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Borsa in rialzo: pharma e utility riprendono la corsa

Bene l’Europa, Wall Street viaggia su nuovi massimi – Lagarde accende l’attesa sulla riunione Bce del 22 luglio – Amplifon sugli scudi. Banche contrastate, giù i petroliferi e minerari – Virgin Galactic precipita a New York

Borsa in rialzo: pharma e utility riprendono la corsa

Dopo la storica vittoria degli azzurri a Wembley, anche Piazza Affari oggi si prende una rivincita e chiude regina in Europa, con un rialzo dello 0,92%, a 25.283 punti. Sono contrastate le banche, ma volano farmaceutici e utility, mentre il super-indice dell’Ocse per i prossimi 6-9 mesi indica una crescita economica sostenuta per il Belpaese.

Sul secondario scivola a +0,73% il tasso del Btp decennale e lo spread con il Bund arretra a 107 punti base (-2,65%).

Bene anche gli altri listini europei, al traino di Wall Street, che, dopo un avvio incerto, viaggia ora su nuovi massimi.

Francoforte sale dello 0,64%, Parigi +0,46%, Amsterdam +0,86%, Madrid +0,39%. È piatta Londra (+0,105%), con i contagi da variante Delta sempre in crescita e i titoli di trasporti, turismo e minerari in calo.

A proposito della pandemia, è severo il tweet di Maria van Kerkhove, responsabile tecnico dell’Organizzazione mondiale della Sanità per la crisi Covid-19, dopo le immagini in Tv dei tifosi italiani e inglesi ieri, allo stadio. “Dovrei divertirmi a guardare il contagio avvenire davanti ai miei occhi? La pandemia #COVID19 non si prende una pausa stasera… #SARSCoV2 #DeltaVariant approfitterà di persone non vaccinate, in ambienti affollati, senza mascherine, che urlano/gridano/cantano. Devastante”.

Sul mercato valutario l’euro è in calo contro il dollaro, con il cambio in area 1,185. Deboli le materie prime. Il petrolio prosegue la tendenza negativa e il Brent tratta in ribasso sul filo dei 75,10 dollari al barile, mentre l’oro è in lieve calo vicino a 1804 dollari l’oncia.

A New York, dopo una partenza incerta, i principali indici stanno tenendo una buona velocità di crociera, precipita però il titolo di Virgin Galactic, a seguito della notizia che la società spaziale ha presentato alla Sec la richiesta di vendere fino a 500 milioni di dollari in azioni ordinarie. La decisione viene dopo il successo del volo di prova a cui ha partecipato il suo fondatore, Richard Branson, che ha dato il via all’era del turismo spaziale.

Sono ben comprate invece le banche, mentre domani comincia la stagione delle trimestrali a partire proprio dai colossi finanziari. In agenda, in settimana, ci sono importanti appuntamenti con l’inflazione: domani uscirà l’indice dei prezzi al consumo e mercoledì quello dei prezzi alla produzione, mentre il presidente della Federal Reserve Jerome Powell, testimonierà al Congresso sullo stato dell’economia statunitense e mercoledì sarà pubblicato il Beige Book.

In Europa, intanto, la presidente della Bce, Christine Lagarde, in un’intervista a Bloomberg, ha detto che le nuove linee guida sugli stimoli monetari saranno adottate dall’Eurotower entro 10 giorni, quindi nella riunione del 22 luglio e ha segnalato che l’anno prossimo potrebbero essere introdotte nuove misure di supporto alla ripresa economica, dopo che finirà (nel marzo 2022) il programma straordinario d’acquisto di titoli. In particolare, come annunciato nei giorni scorsi, cambieranno le linee guida sulle modalità per stabilire i target di inflazione che saranno più flessibili e “simmetrici” intorno al 2%. Nell’attesa, nel corso dell’ultima settimana, la Bce ha realizzato acquisti netti nell’ambito del programma Pepp per 22,10 miliardi (contro 15,73 miliardi una settimana fa) salendo a quota 1.207,772 miliardi.

Per quanto riguarda il programma di quantitative easing, gli acquisti netti di titoli di Stato sono stati negativi per 74 milioni (da -2,58 miliardi) a 2.419,74 miliardi, mentre gli acquisti di bond societari si sono attestati a +1,383 miliardi (da +0,453 miliardi) a 283,803 miliardi. Nel periodo, infine, gli acquisti di covered bond sono stati pari a 528 milioni (da +43) a 292,703 miliardi, mentre quelli di Abs sono stati positivi per 117 milioni (da +76) a 28,330 miliardi.

Indicazioni macro sono venute infine oggi dall’Ocse, secondo cui la crescita economica è intenzionata a proseguire il suo cammino con un ritmo costante e generalmente sopra la tendenza nei Paesi industrializzati e in alcune delle principali economie emergenti. Tra le principali economie dell’area, il superindice Ocse resta al di sopra del trend e continua a migliorare negli Usa, in Giappone, nel Canada e nell’Eurozona nel suo insieme. Bene anche la Gran Bretagna, mentre la Francia, pur migliorando, rimane al di sotto. Venendo ai numeri e tenendo presente che 100 rappresenta la tendenza, a giugno il superindice è salito a 100,8 da 100,5 a maggio, con un miglioramento di 4,6 punti in un anno. L’area euro si è portata a 100,6 da 100,3 (+3,8 punti in 12 mesi), il G7 ha raggiunto 100,7 da 100,5 (+4,6 dallo scorso anno) e i cinque principali Paesi dell’Asia segnano nell’aggregato 100,8 da 100,7 (e + 6,3 punti su base annua). Tra i Paesi del G7, l’Italia brilla con il miglioramento mensile (+0,4) del superindice più elevato: a giugno è infatti salita a 101,6 dal 101,2 di maggio e in un anno il miglioramento e’ di 5,5 punti.

Tornando in Piazza Affari, la blue chip che oggi mette a segno i maggiori guadagni è Recordati (+4,78%). Rimbalza Amplifon (+2,71%), dopo il brutto scivolone di venerdì. A dare sostegno al titolo l’annuncio dell’acquisto di Bay Audio in Australia.

Risalgono le utility, a partire da Hera (+2,37%), Snam (+1,76%) ed Enel (+1,74%).

In progresso alcuni titoli finanziari, soprattutto del risparmio gestito: Mediobanca +1,66%, Banca Generali +1,83%, Banca Mediolanum +1,62%, Azimut +1,64%. Per il lusso si mette in luce Moncler (+1,63%).

I cali sono frazionali e limitati a Pirelli (-0,82%), Saipem (-0,5%), Tenaris (-0,35%), Unicredit (-0,3%), Leonardo (-0,21%) e Banco Bpm (-0,15%).

Fuori dal paniere principale si apprezza Mondadori (+6,55%), con l’acquisto del 100% di De Agostini Scuola da De Agostini Editore. In un comunicato il gruppo di Segrate spiega che il valore della transazione è stato definito sulla base di un enterprise value di 157,5 milioni di euro, pari a 7,4 volte l’ebitda reported registrato da De Agostini Scuola nel 2020. “Il prezzo sarà oggetto di definizione sulla base della posizione finanziaria netta media normalizzata dei 12 mesi precedenti la data del closing”.

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