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BORSA CHIUSURA 21 DICEMBRE: Ftse Mib sfonda quota 24 mila sulla scia dei petroliferi che spingono Piazza Affari

Piazza Affari guadagna oltre l’1,5% ed è una delle Borse più brillanti dell’Europa – Gas sotto 100 euro – Exploit della Nike a Wall Street

BORSA CHIUSURA 21 DICEMBRE: Ftse Mib sfonda quota 24 mila sulla scia dei petroliferi che spingono Piazza Affari

Piazza Affari trova oggi la spinta giusta e chiude la seduta in rialzo dell’1,66%, riportandosi oltre la soglia dei 24 mila punti (24.111) persa giovedì scorso. A favorire il rimbalzo, dopo la seduta timidamente positiva di ieri, sono stati i titoli petroliferi, il lusso, le utility, in un contesto europeo favorevole e con la propensione al rischio che si è rafforzata grazie all’avvio intonato di Wall Street.

I progressi sono ancora più evidenti a Parigi +2,01, Amsterdam +1,77% e Londra +1,78%. Poco distanti sono Francoforte +1,56% e Madrid +1,42%. È in rosso invece Mosca (Moex -0,15%, Rtsi -2,81%), in attesa che il leader ucraino Volodymyr Zelensky incontri più tardi Joe Biden (che ha già promesso nuovi aiuti militari) e che parli questa sera a Washington (alle 19,30 negli Usa, 3,30 ora italiana).

Oltreoceano, tra i vari titoli, svettano Fedex (+5%) e Nike, +13,3%, dopo risultati oltre le attese mostrati ieri sera a mercati chiusi e in scia, in Europa, sigillano una seduta da incorniciare Puma (+7,87%) e Adidas (+5,85%).

I pianeti oggi si sono allineati in modo favorevole fin dalla mattina grazie ai prezzi del metano ad Amsterdam, sceso per la prima volta da giugno sotto i 100 euro, dopo l’accordo europeo sul tetto ai prezzi del gas e nonostante le minacce russe sul fatto che il prossimo anno il Vecchio Continente resterà a secco. Indicazioni incoraggianti sono arrivate inoltre dal mercato del lavoro in Germania e dal clima di fiducia dei consumatori. Un clima che migliora anche negli Usa. A dicembre gli statunitensi si sono infatti dimostrati più ottimisti sull’economia, rispetto a novembre, superando le attese degli esperti. Il mese scorso però il numero delle vendite di case esistenti è sceso per la decima volta consecutiva.

Spread in ribasso, ma i tassi rimangono alti

In attesa che il governo vinca la corsa contro il tempo per l’approvazione della manovra, si allenta moderatamente la tensione sui titoli di Stato, ma i tassi rimangono alti.

Lo spread tra Btp 10 anni e Bund di pari durata scende a 213 punti base (-1,39%), ma il rendimento del decennale italiano arretra lievemente ed è indicato a +4,42% (da 4,45% di ieri) e il Bund a +2,29% (da 2,28%).

In leggero calo lo yen, stabile l’euro, in stallo il bitcoin

La voglia di riscatto da parte di azionario e obbligazionario, verso la fine di un anno difficile (il peggiore dal 2008 per Wall Street) mette in ombra oggi le preoccupazioni per l’atteggiamento delle banche centrali, rinvigorite ieri dalla mossa della BoJ. L’istituto centrale giapponese ha deciso di allargare la banda di oscillazione dei rendimenti dei titoli decennali da 0,25% a 0,50%, scatenando la convinzione che la politica ultra espansiva stia per finire anche nel paese del sol levante.

La decisione ha messo il turbo allo yen (+4% circa), che oggi si deprezza solo dello 0,3% contro dollaro. “Il movimento – scrive Reuters – segnala che secondo i trader la banca centrale giapponese potrebbe irrigidire ulteriormente la politica monetaria nei prossimi meeting, commenta Derek Halpenny, head of research di Mufg”.

Anche l’euro dollaro è poco mosso intorno a 1,06. Sono in stallo inoltre le criptovalute, mentre il loro crollo sta mietendo nuove vittime: è di oggi la notizia che Core Scientific, una delle più grandi società di mining di bitcoin, ha presentato istanza di bancarotta assistita secondo il Capitolo 11 della legge fallimentare statunitense.

Tra le materie prime galleggia l’oro, dopo l’impennata della vigilia e si apprezza il petrolio. Il Brent si apprezza del 2,5% vicino a 82 dollari al barile; il Wti sale di una percentuale analoga intorno a 78,15 dollari al barile. La scorsa settimana, le scorte di petrolio negli Stati Uniti sono diminuite molto più delle attese, secondo i dati diffusi dal dipartimento dell’Energia.

Onda verde su Piazza Affari

Dopo giornate d’incertezza Piazza Affari centra finalmente una seduta tonica, con tutte le blue chip in verde.

I maggiori acquisti si sono riversati sui titoli petroliferi che guidano il Ftse Mib: Eni +3,55%, forte della notizia di una nuova scoperta di gas nell’offshore di Cipro; Saipem +3,48%. Poco più arretrata Tenaris +2,29%.

Si rianima il lusso, Moncler +2,77%. I rimbalzi sono generalizzati e lambiscono Inwit +2,62%, Diasorin +2,61%, Banca Generali +2,34%, Nexi +2,25%, A2a +2,36%.

Si confermano in denaro le banche, dopo l’ottima performance di ieri. Resta ben comprata Telecom, +2,23%, tra le molte speculazioni stampa e gli incontri tra governo e principali azionisti.

Nella difesa Leonardo sale del 2,15%, dopo aver consegnato a Vienna il primo di 18 aeromobili ordinati nell’ambito dell’accordo intergovernativo Italia-Austria annunciato dai due paesi alla fine del 2021. In una nota Leonardo sottolinea che i due paesi “hanno anche annunciato un emendamento all’accordo G2G, attraverso il quale l’Austria esercita opzioni per ulteriori 18 elicotteri, fornendo ulteriore prova della sua fiducia nella piattaforma selezionata”.

Fuori dal paniere principale stona Avio, che perde il 9,55%, dopo il fallimento della missione Arianespace Vv22 condotta con il lanciatore Vega C, che stava portando due satelliti Pleiades Neo nei loro slot orbitali.

Bene invece WeBuild +2,32% che, in consorzio, ha chiuso il contratto per la realizzazione della linea metropolitana che collegherà il nuovo Western Sydney International Airport con Sydney per una cifra, in quota al gruppo italiano, di 2,4 miliardi di euro.

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