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Borsa, corsa agli acquisti per il ritorno di Carige

Dopo due anni e mezzo di assenza e una rivoluzione che ha portato il fondo Interbancario all’80% del capitale, Carige torna in Borsa – A metà giornata il titolo è riuscito ancora a fare prezzo, fermo a un teorico 0,6318 euro –

Borsa, corsa agli acquisti per il ritorno di Carige

Grande ritorno in Borsa. Dopo due anni e mezzo di assenza, il titolo di Banca Carige è stato riammesso alle quotazioni, ma a metà giornata non riesce ancora a fare prezzo, fermo a una cifra teorica di 0,6318 euro, che corrisponderebbe a una capitalizzazione di 480 milioni di euro circa. 

“Guardando il book – dice un operatore a Radiocor – ci sono 12 milioni di azioni in acquisto e solo 155mila in vendita. È probabile che in mancanza di indicazioni precise il titolo faccia un prezzo solo in chiusura e vada in negoziazione domani”, prevede.

Borsa Italiana aveva comunicato ieri che sulle azioni ordinarie e sui warrant non sarebbe stato diffuso il prezzo di riferimento iniziale allo scopo di limitare la volatilità, ponendo dei paletti precisi per il ritorno in contrattazione di Carige: oggi, martedì 27 luglio, non è consentita l’immissione di proposte senza limite di prezzo. 

La stessa Carige, nel prospetto informativo approvato dalla Consob, sottolineava che:  “non è in alcun modo determinabile quale potrà essere il prezzo delle azioni al momento del riavvio delle negoziazioni. Sussiste il rischio che, sin dalla riammissione alle negoziazioni, il prezzo delle azioni e quindi anche delle azioni emesse in esecuzione dell’aumento di capitale del 2019, possa fluttuare notevolmente, con effetti negativirilevanti anche sul prezzo a cui saranno negoziati i warrant. Il verificarsi di tale evenienza potrebbe comportare perdite significative di valore nell’investimento”.

L’ultimo prezzo di Borsa segnato il 28 dicembre 2018 era stato di 0,0015 euro per una capitalizzazione di 82,9 milioni di euro. Ciò che è accaduto è storia nota: prima del commissariamento dell’istituto, poi il processo di ristrutturazione avvenuto attraverso l’intervento del Fondo interbancario di tutela dei depositi. Il riassetto si è tradotto in una prima ricapitalizzazione da 700 milioni di euro e poi nel raggruppamento dei titoli (1 ogni 1000 esistenti). Il ritorno a Piazza Affari, tra l’altro, non garantisce la solidità della banca, che avrà bisogno di una fusione per rimettersi in piedi. Non solo, per rispettare i requisiti patrimoniali imposti dalla Bce, è necessaria un’ulteriore ricapitalizzazione da 400 milioni.
Banca Carige è oggi controllata all’80% dal Fondo Interbancario, mentre Cassa Centrale Banca è il secondo azionista con l’8,3%, non avendo esercitato le opzioni per arrivare al controllo della banca. Il flottante è di poco superiore al 10%.. La liquidazione delle spezzature successiva al raggruppamento è avvenuta a 1,0366 euro per azione.

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