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Borsa a quota 22mila, volano le banche

A metà giornata il Ftse Mib guadagna circa mezzo punto percentuale e sfonda la soglia storica – Risale leggermente lo spread – Ancora in difficoltà Atlantia, male la Juventus nel Buffon Day.

Borsa a quota 22mila, volano le banche

Da un lato le nuove nomine europee gradite ai mercati (soprattutto quella di Christine Lagarde alla Bce, nel segno della continuità con la politica espansiva di Mario Draghi), dall’altro la procedura d’infrazione evitata dall’Italia ed ecco che Piazza Affari torna sopra la soglia psicologica dei 22.000 punti. E poco importa ai mercati se per evitare la bocciatura di Bruxelles è servita una correzione di circa 7 miliardi, di cui 2 di tagli ai servizi pubblici: giovedì a Milano sono soprattutto le banche a brindare ed a portare il Ftse Mib su valori che nel 2019 aveva toccato solo in una seduta, quella del 17 aprile, e che fondamentalmente non vedeva da oltre un anno a questa parte (il record dei 24.500 punti è datato 7 maggio 2018).

Tendenzialmente ben intonati anche gli altri listini europei, ma più cautamente: mentre la Borsa di Milano poco prima dell’ora di pranzo guadagna circa mezzo punto percentuale a 22.028,78 punti (valore delle 12,45), Francoforte, Parigi e Londra viaggiano tutte e tre appena sopra la parità, mentre è in territorio negativo Madrid. Lo spread Btp Bund, che ieri aveva chiuso appena sotto la soglia dei 200 punti a 199 punti base, ha aperto limando ancora il ribasso fino ai 194 pb, salvo poi risalire in zona 200 pb: dall’inizio dell’anno, il differenziale tra il decennale italiano e il corrispettivo tedesco si è ridotto del 12,6%.

Sul Ftse Mib come detto comandano le banche: il lotto delle migliori vede Ubi Banca, che vola col 5%, Unicredit – che ha appena annunciato la vendita di crediti deteriorati in Bosnia per oltre 24 milioni – col +4%, e a seguire Banco Bpm e Bper con guadagni superiori al 2%. Aggancia i 2 euro per azione Intesa Sanpaolo, che avanza di circa il 2% poco prima delle 13. Bene anche Finecobank +1,2%. Tra i titoli in territorio negativo vanno invece segnalati Atlantia -1,3%, il cui calvario continua nel lungo contenzioso con parte della maggioranza di Governo, che ha già fatto bruciare diversi miliardi alla società che gestisce le autostrade e finita nel mirino dopo il crollo del Ponte Morandi di Genova. Rifiata Leonardo -1,5%, dopo il rally dell’ultimo mese che ha portato l’azione da 10 a 11,5 euro. Juventus -1% nel Buffon Day: il portiere torna a casa, dopo un anno al Psg.

Petrolio: stabile il Brent appena sotto i 64 dollari al barile, cede qualcosa invece il Wti che oggi ne vale 57. Stabile anche il cambio euro-dollaro, a 1.128735, mentre si sgonfia un po’ il boom dell’oro: l’ultimo prezzo è di 1.415 dollari l’oncia.

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