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Borsa: Berlusconi parla, Mediaset sale

Il Biscione ha ormai guadagnato oltre il 50% dalla metà di novembre, quando il gruppo aveva presentato la sua prima trimestrale in rosso, e il 28% da quando il Cavaliere è ritornato sulla scena politica, vagando con il solito ritornello fra tv e radio – Anche oggi Mediaset ha segnato un rialzo dello 0,64% e Piazza Affari dello 0,36% – Bene i titoli bancari

Borsa: Berlusconi parla, Mediaset sale

Lo sprint delle banche sostiene Milano che chiude la giornata in rialzo dello 0,33%. Il comparto chiude però nel complesso contrastato. Positivo anche l’indice All share chiude a + 0,36%. Balza Gemina del 9,25% sull’ipotesi di un’accelerazione al processo di fusione con la controllante Atlantia e una possibile Opa. In evidenza anche Immsi (+2,23%) dopo un balzo di oltre il 6% sulle indiscrezioni di stampa, smentite da Immsi, relative ad un interesse di Air France per il restante 75% di Alitalia, di cui Immsi possiede il 7,08%. Conferma i rialzi Mediaset ai massimi da metà settembre: dallo scorso 16 novembre, quando il gruppo editoriale ha chiuso la prima trimestrale in rosso della propria storia, il rialzo è del 50%. Un recupero che sembra andare di pari passo con il ritorno di Silvio Berlusconi sulla scena politica: dallo scorso 10 dicembre, in concomitanza con la sfiducia a Mario Monti,, l’azione ha guadagnato oltre il 28%. Oggi Berlusconi è tornato a rivolgere un appello contro l’astensione: “dovete andare a votare”, ha detto intervistato su Canale 5. Credit Suisse ha inoltre promosso la controllata spagnola.

Madrid +0,40% e Parigi recupera sul finale chiudendo invariata dopo che il Ministro delle Finanze Safia Otokore ha smentito su Twitter le voci di mercato su un imminente downgrade del debito sovrano (“Sono rumor infondati e falsi”, ha detto). Finiscono di nuovo in rosso, dopo un passaggio in territorio positivo, Londra, che cede lo 0,18%, e Francoforte -0,48% che accusa il calo dei dati dell’export tedesco che a novembre ha registrato un calo del 3,4% rispetto ad ottobre. Lo spread Btp Bund si è riportato a 280 punti base. L’euro ritraccia sul dollaro a 1,3068 mentre il petrolio Wti cede lo 0,31% a 92,89 dollari al barile. Rialza la tesa l’oro a 1.655,20 (+0,55%) dollari l’oncia.

Oggi il fondo Salva Stati ha debuttato sui mercati con la sua prima asta di titoli, vendendo 1,927 miliardi di euro di debito a tre mesi con tassi negativi (-0,324%) poco dopo che il Giappone ha assicurato che continuerà a investire. La domanda, secondo la Bundesbank, è stata pari a 6,24 miliardi contro due miliardi massimi offerti. L’Eurozona ha oggi incassato un nuovo record di disoccupazione all’11,8% con un aumento di 113mila unità e la disoccupazione giovanile al 24,%. Il dato positivo è l’aumento della fiducia in Europa: a dicembre l’indice che misura la fiducia nell’economia di business e consumatori (Esi) della Dg affari economici della Commissione europea registra un miglioramento di 1,3 punti salendo a quota 87 punti nell’Eurozona. A sostenere nel pomeriggio i listini europei anche il lieve inatteso aumento della fiducia delle Pmi Usa.

A Wall Street (Dow Jones cede lo 0,56% e il Nasdaq lo 0,64%) si guarda però alla nuova stagione di risultati trimestrali che, come di consueto verrà inaugurata oggi da Alcoa dopo la chiusura dei mercati.E, risolto in extremis il nodo fiscal cliff, ora c’è lo scoglio sull’innalzamento al tetto del debito (fissato per legge a 16.400 miliardi di dollari) su cui si profila un nuovo braccio di ferro tra il presidente Barack Obama e i repubblicani. In assenza di un accordo, gli Stati Uniti non saranno più in grado di pagare i propri conti e finiranno in default. In realtà il limite massimo di indebitamento è stato raggiunto lo scorso 31 dicembre, ma il dipartimento al Tesoro ha varato misure straordinarie e temporanee per garantire la solvenza del Paese. Secondo la maggioranza degli esperti c’e’ tempo fino a marzo, ma per il think tank Bipartisan Policy Center i nuvoloni si addenseranno prima: il default arrivera’ tra il 15 febbraio e l’1 marzo. Intanto Obama sarebbe vicino a nominare il capo dello staff della Casa Bianca, Jacob Lew, a segretario al Tesoro al posto di Timothy Geithner.

A Piazza Affari Generali sale dello 0,84% dopo aver comunicato l’accordo con il finanziere ceco Petr Kellner per acquistare la sua quota nella joint venture nei Paesi dell’Est Europa (iil 49%). L’acquisto sarà in due tranche il 49% della joint venture con Ppf nell’Est Europa per 2,5 miliardi. Il numero uno del Leone, Mario Greco, ha anche annunciato che in settimana sono previste le offerte non vincolanti per gli asset Usa e per Bsi messi in vendita dalla compagnia triestina. Tra le banche Banco Popolare +3,56%, Mediolanum +2,68%, Mediobanca +2,49%, Unicredit +2,12%. Giù Mps -1,24% sulle prese di beneficio, Intesa -0,07% e Bpm  -1,33%. Ferragamo tra i titoli migliori del Ftse Mib con +2,13%. Autogrill peggior titolo dell’indice -3,05% dopo che Kepler ha ridotto il giudizio a hold da buy abbassando il target price a 8 euro dal precedente 9,2 euro.

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