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Bollette a 28 giorni: il governo corre ai ripari

Il ministro Finocchiaro ha spiegato che l’esecutivo intende dare omogeneità ad alcune condizioni contrattuali. Intanto invierà segnalazioni all’Antitrust. Sul tema si era già pronunciata l’Agcom ma solo per la telefonia fissa.

Bollette a 28 giorni: il governo corre ai ripari

Il governo è pronto a intervenire sul caso delle bollette telefoniche e delle pay tv. Gli operatori, fissi e mobili, hanno spostato – come è noto – i tempi di fatturazione dal mese alle 4 quattro settimane. In soldoni ciò significa pagare 13 bollette l’anno anziché 12.

La novità ha scatenato la protesta delle associazioni dei consumatori e in parlamento qualcosa si muove, con i parlamentari del Pd intenzionati a proporre una norma che renda omogenei i contratti e fissi dei paletti alle modifiche unilaterali degli operatori.

 Contro il meccanismo della fatturazione a 28 giorni per le bollette telefoniche e delle pay tv, il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Anna Finocchiaro, ha annunciato che il Governo sta valutando “interventi normativi”. La maggiore tutela dei consumatori e l’omogeneità delle condizioni contrattuali in materia di trasparenza e di base temporale per il calcolo dei costi da fatturare deve essere “un obiettivo da perseguire concretamente”, ha sottolineato il ministro. L’esecutivo, sta quindi valutando di inviare delle “segnalazioni specifiche” all’Antitrust.

Il braccio di ferro sulle bollette è in corso già da alcuni mesi ma senza risultati apprezzabili concretamente per i consumatori, almeno finora. In marzo infatti l’Agcom era intervenuta con una sua delibera stabilendo che l’unità temporale per la cadenza delle fatture nella telefonia fissa dovesse essere il mese. La bolletta ogni 28 giorni infatti, secondo l’Authority di controllo sulle tlc, le Tv e l’editoria, non permette al cliente di avere la corretta percezione del prezzo offerto da ciascuna operatore e, quindi, di valutarne il costo.

Alla fatturazione ogni 28 giorni si sono allineati tutti i grandi operatori (Tim, Vodafone, Wind-Tre, Fastweb) e anche Sky per la pay tv. Il divieto dell’Agcom sembra per ora essere stato ignorato dalle compagnie. Tanto che l’Authority, proprio giovedì, ha avviato un nuovo procedimento sanzionatorio a carico di Tim, Wind Tre, Vodafone e Fastweb “per il mancato rispetto delle disposizioni relative alla cadenza delle fatturazioni e dei rinnovi delle offerte di comunicazioni elettroniche”.

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