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Borsa: Fca spinge al rialzo Piazza Affari

Nonostante il dato negativo sulla produzione industriale Milano chiude positiva trainata da Fca, Ferragamo e Saipem – Crolla Prysmian dopo i nuovi problemi sul collegamento Scozia-Galles, giù anche Stm, Tim e Poste – Lo spread sale a 239 punti base, petrolio ancora in rialzo, si apprezza l’euro – Nuovo exploit di Banca Intermobiliare.

Fca, Ferrari, petroliferi e Ferragamo spingono Piazza Affari, che chiude in rialzo dello 0,52% a 20.963 punti. Acquisti anche nel resto d’Europa, incoraggiata nel pomeriggio da Wall Street e dai prezzi del petrolio.

Francoforte, +0,52%; Parigi, +0,92%; Madrid, +0,24%; Londra, +0,55%; Zurigo +0,48%. Sulla piazza di New York, dopo una partenza senza slancio, i listini viaggiano a velocità diverse. È negativo il  settore tech, dopo le indiscrezioni secondo cui il dipartimento di Giustizia potrebbe avviare un’inchiesta su gruppi di social media. Risulta debole anche Apple (+2,5% di ieri), in attesa della presentazione del nuovo iPhone. In denaro invece gli energetici, ancora sostenuti dai prezzi del greggio, spinto dall’uragano Florence e dai dati settimanali sulle scorte Usa, in calo in misura superiore alle attese. Brent +0,75%, 78,76 dollari al barile; Wti +1,4% 68,58 dollari.

Si guarda inoltre alla Federal Reserve, che alle 20 italiane pubblicherà il Beige Book, uno degli otto report annuali sull’economia, bussola da utilizzare nella riunione del 25 e 26 settembre prossimi, al termine della quale una nuova stretta monetaria sembra scontata.

Domani si riuniranno invece la BoE e la Bce. Da Francoforte non ci si aspettano grandi novità e risulta probabile la conferma della scaletta annunciata a luglio: riduzione del Qe a 15 miliardi al mese dopo settembre e spegnimento degli acquisti (ma non dei re-investimenti) dopo dicembre, con tassi fermi almeno fino all’estate prossima. Dal fronte macro le notizie non sono incoraggianti per quanto riguarda la produzione industriale nel mese di luglio, che ha registrato un calo generalizzato. Per l’Italia si tratta del calo peggiore dal 2015, con un mix di debolezza sulla domanda esterna e interna e conseguenti rischi sul Pil.

Non un buon viatico per la Legge di bilancio in discussione. Oggi lo spread sale del 2,37% a 237.3 punti base e il rendimento del decennale italiano si porta al 2,79%. In seduta la carta italiana ha sofferto anche le voci di  un rischio “licenziamento” per il ministro Giovanni Tria in mancanza di dieci miliardi da destinare al reddito di cittadinanza. In mattinata il Tesero ha però  assegnato tutti i sei miliardi di euro di Bot a un anno previsti per oggi con tassi in netta discesa: 0,436% da 0,679% del collocamento di agosto. Nel Belpaese migliora inoltre l’occupazione, che torna a livelli pre-crisi. L’euro è in progresso sul dollaro, a 1,163.

In Piazza Affari il titolo migliore è Fca, +4,4%, sostenuto dalle indiscrezioni di Bloomberg sulla possibile cessione di Magneti Marelli al fondo Kkr, da cui il gruppo automobilistico vorrebbe incassare 6 miliardi. Brillante Ferragamo, +4,07%, a seguito di indiscrezioni su una possibile vendita, smentite dalla famiglia.

Volano i petroliferi, Saipem +3,69% e Tenaris +2,37%; leggermente più arretrato Eni, +0,87%. Scalpita Ferrari +2,62%. Il cavallino rampante è da comprare per diverse banche d’affari. Buzzi +1,73%, anche grazie al fatto che S&P ha migliorato il rating della società a ‘BBB-‘ da ‘BB+’, con outlook stabile. Si apprezza Atlantia, +1,7%.

Le vendite piovono invece su Stm -4,06%. Giù Prysmian, -3,45%, a seguito dell’annuncio che la messa in servizio e il collaudo del cavo tra Scozia e Galles sono stati temporaneamente interrotti per un problema nella sezione terrestre del collegamento.

Telecom, -0,92, dopo che JPMorgan ha tagliato il target price a 0,59 euro da 0,90. Banca Generali -1,27%, che ieri ha diffuso i dati sulla raccolta di agosto, ritenuti da Equita leggermente inferiori alle stime. Poste -1,56%. Fuori dal paniere principale si afferma Banca Intermobiliare, +13,10%, che la settimana scorsa ha approvato il piano strategico al 2021.

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