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Bonus edilizi: lo spiraglio della quarta cessione credito e la mini-proroga per il Superbonus

In arrivo modifiche che sbloccano il trasferimento dei crediti anche oltre i tre passaggi – Brusca frenata di Intesa Sanpaolo e Unicredit per le troppe richieste ricevute

Bonus edilizi: lo spiraglio della quarta cessione credito e la mini-proroga per il Superbonus

Si allenta un po’ la pressione sui bonus edilizi. La norma arriva con una modifica all’ultimo al decreto bollette che sarà approvato oggi alla Camera con la fiducia, che permette alle banche e alle assicurazioni di effettuare una quarta cessione libera dei crediti purché il cessionario sia un correntista dell’istituto bancario. L’obiettivo è di dare un nuovo slancio ai bonus edilizi per i quali nelle ultime settimane era scattato un campanello d’allarme, dato che molte banche hanno esaurito o stanno esaurendo i plafond fiscali destinati a questa tipologia di operazione. Come è avvenuto per Intesa Sanpaolo e Unicredit che a causa delle troppe domande ricevute hanno dovuto bloccare nuove operazioni di sconto.

In assenza di modifiche normative sarà dunque impossibile procedere con nuove richieste ma soprattutto sono necessarie per evitare di ingolfare gli istituto di credito, poi costretti a bloccare tutto, mettendo a rischio imprese e cittadini che non saprebbero come rientrare dell’investimento effettuato.

La difficoltà di ottenere il credito rimane l’ostacolo maggiore per aprire nuovi cantieri. Ma la stretta è stata resa necessaria a causa delle molteplici truffe legate proprio a questi bonus. A rendere la situazione ancora più complessa c’è anche l’aumento del costo del denaro che porta le banche a chiedere interessi sempre più alti sui prestiti. Questo perché la cessione del credito è una forma particolare di mutuo a tasso fisso con rimborso in rate annuali, con la differenza che le rate sono saldate dall’Erario e non dal beneficiario dell’agevolazione.

Bonus edilizi: cessioni sbloccate, Superbonus verso la proroga

La possibilità per gli istituti di credito e le assicurazioni di cedere liberamente un’altra volta il credito acquisito dai propri clienti, dovrebbe dare nuova linfa al sistema. Adesso, dunque, saranno possibili una prima cessione libera – normalmente lo sconto in fattura concesso dall’impresa che effettua i lavori – due cessioni in “ambiente protetto”, ossia a banche e assicurazioni e infine, una nuova cessione libera da parte delle banche stesse.

Ma la possibilità di una quarta cessione non è l’unica novità in materia. Con il decreto bollette sarà anche introdotta una proroga per comunicare le cessioni relative ai crediti del 2021, dando così più tempo a imprese e istituti finanziari di completare le procedure. Adesso si avrà tempo fino al 15 ottobre. La proroga vale però, per i soggetti Ires e le Partite Iva, mentre per i contribuenti Irpef la scadenza resta quella del 29 aprile. 

In sospeso, invece, la questione della proroga dell’accesso al Superbonus per le case indipendenti. Attualmente è previsto che possa accedere all’incentivo del 110% soltanto chi abbia completato almeno il 30% dei lavori entro il 30 giugno prossimo.

La maggioranza è da tempo in pressing per allungare la scadenza. Secondo un accordo con il governo sarebbe stato raggiunto un allungamento di due mesi, ossia fino a settembre, per la realizzazione del 30% dei lavori. La norma dovrebbe essere inserita nel decreto legge “anti-crisi” che sarà approvato però dopo le festività pasquali.

Cessioni: Intesa Sanpaolo e Unicredit verso lo stop

Le due banche italiane avrebbero deciso di non accogliere più nuove richieste di cessione, a meno che non ci siano modifiche normative. Intesa Sanpaolo, che fine al momento ha acquisito circa 4 miliardi di crediti fiscali collegati al Superbonus 110% e al resto dei bonus casa, ha fatto sapere che, “in mancanza di una modifica normativa, è inevitabile un rallentamento delle pratiche fino allo stop”.

Stessa storia per Unicredit – che al momento ha acquisito circa 1,2 miliardi di euro di crediti fiscali – avrebbe esaminato il tema all’interno del proprio comitato Crediti arrivano alla decisione di bloccare le nuove domande, perché vicino al raggiungimento ” della massima capacità fiscale possibile per la cessione dei crediti”.

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