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Borsa 14 novembre chiusura: l’inflazione Usa cala e fa volare Wall Street ma anche i listini europei

Tutte in forte rialzo del Borse europpe ed americane dopo il dato sull’inflazione in calo – Piazza Affari supera quota 29 mila: volano Diasorin ed Erg

Borsa 14 novembre chiusura: l’inflazione Usa cala e fa volare Wall Street ma anche i listini europei

I mercati fanno il pieno di acquisti oggi, grazie al rallentamento dell’inflazione Usa superiore alle attese: i listini europei chiudono in netto rialzo e Wall Street procede tonica a metà giornata (Nasdaq +2,16%), poiché gli investitori scommettono sulla fine delle strette monetarie, ignorando la severa retorica dei banchieri centrali. La propensione al rischio ha preso il volo anche in Eurolandia, nonostante la conferma del pil in calo nel terzo trimestre (-0,1%), che incrementa le probabilità di una recessione tecnica nell’area entro fine anno, andamento che potrebbe costringere l’Italia a rivedere al ribasso le stime contenute nel documento programmatico di bilancio (+0,8%).

Le vendite colpiscono il dollaro e l’euro si rafforza, per un cambio intorno a 1,084 contro il biglietto verde (+1,3%). Gli acquisti premiano invece l’obbligazionario e i T-Bond vedono prezzi in rialzo e rendimenti in calo, con il decennale che mostra un tasso del 4,46% in contrazione del 3,73% rispetto alla chiusura delle vigilia.

Europa in festa; Milano oltre i 29 mila punti base

È un martedì effervescente quello che si chiude oggi in Europa, soprattutto sulle piazze della zona euro, esaltate dall’inflazione Usa e confortate dal balzo dell’indice Zew sulle aspettative degli investitori tedeschi, salito a novembre al 9,8 da -1,1 di ottobre.

Piazza Affari è una delle migliori e si apprezza dell’1,45%, a 29.344 punti base, favorita dagli acquisti su alcune banche (Mps +5,08%) e da quelli su Diasorin (+6,88%) ed Erg (+6,67%).

Precedono il listino milanese Francoforte +1,77%, e Madrid +1,64%, seguono Parigi +1,39%, Amsterdam +0,73%, Londra +0,19%.

L’inflazione Usa resta a corto di benzina

L’indice dei prezzi al consumo negli Stati Uniti nel mese di ottobre è rimasto invariato su base mensile (con un rallentamento su base annua al 3,2% dal 3,7% di settembre) soprattutto a causa del calo del prezzo delle benzina (-2,5% gli energetici rispetto a settembre, -4,5% su base annua). L’inflazione core, al netto di energia e alimentari, è infatti ancora circa il doppio del target del 2% della Federal Reserve. Su base annua il dato è del 4%, contro il 4,1%. Su base mensile l’incremento è dello 0,2%, contro +0,3%.

In Europa intanto il pil scende dello 0,1%, come previsto, un andamento ben diverso da quello a stelle e strisce, tuttavia l’occupazione nell’area continua a salire, a prova che la congiuntura non è poi così allarmante.

Il numero di occupati è cresciuto dello 0,3% nell’area dell’euro e dello 0,2% nella Ue nel terzo trimestre, rispetto al trimestre precedente. Nel secondo trimestre del 2023, l’occupazione era aumentata dello 0,1% in entrambe le zone.

Petrolio in rialzo

Il petrolio si sta rafforzando e potrebbe chiudere oggi la quinta seduta in progresso, dopo le perdite delle scorse settimane. Il Brent è in rialzo dell’1,45% a 83,72 dollari al barile; il Wti cresce dell’1,5% a 79,45 dollari al barile.

Un andamento che guarda anche alle previsioni dell’Agenzia internazionale dell’energia che ha innalzato di 100mila barili al giorno per il 2023 e di 30mila barili al giorno per il 2024 le sue stime di domanda di petrolio a livello globale.

Il gas risulta oggi poco mosso ad Amsterdam, a 47,895 euro al Mwh e come osserva Christian Signoretto, Director Global Gas & LNG Portfolio di Eni, “l’Europa è ben preparata per questo inverno, ma se sarà molto freddo, potrebbe esserci un po’ di volatilità nei prezzi”.

Piazza Affari, Nexi sotto i riflettori, soffre Leonardo

I riflettori di Piazza Affari oggi si sono accesi anche su Netflix, +3,28%, da qualche tempo al centro di numerose indiscrezioni sul suo futuro. L’ultima è di Bloomberg News, secondo cui la società di pagamenti elettronici è in trattativa per vendere asset italiani dal valore di circa 800 milioni di euro al fondo infrastrutturale F2i Sgr, aggiungendo che l’operazione rientra nel piano dell’azienda di concentrarsi sulle attività principali e di razionalizzare la propria struttura.

Tra le blue chip sono toniche inoltre Amplifon +4,75%, Moncler +3,48%, Stm +3,8%.

A2a +3,94% viene premiata per i conti dei primi nove mesi e la revisione al rialzo delle proiezioni sull’Ebitda 2023.

Hera +4,11%, rialza la testa dopo le recenti perdite.

Diasorin festeggia la soluzione dei problemi giudiziari del suo ad. La società ha reso noto infatti che Carlo Rosa è stato assolto dall’accusa di aver comunicato a persona di sua conoscenza un’informazione privilegiata riguardante la presumibile tempistica del lancio del test sierologico, notizia poi utilizzata dal destinatario per l’acquisto di azioni di Diasorin per un modesto ammontare

La seduta risulta negativa per Leonardo -2,93% e i realizzi pennellano di rosso Unipol -1,04%, Tenaris -1,38%, Saipem -0,82%.

Qualche presa di profitto si vede anche tra i bancari: Banco Bpm -0,6% e Bper -0,62%.

Spread in calo

La chiusura è in verde anche per il secondario italiano. Lo spread tra Btp 10 anni e Bund 10 anni si restringe a 176 punti base (-1,52%) e i tassi calano: +4,36% il titolo italiano; +2,6% quello tedesco.

L’obbligazionario convince anche quando, a collocarlo sul mercato, è un’azienda come Cdp. La cassa ha deciso infatti di chiudere in anticipo, vale a dire domani alle 13, l’offerta, riservata al mercato retail, per la nuova obbligazione super gettonata dal mercato.

Si archivia così un martedì da incorniciare, sperando che, venerdì 17 novembre, non porti un brusco risveglio a tutti, con l’aggiornamento del rating sull’Italia da parte di Moody’s e lo sciopero indetto dai sindacati Cgil e Uil, i rappresentanti dei quali sono attesi oggi alle 18 al ministero dei trasporti guidato da Matteo Salvini.

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