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Borsa: fa paura il Covid 2, crollano petrolio e sterlina

Imperversano le vendite sui listini europei che risentono dell’incertezza per la recrudescenza del virus e per l’esito negativo di Brexit – Penalizzati i titoli industriali – Tonfo per il petrolio, vola l’oro – Dividendo assicurazioni: ecco le indicazioni Eiopa. Chi pagherà e chi no

Borsa: fa paura il Covid 2, crollano petrolio e sterlina

Lascia sul terreno poco meno del 3% Piazza Affari in lieve ripresa dopo aver perduto fino al 4% sotto il segno del ritorno della pandemia che stavolta colpisce l’Inghilterra, ovvero il punto più fragile dell’edificio dell’economia globale, già in tensione per il rischio sempre più concreto della hard Brexit.  La combinazione tra il blocco delle frontiere, sia nei cieli che sulla Manica, e il nuovo stallo del negoziato sull’uscita dall’Unione Europea si è già tradotto in un interminabile serpentone di Tir a Calais con la prospettiva di blocco totale dei traffici cui Boris Johnson cerca di far fronte con l’operazione Cobra. Il dipartimento dei Trasporti sta preparando un piano di contingenza e l’aeroporto di Manston si sta attrezzando per alleviare la pressione sui porti. 

In rosso profondo tutti i mercati a partire da Francoforte (-3,97%). Vacilla la sterlina, trattata a 0,92 sull’euro. Si torna a cercare la sicurezza e si compra il Bund tedesco, ma non dispiace il decennale che si rafforza allo 0,543% di rendimento. Sale lo spread con il Btp a 116 punti base. Passa in secondo piano l’accordo al Congresso degli Stati Uniti su un piano di aiuti da 900 miliardi di dollari. Democratici e Repubblicani si sono accordati per far arrivare ai disoccupati un extra settimanale di 300 dollari ed una gratifica di 600 dollari che sarà praticamente incassata da ogni cittadino. Il dollaro torna così ad apprezzarsi (1,215 contro l’euro) dopo settimane di pesanti cali. Prevista un’apertura in profondo rosso anche per le Borse americane nonostante il debutto nell’indice S&P di Tesla.

Soffrono in Piazza Affari i titoli più esposti al rapporto con Londra. Sotto tiro Leonardo -4,28%. La ripresa della pandemia ha fatto precipitare le quotazioni del petrolio sotto i 50 dollari. In forte calo  i titoli energetici: Saipem -4,58%, Eni -4,42%, Tenaris 3,98%.

In forte calo anche le banche: Bper e Unicredit lasciano sul terreno oltre 3 punti e mezzo. L’Eiopa, l’autorità europea di supervisione delle assicurazioni e dei fondi pensione, ha consigliato alle compagnie di mantenere un approccio molto cauto e prudenziale nella distribuzione dei dividendi che dovrà essere discusso con i regolatori locali. 

Mps cede solo l’1,6%, la metà rispetto al Ftse Mib, dopo che la Commissione finanze ha approvato integralmente la norma sulle Dta in operazioni straordinarie.

Generali -2,85%. Secondo Intermonte si può ipotizzare una cedola di 1,4 euro.  Questa cifra implica il pagamento della seconda tranche di dividendo del 2019, ma alla luce della prescrizione di Eiopa, si sono dei dubbi. E’ ragionevole ipotizzare un pagamento del dividendo 2020 nel primo semestre 2021 (circa 0,9 euro) mentre il residuo, sarà nella seconda parte dell’anno, una volta verificate le condizioni di capitalizzazione della compagnia e del settore.

UnipolSai (0,16 euro) -2,07%. La società potrebbe continuare a pagare un dividendo in linea con il 2019, visto l’elevato margine di solvibilità, intorno a 280% anche grazie al miglioramento avvenuto nel 2020.

 
Rimane invece in dubbio la situazione per Unipol -3,12% dove la situazione patrimoniale si presenta senz’altro in miglioramento e solida ma con un Solvency 2 intorno al 170%. Per Unipol ci aspettiamo il ritorno al pagamento del dividendo anche se potrebbe essere inferiore a quanto da noi attualmente stimato (0,45 euro), possibilmente in area 0,20/0,30 euro.

 Arretra Stm -3,5%. Stesso calo per Tim.  Entro fine dicembre, Enel -3,35% invierà una lettera a CDP per sollecitare l’eventuale esercizio della prelazione previsto dagli accordi su Open Fiber. In caso di rinuncia, l’ex monopolista si metterebbe al tavolo con Macquarie, eventualmente per rivedere gli accordi parasociali e definire la governance futura del gruppo post fusione.

Tonfo in mattinata per Mediaset scesa del -9%. Il titolo del Biscione ha poi recuperato a -2,4%. La società prevede di registrare una crescita dei ricavi pubblicitari in Italia di circa il 4% nel secondo semestre 2020, rispetto al pari periodo 2019. Lo riferisce la stessa società con una nota. “In particolare – nell’ultimo bimestre dell’anno si sta registrando un’accelerazione della crescita intorno al 6%-7%”.

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