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Boom del bond di Cdp ma Borsa debole: effetto Sarri sulla Juve

Cdp riapre l’offerta del bond e incassa 1,5 miliardi – Debole invece Piazza affari su cui pesa il tracollo della Juve (-4,65%) dovuto all’arrivo di Sarri che sgonfia la speculazione pro-Guardiola

Boom del bond di Cdp ma Borsa debole: effetto Sarri sulla Juve

La frenata dell’industria cinese, le incertezze geopolitiche, i conti di Broadcom (in ritirata a causa della guerra commerciale) allarmano i mercati e orientano gli investitori verso approdi più sicuri. In Italia è boom per il bond di Cassa depositi prestiti che chiude dopo cinque giorni la seconda emissione destinata a investitori privati residenti nel paese: Cdp ha deciso di alzare l’offerta, da 1 fino a 1,5 milioni di titoli, il massimo previsto. Piazza Affari resta debole, anche se limita i danni a -0,09%, 20.612 punti base, appesantita dalla Juventus (-4,65%). Le vendite sul titolo della squadra bianconera s’intensificano con l’accrescersi delle probabilità che Maurizio Sarri diventi il nuovo allenatore. Dopo settimane di un tormentone che ha vivacizzato gli scambi, sembra che il sogno di azionisti e tifosi di avere Josep Guardiola in panchina si sia definitivamente infranto. Anche nelle ultime ore Guardiola ha ribadito la sua intenzione di rimanere al Manchester City mentre da Londra giungono notizie secondo cui il Chelsea avrebbe deciso di liberare Sarri dal suo contratto e permettergli di accasarsi alla Juve al posto di Massimiliano Allegri. 

Fra le blue chip in rosso c’è Stm, -3,05%, in scia alla riduzione del fatturato di Broadcom, che prevede un rallentamento della domanda di chip causa dazi. Male Unipolsai -1,81%. S’indeboliscono le banche, la peggiore è Ubi -1,62%.

I maggiori rialzi sono di Moncler +1,62%; Prysmian +1,62%; Enel +1,32%; Amplifon +1,25%.

Fuori dal Ftse Mib, tiene banco il riassetto del gruppo Gavio: la fusione di Sias in Astm avviata ieri dai rispettivi cda premia Autostrada Torino-Milano (+5,32%) e penalizza la controllata Sias (-7,14%).

Brilla l’obbligazionario: il rendimento del decennale scende al 2,32% e lo spread con il Bund si restringe a 257.70 punti base (-1,45%). La carta italiana resta ben comprata, nonostante i rischi connessi all’avvio di una procedura d’infrazione per debito eccessivo, con Bruxelles che ha dato una settimana al governo per rispondere, con nuovi elementi, ai dubbi sui conti. 

Tornando all’azionario sono più consistenti le perdite di Francoforte -0,6%; Parigi -0,15%; Madrid -0,57%; Londra -0,31%. A Wall Street, Dow e Nasdaq sono in calo, mentre lo S&P500 è in progresso. Intanto il cibo per i pet, gli animali da compagnia, fa meraviglie: Chewy, società di e-commerce specializzata in prodotti per Fido e Silvestro, debutta con il botto e mette a segno un rialzo dell’80%.

Il dollaro s’irrobustisce a seguito dei positivi dati macro americani, che abbassano leggermente le probabilità di un taglio dei tassi da parte della Fed. Il cambio con l’euro è in area 1,122.

La risalita del biglietto verde penalizza parzialmente l’oro che resta in ogni caso in gran forma oltre quota 1349,6 dollari l’oncia.

Spinge ancora sull’acceleratore il petrolio, dopo l’esplosione delle due petroliere nel golfo dell’Oman causata, secondo gli Usa, dall’Iran. Il Brent sale dell1,04% a 61,95 dollari al barile; Wti +0,7%, 52,91 dollari al barile.

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