduta dal 10 agosto, a 2.429 punti.

Quale consistenza può avere questa improvvisa correzione di tendenza? Al più si può parlare di un rally dell’Orso, ovvero un rimbalzo all’interno di una fase ribassista. Un po’ perché la Fed non intende allentare la presa, un po’ perché l’Europa è alla vigilia di giornate decisive per la partita dell’energia. Claudio Descalzi ha gelato ieri le attese: “È difficile essere fiduciosi per l’inverno”, ha detto 

Pesa la crisi del Crédit Suisse, la retromarcia del governo inglese

A complicare il quadro contribuisce la crisi del Crédit Suisse, ieri giù fino -12% prima del rimbalzo a +0,93% a Zurigo, sotto la lente delle autorità elvetiche, pronte ad intervenire per evitare il bis di Lehman Brothers.

Nel frattempo, anche se il governo britannico ha rinunciato all’idea di tagliare le tasse ai ricchi, la Bank of England ha rilasciato una dichiarazione in cui ha ribadito la propria disponibilità ad acquistare fino a 5 miliardi di sterline (5,65 miliardi di dollari) di Gilt a lunga scadenza.

In questa cornice Piazza Affari +1,57% ha registrato la miglior performance del Continente, nonostante Banca Generali -4% non abbia confermato l’appeal speculativo. 

Scende il rendimento del Btp. Corrono i T bond

Lo spread arretra a 232 punti base (-4,57%), con tassi in calo per il Btp 10 anni a 4,2% e per il Bund di pari durata a +1,89%.

Il Treasury Note a dieci anni tratta a 3,60% di rendimento, da 3,80% di ieri mattina. Il biennale è a 4,04%, da 4,20% di ieri. Sono scesi anche i tassi reali, il Treasury Inflation Linked si è portato a 1,41%, da 1,60% della scorsa settimana.

In volo Exxon e Chevron, accelera Gm 

Da segnalare il rialzo dei titoli petroliferi: Exxon Mobil e Chevron avanzano del 5%. Poco meno fa Gm che annuncia buoni dati di vendita al contrario di Tesla (-9%).

Il calo delle tensioni di riflette sul mercato valutario. L’indice del dollaro è alla quinta seduta consecutiva di ribasso. Euro-Dollaro poco mosso a 0,982.

Corre il petrolio, Cingolani propone un meccanismo comune per il gas

In forte rialzo ieri il petrolio +5,5%. Stamane Brent a 89,3 dollari. Si rafforza la convinzione che l’Opec Plus possa decidere mercoledì 5 ottobre a Vienna di tagliare la produzione di oltre 1 milione di barili al giorno.

Gas europeo in discesa a 169 euro sui minimi da luglio. Il ministero per la transizione ecologica intende proporre un meccanismo europeo che imponga una forchetta massima di variazione per il prezzo del gas all’interno dell’Unione Europea, facendo una media ponderata fra gli indici delle principali borse mondiali degli idrocarburi. 

In Piazza Affari al via l’opa Atlantia, le vendite di Stellantis

Reuters anticipa che il 10 ottobre comincerà l’offerta pubblica di acquisto del gruppo Benetton e di Blackstone sulle minority di Atlantia. 

Per il Monte Paschi, i nuovi impegni di ristrutturazione concordati dal Tesoro con la Commissione Ue, che ha pubblicato ieri sera la propria decisione, includono la cessione di partecipazioni azionarie come la quota in Bancomat e Visa per 250-300 milioni, la riduzione del portafoglio leasing anche tramite vendite e la dismissione di immobili per 100 milioni.

Infine Stellantis. Le immatricolazioni del gruppo in Italia sono salite del 2,42% su anno a settembre contro un dato generale del mercato in crescita del 2,78%, secondo i dati del ministero delle Infrastrutture e Trasporti.

MediaforEurope. Citi abbassa il target price. Rtl ha abbandonato il piano di vendita della partecipazione di controllo nell’emittente francese M6. Lo scorso 23 settembre due fonti hanno detto che Mfe ha inviato un’offerta non vincolante per acquisire questa quota di controllo insieme ad un partner industriale francese non presente nel settore televisivo. 

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