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BORSA CHIUSURA 9 GENNAIO – Boom di Tim per l’interesse di Macquarie per la rete ed exploit di Saes Getters e Mps

Scintille a Piazza Affari: Tim (+5,3%), Mps (+11,7%) e Saes Getters (+24,2%) al centro della scena con rialzi spettacolari – Spread sotto quota 200

BORSA CHIUSURA 9 GENNAIO – Boom di Tim per l’interesse di Macquarie per la rete ed exploit di Saes Getters e Mps

Non si ferma il rally di inizio anno e le borse europee inaugurano la nuova settimana incrementando i guadagni della scorsa ottava, con Londra (+0,29%) ai massimi da quasi un lustro. A favorire la corsa dei listini continentali hanno contribuito oggi la seduta positiva dei mercati asiatici (benché Tokyo fosse chiusa), le riaperture delle frontiere cinesi (in vista del capodanno lunare), l’avvio intonato di Wall Street e un quadro macro che attenua i timori sulle prossime mosse della Fed. Non altrettanto ottimismo si respira intorno alla Bce e infatti l’euro si apprezza contro dollaro di un punto percentuale circa, trattando intorno a 1,074. Il biglietto verde si muove invece ai minimi da sette mesi contro le principali valute.

Il radicale cambio di rotta del Dragone nella politica zero Covid rinverdisce poi le speranze sulla domanda mondiale di petrolio e infiamma il greggio, che la scorsa ottava ha perso circa l’8% con entrambi i contratti benchmark, registrando il più imponente ribasso settimane dal 2016. Il Brent si apprezza del 2% a 80,15 dollari al barile; il Wti sale del 2,77% a 75,77 dollari.

Francoforte e Amsterdam guidano l’Europa

Piazza Affari chiude la seduta di oggi con un progresso dello 0,81% a 25.385 punti base, un livello che non si vedeva da prima della guerra in Ucraina.

A intercettare la maggior parte degli acquisti sono state le piazze di Amsterdam +1,65% e Francoforte +1,29%. La prima avvantaggiandosi della maggior presenza di titoli tecnologici, molto sensibili ai rendimenti dei titoli di Stato. La seconda guarda all’aumento maggiore del previsto della produzione industriale tedesca a novembre (+0,2%, rispetto a ottobre). Sul Dax svetta Bayer  +3,17%, dopo l’entrata nel capitale del fondo Inclusive Capital Partners, con un investimento di 500 milioni di dollari (400 milioni di euro). Bene anche Parigi +0,068%, mentre Madrid -0,1% è in lieve calo.

Fuori dalla zona euro si apprezza Zurigo +0,36% nel giorno in cui la banca centrale svizzera ha comunicato il peggior risultato della sua storia. Il dato preliminare per il 2022 indica una perdita di 132 miliardi di franchi (circa 133 miliardi di euro) a  fronte di un utile di 26 miliardi nel 2021. Il risultato “preclude la distribuzione di un dividendo a Confederazione e cantoni”. All’origine del profondo rosso ci sarebbe il calo di azionario e obbligazionario dello scorso anno. 

Wall Street in progresso, stabile la borsa di San Paolo 

Oltreoceano ha aperto intonata la borsa di New York e la seduta sembra preannunciare un’altra chiusura positiva dopo quella di venerdì. La scorsa ottava è stata per Wall Street la migliore da novembre. Nelle sale operative c’è chi ricorda la “regola dei cinque giorni”, secondo la quale le azioni statunitensi tendono a guadagnare per l’anno a venire se sono nette positive dopo 5 giorni. 

La sfera di cristallo insomma rimanda oggi bei riflessi promettenti, ma la settimana è ricca di appuntamenti chiave che potrebbero appannare le speranze. Domani dovrebbe parlare Jerome Powell e soprattutto giovedì uscirà il dato sui prezzi al consumo Usa del mese di dicembre, che fornirà un quadro aggiornato sull’inflazione. Gli economisti intervistati da Bloomberg prevedono un indice dei prezzi al consumo CPI headline in crescita del 6,6% su base annua, rispetto al +7,1% di novembre, e un trend su base mensile praticamente piatto.

Da venerdì 13 inoltre le Big Bank cominceranno a pubblicare i loro conti, aprendo la stagione degli utili del quarto trimestre. 

Potrebbero essere dolori, visto che Goldman Sachs, sempre per Bloomberg, annuncerà 3.200 licenziamenti. In ogni caso il titolo oggi sale, +2,04%.

Dopo i gravi disordini in Brasile è inevitabile lanciare lo sguardo anche alla Borsa di San Paolo, il cui andamento appare poco mosso. Perde quota la divisa brasiliana contro dollaro.

Piazza Affari torna ai livelli pre guerra

Piazza Affari annulla le perdite di gran parte dell’anno e torna ai livelli di prima dell’invasione Russa in Ucraina.

Regina del Ftse Mib è Telecom, +4,8%, con il mercato che sembra credere che stia per arrivare a conclusione il dossier sulla rete, che dovrebbe tornare sotto il controllo pubblico. In un’intervista Gianluca Ricci, capo di Macquarie Asset Management Italy ha detto che il fondo infrastrutturale Macquarie è favorevole al piano del governo per la creazione di una rete tlc nazionale e sta lavorando al progetto con le parti interessate. 

Bene Stm, +5,22%, favorita dal buon andamento del settore a livello globale. Un altro titolo che sta recuperando a passo di carica le grandi perdite dello scorso anno è Saipem, +3,28%.

Nella galassia Agnelli è in luce Ferrari +3,4%, su cui Citi ha cancellato la raccomandazione “vendere” per passare a “neutral”. Nel risparmio gestito Azimut, +2,3%, brinda a una raccolta netta a 1,2 miliardi a dicembre e 8,5 miliardi di euro per l’intero 2022.

Il rosso lambisce oggi una serie di titoli retrocessi da Morgan Stanley. La maglia nera va Erg -1,64%, che per il broker passa a “Underweight” da “Equal-weight”, prezzo obiettivo a 29 euro da 31 euro. Stesso cambio di registro per Enel (-0,04%) e per Generali (-0,92%). 

Sono deboli alcune banche. Banco Bpm -0,52% e Unicredit -0,68%.

Fuori dal paniere principale però Mps ha fatto il pieno di acquisti e mostra infine un guadagno dell’11,69%, dopo le dichiarazioni dell’ad Luigi Lovaglio, secondo cui il processo di consolidamento in Italia dovrà coinvolgere la banca senese che è un pivot del settore.

Fuochi d’artificio per Saes Getters, +24,63%, che ha annunciato un accordo vincolante per la cessione del business del Nitinol alla società Usa Resonetics per un prezzo di 900 milioni di dollari, pari a circa due volte la capitalizzazione di mercato.

Nel lusso brilla Cucinelli, +2,07%, che si avvicina ai massimi storici toccati a dicembre in attesa dei dati sul fatturato che saranno pubblicati in serata e di eventuali notizie positive che potrebbero emergere nei prossimi giorni con Pitti e Milano Fashion Week (collezioni maschili).

Spread in calo

La chiusura è in verde anche per la carta italiana: lo spread tra Btp decennale benchmark e pari scadenza tedesco scende a 197 punti base (-1,05%), con tassi rispettivamente a +4,18% e +2,21%.

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