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Borsa 25 agosto ultime notizie: Powell raffredda le piazze azionarie ma fa volare il dollaro e i rendimenti del T-bond

L’intervento del Presidente della Fed al summit di Jackson Hole riduce i guadagni di Wall Street ma non cancella i rialzi dell’Europa e di Piazza Affari

Borsa 25 agosto ultime notizie: Powell raffredda le piazze azionarie ma fa volare il dollaro e i rendimenti del T-bond

Forse è un falco o forse no, ma certamente Jerome Powell ha portato oggi un po’ di volatilità sui mercati, che chiudono poco mossi in Europa e si muovono incerti a New York, dopo l’attesissimo discorso del presidente della Fed al simposio dei banchieri centrali di Jackson Hole. Questa sera, alle 21 (ora italiana) l’altra rockstar della finanza mondiale di scena in Wyoming sarà la presidente della Bce, Christine Lagarde.

Europa piatta, sale Milano

Le piazze europee, ben intonate in mattinata, hanno perso la bussola dopo Powell, per chiudere infine poco lontano dalla parità. Piazza Affari è la migliore, con un rialzo dello +0,49%, a 28.208 punti base, che le consente di archiviare la prima settimana positiva dopo tre consecutive di perdite. 

Il tenore è più basso a Francoforte +0,08, Parigi +0,27%, Madrid +0,13%, Amsterdam -0,03% e Londra +0,08%.

L’indice del dollaro prima ha reagito al presidente della Fed con un calo, poi ha ripreso a salire e al momento è in rialzo contro un paniere di valute. L’euro perde circa lo 0,2% e tratta intorno a 1,078.

Sono in verde le materie prime, che oggi hanno dato una mano agli indici azionari europei. Il contatto Brent ottobre 2023 sale dello 0,8% intorno a 84 dollari al barile e altrettanto fa il future del greggio texano, che si avvicina agli 80 dollari.

Powell: politica restrittiva, finché l’inflazione è troppo alta 

La banca centrale americana “intende mantenere la politica monetaria a livello restrittivo” fino a quando le pressioni sui prezzi non si saranno attenuate.

Il primo assaggio di Jerome Powell è stato piuttosto amaro per gli investitori, anche se poi è entrata in scena la “cautela” che ha attenuato i timori. Powell ha rimarcato che l’economia viaggia ancora forte e che, per riportare l’inflazione al 2% sarà necessaria una fase di crescita sotto il trend” e perciò potrebbero volerci nuovi rialzi. Sarà necessario però seguire la strada indicata dai numeri, per portare l’inflazione al 2% in maniera duratura: “fare troppo poco rischia di rendere l’inflazione persistente con maggiori costi dopo. Fare troppo può arrecare un danno non necessario all’economia. Ai prossimi meeting guarderemo alla totalità dei dati e all’evoluzione dei rischi e su questa base decideremo con cautela se alzare nuovamente i tassi o fare una pausa in attesa di ulteriori informazioni”. 

Dopo le parole di Powell – riferisce Reuters – i futures sui tassi d’interesse statunitensi, secondo Fedwatch di Refinitiv, hanno segnalato in un primo tempo un ridimensionamento delle possibilità di un rialzo dei tassi nei meeting di novembre e dicembre, e poi un aumento delle chance di ulteriore rialzo.

Passando all’Europa, un luogo dove l’economia si sta raffreddando invece è sicuramente la Germania che, nei dati definitivi, ha confermato una contrazione del pil dello 0,2% nel secondo trimestre dell’anno, mentre la fiducia delle imprese tedesche è peggiorata in agosto secondo l’indice Ifo, risultato inferiore alle attese. Chissà se questo indurrà madame Lagarde a più miti consigli. A mettersi di traverso nella Bce potrebbe essere proprio il numero uno della Bundesbank Joachim Nagel. Per il banchiere tedesco infatti è “troppo presto” per parlare di una pausa nei rialzi. 

Breve fiammata sui titoli di Stato

Una reazione alle parole di Powell è venuta anche dai titoli di Stato, una piccola fiammata dei rendimenti che poi si è ridimensionata mentre sedimentano le parole del banchiere centrale degli Stati Uniti. Al momento il Treasury decennale mostra un tasso in linea con la chiusura di ieri, mentre il titolo a due anni si porta oltre il 5%, con una crescita dell’1,2% circa. 

Anche la carta italiana ha vissuto un momentaneo sbandamento. In chiusura lo spread tra Btp decennale benchmark e omologo tedesco sale leggermente a 170 punti base (+1,03%) e i tassi sono rispettivamente +4,23% (da 4,17%) e +2,53% (da 2,49%).

Piazza Affari, rimbalza Iveco

In Piazza Affari rimbalza Iveco Group, +4,18% dopo perdite intorno al 15% questo mese. Progressi si registrano anche in altri titoli dell’automotive come Stellantis +1,05%, mentre Ferrari +0,39% si apprezza incoraggiata da Jeffries, che ha alzato il prezzo target a 275 da 250 euro.

Le banche hanno perso slancio nel corso degli scambi, ad eccezione di Unicredit +1,38%. Intesa è piatta, con il dossier Russia ancora aperto e quando Reuters scrive che secondo “fonti a conoscenza della situazione, Mosca sta chiedendo maggiori sconti nelle valutazioni degli asset russi che le aziende estere vogliono separare”.

Debole Mps -0,83%. Si confermano  ben intonati i titoli del risparmio gestito e le utility.

In fondo al listino è Nexi, -0,85%. Tra i peggiori Tenaris -0,56% e Amplifon -0,37%.

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