Bomba atomica e guerra Israele-Iran: il presidente Usa, Donald Trump fa sapere che, a qualunque costo, l’Iran non avrà l’atomica. Allertati i bombardieri, emerge che – secondo il Wall Street Journal – sarebbero già stati approvati i piani militari contro l’Iran. Washington, però, pare voglia lasciare ancora spazio alla diplomazia. Gli ayatollah, insiste Trump, “mi hanno chiesto di vedermi alla Casa Bianca”.
Su quali siano le reali intenzioni del tycoon, tuttavia, è un continuo susseguirsi di indiscrezioni. Al termine dell’ultima riunione nella Situation Room, la Abc fa sapere che Trump starebbe abbracciando l’idea di distruggere l’impianto nucleare iraniano di Fordow non con uno, ma con diversi attacchi. Secondo alcune fonti, dunque, l’amministrazione Usa si sta realmente preparando a questa possibilità.
Trump, inoltre, non esclude un possibile crollo del regime di Teheran. Il quale, di contro, non tarda a lanciare l’avvertimento: “Se l’America attacca, le conseguenze saranno irreparabili”. In tutto ciò, secondo il leader russo, Vladimir Putin, “una soluzione si può trovare”. Oggi incontro a Ginevra dei ministri degli Esteri di Iran, Francia, Germania e Ue. Riunione anche del Consiglio di sicurezza dell’Onu.
Bomba atomica, Wsj e Axios: i dubbi di Trump
Donald Trump ha approvato i piani di attacco all’Iran, ma per il momento non ha ancora dato il via libera finale. Lo rivela il Wall Street Journal, secondo cui il presidente vuole vedere se – prima – Teheran si decide ad abbandonare il suo programma nucleare.
Secondo Axios, Trump sta incalzando i suoi consiglieri per assicurarsi che un attacco Usa raggiunga l’obiettivo di distruggere il programma nucleare iraniano. Stando ad Axios, dunque, i dubbi del presidente americano sulla certezza del successo sono uno dei motivi per cui non sono ancora state sciolte le riserve.
Trump vuole assicurarsi che l’attacco sia davvero necessario, non vuole trascinare gli Stati Uniti in una guerra prolungata in Medio Oriente e ha chiesto se la bomba Gbu-57 Maxi Ordnance Penetrator è in grado di distruggere Fordow. Il Pentagono ha detto di aver fiducia nel raggiungimento dell’obiettivo, ma non è chiaro se Trump sia stato convinto.
Israele-Iran: cosa ha detto Khamenei
Intanto, nel sesto giorno di guerra con Israele, l’ayatollah Ali Khamenei, guida suprema dell’Iran, ha respinto la richiesta di resa avanzata da Trump, che ha lanciato un “ultimatum finale” alla Repubblica Islamica ma che, appunto, ancora non si sbilancia su un possibile ingresso di Washington nel conflitto. In un discorso trasmesso dalla televisione, Khamenei ha giurato che la nazione iraniana “non si arrenderà mai” e ha avvertito gli Usa che un loro coinvolgimento bellico porterebbe a “danni irreparabili“.
Israele-Iran, Nyt: Teheran pronta a incontrare Trump
Ufficialmente la guida suprema iraniana, l’ayatollah Ali Khamenei, ha respinto i negoziati gli Stati Uniti, ma Teheran sarebbe pronta ad accettare l’offerta di un incontro arrivata da Trump. Lo scrive il New York Times citando un alto funzionario del ministero degli Esteri iraniano. Trump aveva proposto due giorni fa una riunione con il suo inviato Steve Witkoff o anche con il vicepresidente JD Vance.
Israele-Iran: cosa ha detto Putin
Nel mentre, la Russia prosegue i suoi contatti con l’Iran, Israele e con il presidente americano Trump, e ritiene che si possa arrivare a una soluzione del conflitto che garantisca gli interessi sia dell’Iran sia di Israele. Lo ha detto Putin durante un incontro notturno con i rappresentanti delle maggiori agenzie di stampa internazionali. Putin, infatti, pare sia convinto del fatto che sia ancora possibile arrivare a un accordo che metta fine subito alla guerra tra Israele e Iran: “Questa è una questione delicata e ovviamente dobbiamo stare molto attenti, ma a mio parere si può trovare una soluzione“, ha detto a un gruppo di giornalisti durante un evento televisivo. Il leader del Cremlino ha quindi aggiunto che l’Iran non sta chiedendo aiuto militare a Mosca, sua alleata.
Aiea frena: mai detto che Iran ha bomba atomica
“Sono 20 anni, forse più, che dico che l’Iran non può avere un’arma nucleare. Lo dico da molto tempo e credo che siano stati a poche settimane dall’averne una”. Lo ha detto Trump, mentre il direttore generale dell’Aiea, Rafael Grossi – il cui rapporto è stato usato da Israele come motivazione dell’attacco – ha precisato oggi che “non risulta che ci si stato alcuno sforzo sistematico da parte dell’Iran di avere la bomba”. “L’Iran non può avere un’arma nucleare, troppa devastazione. E la userebbero – ha aggiunto il presidente americano – “Io credo che la userebbero. Altri non la useranno, ma io credo che loro lo farebbero”.
Juve da Trump
In tutto ciò, la Juventus è stata ricevuta nello Studio Ovale da Trump e ha ascoltato le parole del presidente degli Stati Uniti sulla situazione geopolitica che monopolizza l’attenzione a livello mondiale. All’evento ha preso parte anche John Elkann, il presidente di Stellantis e amministratore delegato di Exor. Con i giocatori e l’allenatore Igor Tudor, nelle foto diffuse dalla Casa Bianca anche il presidente della Fifa, Gianni Infantino. I bianconeri sono a Washington perché nella serata americana sono scesi in campo contro la squadra emiratina dell’Al-Ain nella prima gara del loro girone del Mondiale per club.
E così, mentre Trump parla di armi nucleari e bombardieri Stealth, dietro di lui, ad ascoltarlo, Federico Gatti, Dusan Vlahovic e Manuel Locatelli.
Ma che razza di titolo avete fatto? Mi avete fatto prendere un colpo! Ma si può? Mi avete fatto credere che Trump volesse lanciare una bomba atomica all’Iran.