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Bollette, con l’energia fai-da-te si risparmiano mille euro l’anno

Enel X, insieme alla startup modenese Aton Green Storage, offre una soluzione accessibile per installare in casa un pannello fotovoltaico e una batteria che renda sempre più autonome le abitazioni – L’Ad Venturini: “Il futuro del solare sono i tetti, anche per motivi di spazio” – VIDEO.

Bollette, con l’energia fai-da-te si risparmiano mille euro l’anno

Un domani, forse, saremo tutti dei piccoli produttori di energia. Basterà avere un impianto fotovoltaico sul tetto della propria casa e una batteria domestica, un aggeggio ingombrante quanto un elettrodomestico che ci consentirà di non disperdere l’energia del sole nelle ore di buio e di essere autonomi fino a oltre il 90% del nostro fabbisogno di elettricità. E perché no di averne anche da re-immettere nel sistema, guadagnandoci economicamente. Ma senza andare troppo in là nel tempo, già oggi con meno di 8.000 euro ogni privato cittadino può dotarsi di un pannello solare da 3 kw (sufficiente per i consumi di una famiglia tipo da 4 persone) e di un sistema di accumulo da 4,8 kw/h, che occupa lo stesso spazio di uno scaldabagno e consente un auto consumo almeno del 70%.

Il risultato è di un beneficio di oltre mille euro l’anno per ogni famiglia, secondo le stime di Enel X, la società che offre la soluzione completa insieme alla startup tecnologica modenese Aton Green Storage, che progetta e produce le batterie con una certa attenzione anche al design: “Siamo nella terra della Ferrari, icona dello stile made in Italy. Anche le confezioni dei nostri prodotti sono disegnate per diventare parte dell’arredamento”, spiega Aldo Balugani, socio fondatore di una realtà fondata nel 2015 che fa tutto in Italia (tranne le celle, di provenienza cinese) e che è già nelle case di 2.500 famiglie, di cui un 15% anche estere, tra Spagna (dove la partnership con il gruppo Enel avviene attraverso la controllata Endesa) e Francia.

“Le vendite – ha aggiunto Francesco Venturini, Ad di Enel X, che per questo particolare mercato agisce solo in partnership con Aton Green Storage – hanno registrato un vero e proprio boom negli ultimi mesi, a testimonianza che il mercato sta cambiando e con lui anche la sensibilità dei consumatori: solo tra il quarto trimestre del 2018 e il primo del 2019, le vendite di impianti fotovoltaici + batterie sono aumentate del 250%, quindi più che triplicate”. Il motivo della crescita è molto semplice: in un mondo sempre più orientato verso l’elettrico, anche la casa diventa protagonista della transizione, con un ruolo attivo (generare energia pulita, ridurne al minimo la dispersione e contribuire a stabilizzare domanda e offerta) e prezzi finalmente accessibili ad un pubblico ampio. “Nel 2012 – rivela Lorenzo Pizzoferro, specialist engineer di Enel – solo un pannello solare da 3 kw costava circa 18.000 euro. Oggi costa poco più di 4.000 euro e aggiungendo le batterie di Aton la nostra offerta è di 7.890 euro”.

Una batteria domestica di Aton per Enel X

Non un investimento piccolo, considerando che le batterie dopo 10 anni perdono il 20% della loro capacità di ricarica, anche se in compenso l’impianto ha sulla carta vita eterna ed è garantito per 10 anni. Calcolatrice alla mano, Enel X stima, su un consumo medio annuo di 4.000 kWh ed acquistando un impianto da 7.890 euro (quello standard, ma si può anche aumentare la capacità di accumulo con soluzioni più costose) un risparmio di 525 euro in bolletta, al quale va aggiunto un contributo del GSE da 128 euro, la detrazione fiscale al 50% per 10 anni (395 euro l’anno) e un aumento equivalente della potenza impegnata che equivarrebbe a 64 euro all’anno. Totale risparmiato all’anno: 1.112 euro.

“Vorremmo un prodotto sempre più democratico – aggiunge Balugani – e sempre meno di elite, che sia considerato sempre di più come un elettrodomestico. La nostra tecnologia consente un autoconsumo di oltre il 90% ed è anche sicurissima: abbiamo effettuato tutti i test per la cybersecurity, possiamo monitorare in tempo reale gli apparecchi e finora non abbiamo dovuto fare nessun intervento di manutenzione”. L’idea è quella di un km 0 dell’energia: “Ragioniamo così per il cibo, ma lo stesso si può fare per l’energia: anche l’energia ha il suo “bio” e può essere prodotta a km 0. L’unica cosa che manca è la conoscenza del prodotto. Il bisogno c’è già, perché necessitiamo di sempre più energia e di energia sempre più pulita, ma i clienti non sono al corrente di queste opportunità e del fatto che non sono più così futuristiche e inaccessibili”.

“Il mercato domestico – ha detto Venturini – è interessante anche per un altro motivo, quello strategico: secondo gli obiettivi della decarbonizzazione al 2030, l’Italia dovrà raddoppiare la capacità installata di eolico dai 10 GW del 2017 a 19 GW, e moltiplicare per 2,5 volte quella del fotovoltaico, dai 20 GW del 2017 a 51 GW. Questo significa quintuplicare gli impianti da qui a 10 anni”. Dove trovare lo spazio? Sfruttando la superficie dei tetti, che in Italia equivale a 760 kmq: “Considerando che 1 kw necessita di 6 mq di superficie – chiude Venturini – sarebbe sufficiente sfruttare 1/6 dei tetti italiani”. Evitando, si spera, che il km 0 dell’energia finisca per deturpare il patrimonio architettonico delle nostre città.

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