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Borsa, i campioni d’estate: vince la Turchia (+22%), in Europa bene Polonia e Irlanda

Gli indici azionari di Polonia e Irlanda tra i più dinamici del Vecchio Continente, nel primo semestre del 2012 guadagnano oltre l’8% – La Turchia è il vero campione d’estate: l’indice di Istanbul balza del 22% – A Piazza Affari forti balzi in avanti di Fiat, Parmalat e Campari

Borsa, i campioni d’estate: vince la Turchia (+22%), in Europa bene Polonia e Irlanda

I listini azionari nel primo semestre del 2012 riflettono fedelmente l’andamento macroeconomico delle rispettive aree, ma non manca qualche eccezione. Nel Vecchio continente, ad esempio, spicca il buon rendimento dell’Iseq irlandese, che ha iniziato il nuovo anno segnando un incoraggiante +8,51% nel primo semestre.

Non scherza la Polonia, (+8,89% l’indice di borsa nazionale): il dato riflette il buon exploit di Varsavia, tra le più dinamiche realtà continentali. Ma in questo caso influisce fortemente la vicinanza con la Germania: trainata dalla locomotiva tedesca, l’economia polacca ha più di tutti i paesi limitrofi beneficiato della dinamicità commerciale di Berlino, soprattutto per i flussi di scambio in prodotti dell’industria elettromeccanica (il 42% dell’export totale) e autotrazione, ma anche imbarcazioni e velivoli.

Il Dax di Francoforte, parallelamente, avanza dell’8,78%: niente a che fare con l’abulico 1,17% di Parigi, per non parlare della contrazione degli indici “Pigs” che, con l’eccezione di Dublino, soffrono la forte esposizione dei titoli bancari al debito sovrano: Milano retrocede del 5,40%, Madrid del 17,09%, mentre il Psi di Lisbona lascia sul terreno il 14,49%.

Ma se si guarda all’indice europeo Stoxx 50, che riunisce le principali blue chip del continente, l’indice ha oscillato nel primo semestre intorno alla parità, segnando un incremento dello 0,48%.

La medaglia d’oro, però, va alla Turchia: Istanbul cresce rapidamente a ritmi da Brics, e si tira dietro la borsa del Bosforo che segna un roboante +22% nel primo semestre del 2012.

I migliori in Italia

Al di qua delle Alpi, buoni segnali da Campari (+6,71%), Parmalat (+20,49%), mentre Fiat e Fiat Industrial segnano, rispettivamente, un galoppante +11,77% e +16,83%. Il tutto mentre Exor, la holding finanziaria del Lingotto, cresce dell’8,75%.

Non mancano alcune sorprese tra le banche commerciali: la Popolare di Milano sfugge infatti alla morsa del debito e segna sul cartellone un pirotecnico +22,31%, scavalcata da una mid cap: Banca Generali porta a casa un incoraggiante +25,69% nelle prime 24 settimane del nuovo anno.

Nell’investment banking spiccano Azimut (+35,28%) e Pirelli (+27,52%), ma anche Banca Ifis si fa rispettare con un ottimo +24,75%. Tra le small cap, Prelios vanta un perentorio +52,91%.

Sul fronte consumer markets, che non occupano certo una quota preponderante in termini di capitalizzazione, c’è però da notare l’incoraggiante performance di Luxottica (+27,28%) e Salvatore Ferragamo (+61,10%). Tods cresce del 25,22%. Il settore beneficia delle luminose prospettive di sviluppo e conquista di nuovi mercati in Oriente.

Meno incoraggiante l’industria, dove però avanzano di buona lena Finmeccanica (+11,27%), Prysmian (+22,36%). Nella chimica eccelle Diasorin (+17,86%), a conferma della vivacità di un settore che, pur “rimescolato” da intensi processi riorganizzativi dei poli tecnologici, riesce a portare in alto le pedine più pregiate.

Nelle costruzioni, Impregilo beneficia delle prospettive di sviluppo sui mercati internazionali, sulla scia del duello Salini-Gavio per l’indirizzamento strategico del gruppo. Il titolo balza, semestralmente, del 41%.

Tra i media Seat Pagine Gialle segna un incremento del 26,10 (ma il titolo era quasi a zero, dunque il rialzo appare fisiologico). Significativo il crollo di Mediaset (-35,50%) e Class Editori (-32,16%). Buongiorno (Ftse it star), guadagna il 94,92%.

I petroliferi sono capeggiati, tra le mid cap, da Camfin (+32,04%), mentre Eni segna un incremento del 4,81%.

Sulle utility non brilla il sole, ma tra di esse Terna riesce a strappare un risultato più che positivo, segnando una crescita del 9,22% nei primi sei mesi dell’anno.

Lottomatica infine, trae beneficio direttamente dalla crisi: la corsa alle scommesse spinge gli investitori a puntare sul titolo, che nel primo semestre 2012 cresce del 30,92%.

 

 

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