La produzione industriale giapponese è aumentata a dicembre del 2,5%, ma la notizia è stata accolta male, dato che gli analisti si aspettavano un aumento ancora maggiore. Questa delusione, accanto all’inattesa contrazione del Pil americano nell’ultimo trimestre del 2012, è valsa a sgonfiare le vele della navicella dei mercati.
Ma l’indice regionale, che oggi ha perso lo 0,4%, guadagna sul mese, per il terzo mese consecutivo. Anche i dati del Pil Usa sono meno brutti di quanto sembrano: c’è stata una riduzione dell’accumulo di scorte e soprattutto una forte caduta della spesa pubblica (per la difesa). Il deficit di bilancio del trimestre, non ancora reso noto, sarà minore, il che è una buona notizia. Se si tolgono dal conto le spese pubbliche e le scorte quel che rimane nel Pil è cresciuto del 3% sul trimestre precedente: una accelerazione rispetto al +2% dell’analoga grandezza del trimestre precedente.
Sia il cambio dell’euro (a 1,358) che il prezzo del petrolio (quasi a quota 98) si mantengono forti.
http://www.bloomberg.com/news/2013-01-31/asian-stocks-swing-between-gains-losses-after-japan-data.html
http://www.bloomberg.com/news/2013-01-31/taiwan-s-economy-expanded-more-than-estimated-in-fourth-quarter.html