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Borsa 28 novembre: l’oro prende il volo, calano i rendimenti dei titoli di Stato e a Piazza Affari risorgono le utility

il 60% degli operatori di Wall Street è convinto che la svolta sui tassi è vicina e questa convinzione ha provocato il balzo dell’oro a 2.017 dollari l’oncia – Petrolio in calo e il gas precipita

Borsa 28 novembre: l’oro prende il volo, calano i rendimenti dei titoli di Stato e a Piazza Affari risorgono le utility

I dati macro confermano la frenata della crescita statunitense e la debolezza del dollaro.  Il prezzo della benzina in Usa è in calo da 60 giorni, i 30 per cento in meno del picco di settembre. Il 60 per cento degli operatori di Wall Street è convinto che la svolta sui tassi sia vicina: si comincerà con un taglio di un quarto di punto in primavera, poi ne arriveranno altri tre entro il 2024. Vera o falsa che sia questa percezione, l’effetto è stato il risveglio dell’oro balzato nella notte a 2.017 dollari l’oncia sull’onda della minor pressione sui tassi di mercato, con un guadagno del 10% abbondante nel 2023. Ma adesso? Si prevede che qualsiasi segnale di raffreddamento dell’inflazione e della crescita economica favorirà ulteriori scommesse se una Fed meno aggressiva, intaccando di conseguenza il dollaro ed avvantaggiando l’oro. Una tesi che attende conferme con l’uscita, giovedì dei numeri sull’inflazione e della seconda lettura del Pil Usa del secondo trimestre.

In questo contesto, i mercati europei affrontano con molta prudenza il cambio di scenario. La prima seduta della settimana si è chiusa senza indicazioni di particolare rilievo. I principali listini hanno chiuso in lieve calo, con escursioni che non sono arrivate al mezzo punto percentuale. Dobbiamo però considerare due aspetti.

Apertura in rosso per l’Europa, volano i Btp 

Le borse dell’Europa hanno aperto la giornata in lieve ribasso. Ieri l’indice Ftse Mib di Milano ha registrato una lieve flessione, -0,3%, oggi è poco sotto la parità (-0,02%).

Più rilevanti le oscillazioni del mercato obbligazionario. La discesa del rendimento ha accelerato nel corso della serata dopo l’esito positivo dell’asta da 55 miliardi di dollari di Treasury a cinque anni. Bund decennale a 2,55% da 2,65%, Btp decennale a 4,28% da 4,38%. Tutti più o meno sui minimi due/tre mesi.

Ad innescare la tendenza sono state le dichiarazioni di Christine Lagarde che, in estrema sintesi, ha detto che le pressioni inflazionistiche della zona euro si stanno allentando, ma la crescita dei salari è ancora forte; quindi, la lotta della Banca centrale europea per contenere la crescita dei prezzi non è ancora finita. I mercati hanno interpretato queste dichiarazioni come un’occasione d’acquisto di Btp e Bond prima di un sensibile calo dei tassi.

Sul bund pesa l’altolà della Corte di Karlsruhe

Il Bund tedesco potrebbe subire nel breve l’impatto negativo delle novità di ieri. Il governo tedesco ha presentato un bilancio suppletivo che eliminerà temporaneamente il tetto sul debito autoimposto dopo che una sentenza della Corte Costituzionale ha bloccato i programmi di spesa del governo. La manovra, che deve essere approvata dal Parlamento, vedrà la Germania sospendere per il quarto anno consecutivo il freno al debito sancito dalla Costituzione per aumentare l’indebitamento di circa 45 miliardi di euro.

Piatta Wall Street, Amazon evita lo sciopero

Novembre, nonostante la frenata in atto, potrebbe essere il mese migliore da tre anni esatti, con un indice MSCI World che viaggia in guadagno del +8,60%. La spinta maggiore è giunta dal settore tecnologico stimolato dall’allentamento delle tensioni sui tassi, il Nasdaq è cresciuto dell’11% da inizio mese;

Piatti oggi i future di Wall Street dove sia il Nasdaq che l’S&P500 hanno chiuso la seduta con una quasi trascurabile variazione negativa. Le indicazioni sull’andamento del Black Friday non hanno lasciato il segno sulla seduta, ma modesti sono stati gli effetti anche sulle società delle vendite al dettaglio, perlomeno le più grandi.

Amazon (+1,5%) ha raggiunto in extremis un accordo con la maggior parte dei suoi lavoratori in Spagna, evitando l’impatto totale di uno sciopero programmato di un’ora per turno in una delle giornate di shopping online più ricche. 

Shein, la Cina rilancia l’abbigliamento low cost

Contrastate le Borse asiatiche. L’indice Kospi di Seul è in rialzo dello 0,7%, l’S&P ASX200 di Sidney ha chiuso stanotte in positivo, +0,3%. È sulla parità il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen, in calo dello 0,8% l’Hang Seng di Hong Kong. Nikkei di Tokyo -0,3%.

Da Oriente arriva però un segnale eloquente della ripresa della propensione al rischio dei mercati. A Wall Street si dà per imminente la quotazione di Shein, il colosso dell’abbigliamento informale e low cost cinese basato a Singapore .

Petrolio in calo, precipita il gas

Brent stamane sotto gli 80 dollari. In attesa del meeting dell’Opec+ rinviato al 30 novembre. L’incontro avviene in un contesto di forte calo dei prezzi del petrolio, a causa delle preoccupazioni che il mercato sia ancora in eccesso nonostante i tagli alla produzione. Il Brent è crollato di oltre il -18% e il WTI di oltre il -21% rispetto ai massimi di fine settembre. La forte produzione da parte dei paesi non Opec come gli Stati Uniti ha aumentato la pressione sui prezzi.

L’Indice Bloomberg (101,0 usd) continua a scivolare verso il basso, indebolito dal continuo flusso di dati macro che alimentano l’aspettativa di una frenata a livello globale. Senza dubbio il gas quest’anno non rappresenta un problema, almeno finora. Quello Usa è sceso sui minimi da febbraio 2021 e costa il 38% in meno rispetto a inizio anno; quello Ue (Amsterdam) ieri ha chiuso in ribasso del -5,7% a 44,0 euro/mwh e costa il 40% in meno rispetto a inizio anno, ma addirittura il 70% in meno rispetto al novembre 2022. 

Grazie alla mediazione di Qatar, Egitto e Usa, Israele e Hamas hanno raggiunto l’intesa che consentirà il rilascio di altri 20 ostaggi israeliani (10 per ogni giorno aggiuntivo di cessate il fuoco) in cambio di 60 detenuti palestinesi nel solito rapporto di 1 a 3. La proroga della tregua – che sarebbe altrimenti scaduta questa mattina – ha trascinato con sé anche lo sblocco della trattativa sulla quarta tranche di ostaggi.

Sky entra nel mobile con Fastweb, Stellantis punta su Lancia

La prospettiva del calo dei tassi rilancia le prospettive delle utility. 

Enel: assistita da Mediobanca e Bnp Paribas, punta a cedere il 49% della divisione batterie, e non più la maggioranza, scrive La Stampa che cita alcune fonti. Secondo il quotidiano, stando alle prime simulazioni, il valore del 49% degli impianti di accumulo di Enel potrebbe aggirarsi fra gli 800 milioni e il miliardo di euro. Tra gli interessati ci sarebbero alcuni fondi di investimento che avevano già presentato offerte per la maggioranza. Si tratta di Sosteneo, nuova sgr di Generali investments, del fondo francese Infravia e del gestore olandese Dif, appena acquisito dal colosso britannico Cvc, sempre secondo la Stampa.

A2A, Hera, Iren:  Il consiglio dei ministri ha approvato il nuovo decreto legge Energia che non proroga la fine del mercato tutelato dell’energia elettrica e del gas, che scadranno rispettivamente il 10 gennaio 2024 (gas) e il 1° aprile 2024 (elettricità). Il nuovo decreto contiene anche misure per aiutare le imprese energivore, mentre non figura la norma per introdurre la possibilità di rinnovare le concessioni idroelettriche anche senza le gare.

Unicredit: Morgan Stanley incrementa il target price a 36 euro.

Banco Bpm: Morgan Stanley alza il target price a 6,80 euro.

Tim: In un’intervista al Corriere della Sera, l’AD di Sky Italia, Andrea Duilio, annuncia l’ingresso nella telefonia mobile. “Abbiamo un partner tecnologico con il quale lavoriamo da tempo, Fastweb. È stato naturale pensare a loro per completare la nostra strategia e siglare un accordo per lanciare nei primi mesi del 2024 Sky Mobile. Così insieme a Sky Wifi, in forte crescita, completiamo la nostra offerta”, ha detto il manager.

Stellantis: Lancia presenterà a febbraio la nuova Ypsilon, il primo dei tre nuovi modelli premium promessi nell’ambito di un piano di rilancio pluriennale attraverso il quale il marchio tornerà sul mercato estero.

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