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Borsa, il risiko fa brillare le banche ma cadono i petroliferi

La crescita dei sussidi di disoccupazione negli Usa gela i mercati finanziari anche in Europa – Milano in rosso malgrado l’effervescenza delle banche che studiano nuove aggregazioni

Borsa, il risiko fa brillare le banche ma cadono i petroliferi

Borse europee negative, in una seduta volatile, al termine della quale anche Piazza Affari cede alle vendite, sotto la spinta dei titoli petroliferi e nonostante il rimbalzo dei titoli bancari.

Milano perde lo 0,12%, fermandosi a 18.906 punti; Francoforte -0,31%; Parigi -0,83%; Madrid -0,14%; Londra -1,25%. Wall Street si sta muovendo in progresso dopo vari cambi di rotta. I listini statunitensi hanno aperto in rosso, poi sono passati in positivo, con il dato sulle vendite di case nuove ad agosto, inaspettatamente in rialzo, quindi sono tornati in basso, poi di nuovo in alto. Non si sa come andrà a finire, dopo lo scivolone di ieri, ma lo S&P 500 nel mese di settembre ha praticamente azzerato i guadagni 2020. Pesa, sui mercati americani, la delusione per le nuove richieste settimanali dei sussidi di disoccupazione, che danno la misura di quanto la ripresa sia ancora lontana. Si resta pessimisti inoltre sulla possibilità che il Congresso approvi un nuovo piano di aiuti per famiglie e imprese colpite dalla crisi, nonostante il reiterato appello del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell. Sul fronte europeo oggi, nel suo Bollettino la Bce, osserva che il Covid ha inferto un triplice shock all’economia e prevede una ripresa per l’area euro dell‘8,4% nel terzo trimestre, ma restando in ogni caso al di sotto dei livelli antecedenti la pandemia. Per il capo economista della Banca centrale europea Philip Lane in questo momento “la prima priorità è il contenimento del virus – scrive su Twitter – Se c’è un prolungato picco di casi, ciò danneggerà la fiducia dei consumatori e degli investitori”. Alla luce di quanto sta succedendo in Gran Bretagna, Francia e Spagna non si sa come potranno evolversi stagioni come l’autunno e l’inverno, particolarmente adatte ai virus da raffreddamento.

La Bce terrà gli occhi aperti anche sui cambi, mentre prosegue il recupero del dollaro, che tocca oggi i massimi da due mesi contro un panel di valute. L’euro si conferma in calo e il cross si muove intorno a 1,164. Il super dollaro spaventa l’oro: il prezzo dello spot gold è in discesa a 1859,7 dollari l’oncia.

Debolezza per il petrolio, con il contratto Brent novembre 2020 in ribasso dello 0,4% a 41,6 dollari al barile.

Sono proprio i titoli oil a zavorrare in giornata Piazza Affari, fin dalle prime battute, poiché “un grosso ordine in vendita su alcune blue chip petrolifere – scrive Rueters – ha inizialmente affossato il listino”.

Saipem e Tenaris sono state anche sospese per eccesso di ribasso, per chiudere infine in calo rispettivamente del 4,41% e del 2,04%. Male Eni, -1,67%. 

Sfavillante invece l’andamento dei titoli bancari, dopo sette cali di fila, con Banco Bpm (+5,8%) al centro delle danze e delle indiscrezioni che la vorrebbero vicina a entrare nell’orbita di Unicredit (+2,28%), salvo le ripetute smentite da parte dei vertici degli istituti. Si aggrega al clima effervescente Bper, +5,31%, mentre fuori dal paniere principale vola il Credito Valtellinese +11,61%. Gli acquisti sono arrivati mentre l’agenzia Bloomberg scriveva che Credit Agricole sta esplorando potenziali acquisizioni in Italia. Fra gli obiettivi possibili ci sarebbe Creval, ma anche Banco Bpm. Defilata Monte Paschi, -0,44%, che nei giorni scorsi aveva beneficiato delle voci su un fidanzamento con Unicredit, sollecitato dal governo. La banca guidata da Jean Pierre Mustie sembra per ora restare alla finestra, benché si ritenga che un effetto domino nel settore sia inevitabile dopo l’ops di Intesa (-0,26%) su Ubi e la mega-aggregazione spagnola tra Caixabank e Bankia.

I titoli del credito hanno beneficiato poi dell’ipotesi, riferita dal Sole 24 Ore, che in Europa sia allo studio la creazione di una grande piattaforma per incrociare domanda e offerta di Npl bancari. Argomento che sarà forse uno dei punti all’ordine del giorno del seminario organizzato per domani dalla Commissione Ue.

In progresso Atlantia, +1,58%, nel giorno del cda straordinario sul dossier Autostrade. Due le opzioni messe in campo ed entrambe poco gradite al governo, perché riducono lo spazio d’intervento di Cdp: vendere l’intera partecipazione nel capitale di Autostrade (pari all’88%) tramite processo competitivo; oppure “scissione parziale e proporzionale” di Aspi e “conferimento di, rispettivamente, il 55% e il 33% del capitale sociale nella neo-costituita Autostrade Concessioni e Costruzioni, da quotarsi in Borsa con l’uscita di Atlantia dal suo capitale”. 

Seduta volatile anche per l’obbligazionario. In chiusura lo spread fra decennale italiano e tedesco risulta in rialzo del 2,1%, 138 punti base, con un tasso del Btp in leggera salita a 0,87%.

Positive le notizie europee di giornata sul fronte macro: migliora l’indice Ifo tedesco, quello che misura la fiducia delle imprese, salito a settembre a 93,4 dai 92,5 di agosto, in linea con le previsioni. S&P Global Ratings alza infine le stime sul pil dell’Italia nel 2020: dal precedente -9,5% al -8,9%. E nel 2021, si sale da +5,3% a +6,4%. Per l’Eurozona la stima è -7,4% quest’anno e +6,1% l’anno prossimo.

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