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Borsa, lo stacco cedole di Enel e Snam pesa su Piazza Affari

Il Ftse Mib è il peggior indice d’Europa (-0,57%) ma c’è una ragione: lo stacco dei dividendi di Enel e Snam che pesa per lo 0,39% sul listino – Soffrono anche le banche – In controtendenza Pirelli, Poste, Atlantia e Prysmian

Borsa, lo stacco cedole di Enel e Snam pesa su Piazza Affari

Seduta mista e poco mossa per le principali piazze europee, complice l’assenza di Wall Street, in festa per il Martin Luther King Day. Piazza Affari perde lo 0,57% e si ferma sul crinale dei 24mila punti, penalizzata dalle vendite su Moncler (-3,16%) e banche e dallo stacco cedole di Snam (-2,16%) ed Enel (-1,24%).

Le vendite prevalgono a Londra -0,32%, Parigi -0,36%, Madrid -0,22%. Di segno opposto Francoforte +0,17%, dove è in evidenza Prosiebensat (+2,21%), partecipata Mediaset (-0,5% a Milano), grazie a una raccomandazione di Citi. 

Il sentiment odierno resta opaco anche dopo la diffusione dell’aggiornamento del World Economic Outlook, da parte del Fondo Monetario, a Davos. Per la direttrice generale Kristalina Georgieva dal “rallentamento sincronizzato” di ottobre si è passati a “segnali di stabilizzazione e ripresa lenta”. Insomma, non c’è da brindare. Passi positivi come l’accordo di “fase uno” fra Usa e Cina e verso una Brexit ordinata, sono offuscati dalle accresciute tensioni geopolitiche, dalle tensioni commerciali di fondo, da “un impatto drammatico dello shock da crisi climatica, specie in Australia e in parti dell’Africa”. Inoltre senza la politica accomodante delle banche centrali, che vale circa lo 0,5% della crescita globale, “staremmo parlando tecnicamente di recessione”. Tradotto in numeri dopo il +2,9% del 2019, il pil mondiale crescerà prevedibilmente del 3,3% quest’anno e del 3,4% il prossimo, rispettivamente 0,1 e 0,2 punti percentuali in meno rispetto alle stime precedenti. La revisione al ribasso è legata al rallentamento di alcune economie emergenti, soprattutto l’India. L’economia italiana è sempre particolarmente anemica: +0,2% nel 2019, +0,5% nel 2020, +0,7% nel 2021. Per l’intera Eurozona, gli esperti del Fondo vedono una crescita dell’1,3% nel 2020 (-0,1% rispetto ad ottobre) e dell’1,4% nel 2021 (invariata).

Tornando ai numeri di giornata: sul mercato valutario l’euro-dollaro è poco mosso, intorno a 1,108. Fra le materie prime l’oro è stabile a 1560,95 dollari l’oncia. Il petrolio è in progresso, anche a causa delle tensioni Libia, dove La National Oil Corporation (NOC) ieri ha annunciato la chiusura di due giacimenti dopo che forze della Libyan National Army hanno bloccato un oleodotto. Brent +0,71%, 65,30 dollari al barile.

Le tensioni sul greggio non regalano particolare slancio ai titoli petroliferi di Piazza Affari, tanto più che Eni (-0,24%) è azionista di uno dei due impianti bloccati. Bene Saipem, +0,64% 

Nel resto del listino gli acquisti premiano Pirelli, +1,7%, in parte sostenuta da rumor, già smentiti, su una possibile aggregazione con la finlandese Nokian Tyres. Bene Poste +0,92%; Stm +0,76%; Prysmian +1,34%; Atlantia +0,97%.

La maglia nera spetta a Moncler, giù Snam, che ha distribuito una cedola di 0,095 euro per azione. Per le stesse ragioni è in rosso Enel, con un acconto sul dividendo 2020 di 0,16 euro per azione.  Male Diasorin -1,8%.

Le prese di beneficio affossano le banche: Unicredit -1,75%; Ubi -1,73%; Banco Bpm -1,32%. 

La seduta è moderatamente positiva per l’obbligazionario: lo spread fra decennale italiano e tedesco scende a 161 punti base (-1,4%), con un rendimento del Btp a 1,35%.

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