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Borsa, banche ancora sotto tiro. Spread vola

Borse europee in rosso e Milano arriva a sfiorare -2% – Pesanti le banche, cadono Unicredit e Intesa, giù le Popolari, positiva Mps -Eni giù con il petrolio in attesa del vertice di Doha nel pomeriggio – Superdollaro al decimo giorno di rialzo – Il differenziale Btp-Bund supera quota 180 punti.

Borsa, banche ancora sotto tiro. Spread vola

Non si ferma la pioggia di vendite sulle banche italiane, che trascinano la Borsa di Milano in ribasso. L’indice Ftse Mib perde l’1,3% circa attorno a 16.200 punti. Arretra dell’1,2% Madrid. Giù anche la Borsa di Parigi – 0,4%, Francoforte -0,1% e Londra dotto di mezzo punto percentuale. Prosegue il rafforzamento del dollaro, in netto rialzo per il decimo giorno consecutivo (cioè dall’elezione di Donald Trump) contro tutte le valute. Ieri la presidente della Fed, Janet Yellen, ha detto che l’aumento dei tassi Usa è “imminente”. Stamattina il dollaro è scambiato a 1,059 contro l’euro, da 1,062 della chiusura di ieri. Dal 4 novembre la valuta Usa ha guadagnato il 5% circa.

Mario Draghi, aprendo stamane i lavori dello European Banking Congress a Francoforte, ha ribadito che la Bce proseguirà la politica monetaria accomodante. “Malgrado la ripresa dei prezzi dovuta alla graduale chiusura dell’eccesso di capacità produttiva – ha detto – un adeguamento durevole del percorso di inflazione dipende ancora dal continuamente delle attuali condizioni finanziarie, favorevoli come mai prima d’ora”.” E’ per questa ragione – ha proseguito – che confermiamo il nostro impegno a mantenere il livello molto elevato di accomodamento monetario che e’ necessario per garantire la convergenza durevole dell’inflazione verso livelli vicini ma inferiori al 2% nel medio termine”.

Nuova discesa dei Btp, con il rendimento del decennale che sale a 2,13% da 2,09% di ieri. Spread in allargamento a 183 punti base.

Petrolio in ribasso, sotto la pressione dell’aumento del dollaro: il Brent scende dell’1,27% a 45,8 dollari al barile, Wti a 44,7 dollari (-1,5%). I membri dell’Opec si incontrano oggi in vista della riunione ufficiale del 30 novembre. Il ministro dell’Energia saudita, Al Falih, si è detto ottimista che l’accordo sulla produzione venga presto formalizzato. Anche la Russia è disponibile a collaborare.

Eni scende dell’1,9%. Saipem -1,6%, Tenaris -1%.

Al centro delle vendite a Milano ci sono ancora le banche (-3% l’indice di settore ai minimi dal 5 ottobre) a partire da Unicredit -1,65%. Il credit default swap di UniCredit a cinque anni è cresciuto a 221,2 punti base da 219,8 punti base della chiusura di ieri. Il corrispettivo cds di Deutsche Bank tratta a 218,4 punti base. Stanotte la banca ha diffuso una nota in cui ammette la possibilità in un prossimo aumento di capitale. Il testo recita:” il gruppo sta esaminando una serie di alternative e possibili azioni, tra cui un possibile aumento di capitale”.

Perdite consistenti anche fra le banche popolari: Banco Popolare -4,5%, Ubi perde il 2%. Moody’s ha rivisto al ribasso il rating di lungo periodo assegnato sui depositi bancari a Baa2 da Baa1 e quello sui bond senior a Baa3 da Baa2, confermando l’outlook a “Stabile”.

In calo Intesa -2,4% e Mediobanca scende del 3,4%, declassata da Kepler Cheuvreux a Hold da Buy. MontePaschi perde il 5,2%. Equita ha dedicato uno studio alle conseguenze di Basilea 4 sul rischio di credito. E’ sufficiente un aumento a singola cifra degli asset ponderati per il rischio (Rwa) per generare un impatto sul Cet1 di -50 punti base, pari a 6 miliardi di capitale. Questi cambiamenti potrebbero però portare a un aumento dell’8%-12% degli asset ponderati per il rischio con un impatto negativo di 80-116 punti base sul Cet1 del settore bancario che equivale a un assorbimento di capitale pari a 8-11 miliardi di euro.

Arretrano anche le assicurazioni. Generali -2%, Unipol -1%. I

l settore migliore in Europa è l’Automotive (Stoxx +0,7%) trascinato dal rialzo di Volkswagen +1,5%, che ha annunciato un drastico piano di taglio costi che prevede 30mila licenziamenti entro il 2020. per un risparmio di 3,7 mld di euro. Nei prossimi 5 anni il focus sarà sull’auto elettrica e sulla mobilità digitale con 9 mila nuove assunzioni nel campo dei software.

Fiat Chrysler è in parità, positiva Brembo +0,7%. StM avanza dello 0,1%. Il giro d’affari della jv italo francese sta accelerando nel secondo semestre, ha rivelato l’ad Carlo Bozotti.

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