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Borsa, Milano recupera. Facebook ancora ko con Twitter

Piazza Affari rimbalza e chiude la seduta con un guadagno dello 0,7% tra i migliori listini d’Europa – Brillano soprattutto Fca, Finecobank, Tenaris e Stm – In ribasso Recordati, Telecom Italia, Cnh e A2A – Ancora a picco Facebook, sempre più nella tempesta, che si porta dietro anche Twitter e Snapchat

Borsa, Milano recupera. Facebook ancora ko con Twitter

Le Borse europee rimbalzano con il petrolio, che oggi approfitta delle tensioni fra Iran e Arabia Saudita e del calo della produzione venezuelana per guadagnare terreno. Il Brent sale dell‘1,57% a 67,09 dollari al barile.

I listini continentali recuperano così parte delle perdite di ieri: Francoforte +0,74%; Londra +0,26%; Parigi +0,57%. Wall Street apre intonata, anche se Facebook risulta in calo quasi del 5%. Si accodano al ribasso altri titoli social come Twitter e Snapchat, mentre Oracle affonda, dopo la presentazione dei risultati trimestrali

Piazza Affari chiude in rialzo dello 0,73%, 22.798 punti, con molte delle blue chip, ieri in rosso, che oggi rialzano la testa: Finecobank +2,57%; Fca +2,48%; Stm +2,18%; Tenaris +1,99%. Prosegue la scia positiva di Moncler +1,88% e Ferragamo +1,48%.

Le vendite colpiscono Recordati -1,55%; Telecom -1,43; A2a -0,97%, nonostante i conti positivi; Cnh -1,07%, dopo l’addio del ceo Richard Tobin; Snam -0,52%. Avanti Atlantia, +0,31%, mentre Reuters riferisce che la società “non intende lanciare un’Opa sulla controllata di Abertis, Cellnex ma deciderà entro venerdì se acquisirne il 29,9%, secondo quanto detto dall’AD Giovanni Castellucci agli analisti in base alla trascrizione del suo intervento”.

Sul segmento Star svetta Dataogic +4,49%.

La seduta è particolarmente brillante per l’obbligazionario, con il rendimento del Btp 10 anni che scivola a livello più basso da fine gennaio, 1,82%, mentre lo spread con il Bund sprofonda del 5,22%, a 123.70 punti. A penalizzare il decennale tedesco è il dato sulla fiducia degli investitori istituzionali in Germania, tornato ai livelli di settembre, soprattutto per i timori di una guerra commerciale con gli Stati Uniti. L’indice Zew dovrebbe contribuire a mitigare anche le pretese dei falchi della Bce. Sul fronte del cambi l’euro s’indebolisce sul dollaro e si porta in area 1,26, in attesa di nuovi spunti, domani al termine della riunione della Fed. Un rialzo del costo del denaro di 25 punti base sembra scontato, ma si aspetta il comunicato per capire i toni e le linee guida per il futuro, con il nuovo presidente Jerome Powell

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