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Borsa: boom di Gedi ma niente scintille per Cir, Mediobanca e Unicredit

Giornata spumeggiante per Gedi (+15,8%) a Piazza Affari dopo le avances dell’Ingegnere – Solo piccoli rialzi per Cir e Mediobanca – In leggera perdita Unicredit

Borsa: boom di Gedi ma niente scintille per Cir, Mediobanca e Unicredit

Avvio di settimana in calo per i listini europei, mentre Wall Street procede positiva ma sottotono e con l’obbligazionario chiuso, in corrispondenza del Columbus Day, festività del secondo lunedì di ottobre. 

I mercati sono cauti, dopo il rally di venerdì, in parte per le inevitabili prese di profitto, in parte per un accordo Usa-Cina ancora in divenire e che suscita diversi dubbi. Resta irrisolto inoltre il nodo Brexit, mentre l’intervento militare della Turchia in Siria non aiuta a smaltire il nervosismo. Il weekend non ha fornito abbastanza ossigeno a un’economia globale che cerca respiro e ne soffre in primo luogo il petrolio, che retrocede rapidamente dopo i recenti guadagni e pesa sui listini attraverso i titoli a esso connessi. Il Brent perde il 2,3% e tratta a 59,12 dollari al barile. In chiusura: Francoforte -0,21%; Parigi -0,4%; Madrid -0,38%; Londra -0,46%; Zurigo -0,47%.

Piazza Affari cede lo 0,3% e scende a 22,097 punti, appesantita da Tenaris -2,64%.

Gli acquisti premiano la Juventus +3,94%, risollevano Amplifon +2,53% e mantengono alto l’umore di Banco Bpm +1,5% e Bper +1,1%. Galleggia Mediobanca +0,15, mentre si avvicina la data del 28 ottobre, quando si terrà l’assemblea dei soci. In leggero calo le big Intesa -0,27% e Unicredit -0,51%. Quest’ultima tranquillizza i correntisti sui tassi negativi. L’ipotesi allo studio è solo per clienti con un conto superiore al milione di euro.

Recuperano le utility: Terna +0,95%, Snam +0,44%, Hera +0,37%. Bene Fca +0,62%, sull’ipotesi che si possano riaprire i giochi con Renault, dopo l’uscita dal gruppo francese del numero uno, Thierry Bolloré. Le vendite penalizzano Finecobank -2,06%; Cnh -1,57%; Saipem -1,22%. 

Gli spunti più gustosi arrivano dal segmento Star, in particolare da Gedi, +15,8% (0,293 euro per azione) al centro di una dinasty familiare degna di una soap opera, con Carlo De Benedetti che, attraverso Romed, nei giorni scorsi ha lanciato un’offerta di acquisto cash sul 29,9% della società editoriale al prezzo della chiusura di giovedì di 0,25 euro per azione (vicino ai minimi storici). L’offerta è stata però respinta dalla Cir dei figli dell’ingegnere, Edoardo, Marco e Rodolfo. Visto il conflitto familiare la Borsa scommette sulla possibilità che si facciano avanti altri soggetti interessati alla società.

Nell’obbligazionario lo spread fra decennale italiano e tedesco si abbassa leggermente: -0,53%, 137 punti base, con il rendimento del Btp a 0,91%.

Il cambio euro dollaro si muove in discesa intorno a 1,102. Le valute rifugio, come il biglietto verde, il franco svizzero e lo yen, oggi recuperano dopo la notizia, riportata da Bloomberg, che la Cina vuole ancora trattare fino alla fine del mese per definire i dettagli della cosiddetta ‘fase uno’ dell’intesa sui dazi. Nella serata di venerdì, Stati Uniti e Cina avevano delineato la prima fase dell’accordo commerciale e sospeso il rialzo dei dazi Usa previsto per questa settimana. I dazi esistenti tuttavia restano e funzionari di entrambe le parti hanno riferito che vi è bisogno di molto più lavoro prima che si possa raggiungere un accordo.

Ci si fida fino a un certo punto e l’oro sta risalendo: al momento mezzo punto percentuale, 1495,95 dollari l’oncia.

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